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Capitolo 13

Noa pov's
-Come hai potuto?
Quelle parole mi risuonavano nella testa come quell'immagine orrenda.
Ellie era davanti a me, ma non sembrava lei.
Non aveva gli occhi, la sua pelle era verdastra, il suo vestitino rosa era tutto strappato e pieno di macchie di sangue.
Iniziai a respirare affannosamente e a sudare
-Come hai potuto? Dopo quello che mi hanno fatto
Non riuscivo a muovermi, la bambina si avvicinava lentamente con le mani tese davanti a sé. Ero bloccato in quella posizione ed Ellie mi raggiunse, le sue manine si posarono sul mio collo e iniziarono a stringere impedendomi di respirare.
Mi svegliai di soprassalto e soffocai un urlo morendomi il braccio.
MarySol aprì gli occhi e mi guardó confusa
-È meglio che tu te ne vada da qui

MarySol pov's
-È meglio che tu te ne vada da qui
Mi si formó un groppo alla gola e i miei occhi si inumidirono.
Uscii dal letto, erano le 5 del mattino.
Mi infilai il vestito e i tacchi, non aveva senso rimanere dove non ero desiderata.
Lo guardai un ultima volta prima di uscire dalla porta, lo supplicai di non farmi questo ma lui continuava solo a ripetere
-È meglio che tu te ne vada da qui

Corsi fuori dall'edificio, mi rifugiai in un parco giochi, distrutta mi guardai in intorno cercando a tentoni un punto di appoggio.
Scoppiai in un pianto disperato
-Non puó finire così
Mi ripetevo con un filo di voce mentre mi stringevo le ginocchia al petto

Noa pov's
Chiusi la porta in faccia a quel povero angelo nero. Era solo colpa mia. Non meritavo tanta felicità e Ellie era venuta a ricordarmelo.
Mi appoggiai con la schiena alla porta e mi accasciai a terra.
Le lacrime ben presto solcarono le mie guance. Cosa avevo appena fatto?
Rimasi così per quasi 1h per poi alzarmi dal pavimento. Scrissi un biglietto alla nonna
"Oggi non mi sento tanto bene, non andró a scuola, dormiró fino a tardi. MarySol è tornata a casa non preoccuparti"

Mi trascinai in camera, mi infilai sotto le coperte, tutta la stanza profuma a di lei.
Piansi nuovamente, conficcandomi le unghie nella pelle fino a farmi sanguinare.
-Scusami tigre è solo colpa mia, uno come me non potrà mai essere felice

Cercai di addormentarmi abbracciando il cuscino provando a ricordare il morbido calore della sua pelle nuda.

MarySol pov's
Tornai a casa, non avevo voglia di andare a scuola.
Entrai di soppiatto sulle punte dei piedi per non fare rumore, presi dei biscotti alla nutella dalla cucina e corsi in camera.
Chiusi la porta e mi gettai sul letto vestita, spiacciando la faccia sul cuscino.
Rimasi in quella posizione per quasi 30min, poi mi alzai di malavoglia e mi ficcai sotto la doccia.
L'acqua calda che mi scorreva sul corpo si mischiava a quella salta che fuoriuscita dai miei occhi, il mascara non struccato formava rivoli neri sulle mie guance.
Lasciai che quel calore cullasse la mia disperazione e mi abbandonai totalmente ad essa.

Noa pov's
Ero avvolto dal buio più totale della mia stanza, non riuscivo a dormire. Ogni volta che chiudevo gli occhi mi tornava in mente l'orrenda immagine della mia sorellina.
Mi ero allargato troppo e questa era la punizione.
Ero giunto al limite, mi alzai dal letto e mi diressi verso la libreria, afferrai il vecchio libro "Pace e guerra" di Lev Tolstoj. Le pagine erano tutte incollate fra loro e intagliate al centro formando un'insenatura. All'interno vi era una piccola chiave arrugginita.
Avevo promesso che non l'avrei mai più utilizzata, ma ormai non mi importava più di niente.

Frugai sotto il letto con un nodo alla gola ed estrassi una piccola scatolina in legno. Infilai l'arnese all'interno della serratura e la feci scattare. Il rumore del cigolio dei cardini che produceva quell'affare ogni volta che veniva aperto risuonó nella stanza come un vecchio ricordo e tutte le sensazioni di allora mi tornarono alla mente.

Angoletto scarabocchiatriche
HAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHHAHAHAHAHAAHAHHA
Si sono davvero crudele lo so.
Ma come ben sapete se le cose filano troppo liscie poi diventa noioso😇
Eh niente vi voglio bene, a domani✨