Capitolo 11

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Noa pov's
Rivivere di nuovo quello che era successo mi aveva distrutto
-MarySol puoi farmi l'ennesimo favore?
Mi guardó con quei suoi occhi bellissimi pieni di amore
-Certo dimmi pure
Mi feci forza, per me era estremamente raro chiedere aiuto a qualcuno, ma quando mi trovavo con la tigre non potevo farne a meno
-Ti va di restare con me questa notte? Non voglio stare solo..
Sorrise dolcemente, come se stesse guardando un cucciolo ferito
-Starò con te tutte le volte che vuoi

Ci incamminamo verso casa mia, non distava molto dal parco vicino alla stazione.
-Tigre ti dispiace se prima andiamo a fare la spesa?
-Non c'è problema
-Scusami se ti chiedo pure questo ma mia nonna non puó proprio andarci
Abitavo infatti in un alto palazzo, sprovvisto di ascensore, questa mancanza causava molti problemi agli anziani che spesso si ritrovavano chiusi in casa per dell'impossibilità di fare le scale.

MarySol pov's
Arrivati alla ingresso del palazzo dove abitava Noa non potei fare a meno che notarne l'imponenza
-Gigante ma tu a che piano abiti?
-Dodicesimo, ti avviso non abbiamo l'ascensore qui
Sorrise imbarazzato mentre si grattava la nuca
-Un po' di sport non ci ucciderà
Dissi cercando di sdrammatizzare

Dopo quelle che parvero ore arrivammo finalmente davanti alla porta dell'appartamento di Noa; suonammo il campanello e dopo pochi minuti sentimmo provenire la voce di una vecchietta dall'interno dell'abitazione
-Noa tesorino sei tu?
-Si nonna sono io, c'è qui anche una mia amica
Sentirmi definire solo amica mi fece provare una sensazione mai sentita fin ora, come una stretta al petto.

Poco dopo la porta si aprì lentamente e intravidi il volto quasi completamente privo di rughe di un'anziana signora dai capelli candidi e cotonati
-Entrate pure
Si muoveva a piccoli passi ed era leggermente gobba, il suo modo di essere la rendeva estremamente tenera
-Tu giovincella saresti la ragazza di cui il tesorino mi parla tanto?
Arrossii a quelle parole e Noa fece lo stesso
-NONNAAA
-Suvvia suvvia, come ti chiami fiorellino?
-MarySol Jackson, è un piacere conoscerla signora
-Il piacere è tutto mio, non essere così rigida suvvia, io sono Rosa, dammi pure del tu e chiamami per nome
Sorrisi a quei occhi verdi che tanto somigliavano a quelli di Noa
-Avete mangiato giovincelli?
-Non ancora nonna
-Oh non ci siamo proprio, lasciate fare a me, sembrate così sciupati
Rosa ci fece accomodare in salotto e ci disse di aspettare mentre si dirigeva  in cucina con le borse della spesa tutta contenta
-Tua nonna è davvero carinissima e poi avete pure gli stessi occhi
-Già, è l'ultimo membro della famiglia che mi è rimasto
Scorsi un velo di tristezza nel suo sguardo, scosse la testa, come per scacciare i brutti pensieri e tornó a sorridere
-Abbiamo un problemino
-Cioè?
-Io non ho due letti per farti dormire, ti fa schifo dormire nel mio? Io ovviamente staró sul divano
-Ma anche no, io voglio dormire con te, altrimenti cosa sono venuta qui a fare?
Dissi mettendo il broncio e Noa mi spettinó i capelli.

-Eccomi, eccomi
Rosa fece irruzione nella stanza con due vassoi pieni di stuzzichini, panini, brioches salate, pizzette, cupcake e fette di torta
-Spero di non avervi fatti aspettare troppo, ora saziatevi!
Disse guerdandoci soddisfatta mentre mangiavamo con gusto i suoi manicaretti
-Sono davvero squisiti Rosa, sei un ottima cuoca!
-Che ti aspettavi da una nonna?!
Scoppiammo a ridere nel sentir pronunciare a Noa quella frase con il naso sporco di panna. Lo aiutai a pulirsi con un fazzoletto mentre la vecchia sgattaiolava fuori dalla stanza facendo l'occhiolino al gigante.

La cena fu altrettanto abbondante e deliziosa. Passammo il resto della serata a chiacchierare mentre Rosa mi mostrava le foto di Noa da piccolo mentre faceva il bagnetto; paonazzo in volto, il gigante decise di mandare a dormire la nonna e di andare a preparare la stanza per la notte.

Arrivata in camera sua non potei fare a meno che notare le tante foto di famiglia appese alle pareti celesti. Mi avvicinai ad una per osservarla meglio, raffigurava una giovane donna che teneva in braccio una bambina con un bambino aggrappato alla gonna
-Quella è mia madre
Intervenne Noa
-È davvero una gran bella donna
-Si era davvero stupenda prima che si desse all'alcol a causa della morte prematura di nostro padre
-Oh mi dispiace
-Ma figurati, non so nemmeno più dove si trovi, ci molló di punto in bianco a casa di mio zio e non si fece più rivedere..
Lo abbracciai come facevo sempre nei momenti in cui le parole non servivano a niente
-La bambina che tiene in braccio invece è Ellie
Era davvero bellissima, la copia sputata della madre: gli stessi capelli biondi, la stessa pelle chiara e le stesse labbra rosee, l'unica differenza erano gli occhi, tali e quali a quelli di Noa e Rosa.
-Il bambino invece sei tu?
-Eh già, sono sempre stato un timidone
-Io trovo che la tua timidezza e il modo in cui arrossisci sia davvero carino
Dissi prendendo il suo volto fra le mani e facendo combaciare le mie labbra con le sue.

Angolo scarabocchiatrice
Eccomi qui anche oggi con il nuovo capitolo!
Scusate il ritardo ma ho avuto un blocco e non sapevo che scrivere :')
Vi piace il personaggio di Rosa?
In alto trovate la foto della merenda da lei cucinata (se ve lo state chiedendo, si avevo fame mentre scrivevo questo capitolo).
Ora vi saluto, a domanii✨

Ꮐꮮꮖ ꮻꮯꮯꮋꮖ ꭰꭼꮮꮮꭺ ꭲꮖꮐꭱꭼDove le storie prendono vita. Scoprilo ora