Capitolo 4

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Ignazio

Sono due giorni che ho un sorriso grandissimo sul viso.

Oggi è una bellissima giornata, fa meno freddo degli altri giorni, c'è il sole e il mare è calmo.

Sono le sette del mattino e sto uscendo di casa per andare a fare una corsetta, un'ora e poi doccia, colazione e alle dieci vado al conservatorio perché ho lezione.

Prendo il telefono dal tavolo e sorrido, guardo il girasole dentro un vaso alto e trasparente con dei pallini colorati che è illuminato dalla luce del sole e accarezzo delicemente i suoi petali.

Sono passati due giorni e non l'ho più rivisto.

Quella sera è stata meravigliosa, non so nemmeno descrivere come mi sono sentito quando mi ha riconosciuto, io avevo già notato i suoi occhi ma non pensavo che lui si ricordasse di me.

Non so da dove ho trovato il coraggio di mandargli il girasole, di solito non faccio queste cose perché sono un ragazzo molto timido e fondamentalmente io e lui non ci conoscevamo però poi quando Arianna mi ha raccontato che lui aveva un "sorriso innamorato" termine usato dalla mia amica mi sono sentito meno stupido.

Poi quando ho visto arrivare il girasole che ha richiesto lui per me ho iniziato a sorridere così tanto che mi sono chiuso nello sgabuzzino per non farmi vedere dai miei colleghi.

Ha associato il girasole a me.

E io a lui.

Ma dov'era fino ad ora questo ragazzo?

Poi abbiamo la passione per la musica entrambi, vorrei tanto ascoltarlo suonare.

Finita la corsa e la doccia mangio un piatto di frutta e dopo aver indossato una felpa rossa con il cappuccio, un paio di jeans e delle scarpe comode esco.

Prendo la macchina e dopo nemmeno cinque minuti arrivo, posteggio al mio solito posto e mi dirigo dentro.

Sistemo la chitarra su una sedia e mi metto al PC per cercare qualche canzone da suonare mentre aspetto gli studenti, amo tantissimo la musica, sono cresciuto ascoltando musica di ogni genere.

Ho già tutto pronto per oggi, farò ascoltare ai miei ragazzi tre brani e poi insieme li commenteremo e per ultima cosa assegnerò ad ognuno di loro dei pezzetti di canzone da suonare e li proveremo insieme.

Devo dire che sono molto disciplinati e in molti di loro vedo la mia stessa voglia di imparare.

Due ore dopo

La lezione di oggi è piaciuta talmente tanto che prima di andare via mi hanno ringraziato tutti, sono così felice.

Sistemo l'attrezzatura nella borsa, prendo la mia chitarra e dopo aver spento il computer esco dalla stanza, cammino nel corridoio ma ad un certo punto sento una melodia bellissima, qualcosa di dolce e rilassante.

Cerco di capire da dove proviene il suono e mi dirigo verso l'aula alla mia destra con la porta socchiusa.

Ma è una melodia suonata al pianoforte che meraviglia, ad un certo punto chi sta suonando inizia anche a canticchiare sottovoce -può crescere un fiore da questo mio amore per te- e io cercando di non fare rumore infilo la testa nello spazio aperto e quando vedo chi è spalanco gli occhi per lo stupore.

Piero, è lui che sta producendo tale meraviglia.

Rimango a guardarlo con la bocca aperta e il cuore che inizia ad accelerare, è veramente bravissimo.

Muove le mani sui tasti in modo elegante, preciso e delicato e la sua voce è così profonda, calda, avvolgente. Sta cantando con gli occhi chiusi e questa cosa mi fa emozionare talmente tanto che una lacrima cade dal mio occhio e io per asciugarla sbatto la mano alla porta involontariamente provocando un suono forte e apro immediatamente gli occhi mentre Piero smette di suonare e di cantare e mi guarda impaurito all'inizio e poi serio.

Musica e cucina: un mix perfetto per innamorarsiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora