capitolo 14

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cap 14 – DUE SETTIMANE DOPO

I ragazzi uscirono di casa senza fretta quella mattina, miracolosamente non erano in ritardo.

"dammi le chiavi che intanto tolgo la catena" disse Brando con un movimento della mano mentre Fabio chiudeva il portoncino.

Quando lo raggiunse lo vide che molto tranquillamente si era seduto al posto di guida, aveva anche tolto il cavalletto. Si avvicinò scuotendo un dito "bella battuta" gli disse facendogli alzare un sopracciglio sorpreso "motorino mio guido io" aggiunse Fabio afferrando il volante sotto le mani di Brando e sedendoglisi di prepotenza davanti, spingendolo dietro sul sedile con la schiena. Brando rise alzando le mani "va bene va bene" cantilenò "lo so che ti piace quando ti sto dietro" aggiunse con un sorrisino bastardo sfottendolo. Fabio scosse la testa mettendo in moto, cercando di non dargliela vinta ridendo "una volta o l'altra mi ci metto io dietro, poi vediamo se ridi" la risata di Brando fu coperta dal rumore del motore che sgasava.

Appena fuori dal vialetto il moro, con molta naturalezza, si sporse in avanti poggiando le spalle sue quelle di Fabio, e le mani sulle sue cosce. Fabio gettò una rapida occhiata giù, a valutare la posizione delle mani dell'altro che, per quanto piacevole, giudicava un po' troppo vicina al suo inguine date le circostanze. Tuttavia Brando sembrava essere rilassato, le teneva semplicemente lì, e Fabio non voleva allontanarlo dato quanto ci aveva messo ad accettare un contatto intimo tra loro fuori casa.

Neanche il tempo di fare due semafori che si pentì della sua decisione.

Di colpo avvertì le dita di Brando irrigidirsi, segno che tramava qualcosa, Fabio deglutì, gli sembrava quasi di vederlo il sorriso bastardo che si allargava sul suo viso "Bra, non ci pensare nemmeno" gli intimò alla cieca "non fare il coglione, che ci fai ammazzare"

Non servì a niente. Un istante dopo, lesto come cobra, Brando si mosse e strizzò per un attimo le parti basse di Fabio nella mano, facendolo sobbalzare dal male. Il motorino fece una svisata paurosa, una Panda verde bottiglia gli suonò il clacson più forte che potè addosso, frenando per non prenderli. Brando rise forte mentre Fabio snocciolava tutto il corollario di parolacce che conosceva "MA SEI SCEMO????" gli urlò Fabio quasi contemporaneamente al conducente della Panda "ma li mortacci vostra!!!!" imprecò l'uomo sbracciando dal finestrino "pischelli di merda!!" Brando si girò per alzargli un dito medio continuando a ridere come un cretino. "tu sei tutto matto" gli stava dicendo Fabio cercando di ricomporsi "che cazzo te ridi che per poco non famo er botto!" "va bene scusa, scusa" ridacchiò lui "m'hai fatto pure male..." borbottò Fabio a voce più bassa "povero amore mio" chiocciò Brando sfottendolo "dopo ti do un bacino sulla bua" e scoppiò di nuovo a ridere "ridi su sto cazzo..." Brando tossì per smettere di sbellicarsi, quando Fabio diceva troppe parolacce voleva dire che stava passando la misura "va bene, basta la smetto, scusa" gli disse calmo "faccio il bravo adesso" aggiunse riavvicinandosi di nuovo e stavolta abbracciandogli la vita, incrociando le mani sulla sua pancia "eh sarà meglio.." sbuffò Fabio in tono di rimprovero ma non scansandolo, segno che non se l'era presa sul serio.

Arrivati davanti al Collodi, Fabio si fermò ai parcheggi dei motorini. Stava ancora brontolando.

"oh dai!" lo spronò Brando togliendosi il casco e mettendolo nel bauletto "era solo uno scherzetto innocente" Fabio gli donò un'occhiataccia e poi prese ad ignorarlo mentre sistemava casco e catena. Brando fece il giro del motorino per andargli accanto mentre armeggiava col bauletto. Lo guardò fisso facendo un mezzo sorriso da cucciolo. Fabio fece finta di niente. Allora gli poggiò la fronte sul lato della testa iniziando a dargli delle lievissime capocciate. "è inutile che fai il gatto" gli disse l'altro secco "non attacca". Brando sollevò gli occhi sempre rimanendo in quella posizione e vide l'angolo della sua bocca tendersi in un sorriso, mentre alzava gli occhi al cielo. Ghignò bastardo.

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