capitolo 15

1.8K 27 18
                                    


Cap 15

DOMENICA

Fabio si svegliò spontaneamente intorno alle 10. Tirò su una mano a stropicciarsi gli occhi e, riprendendo contatto col proprio corpo, si rese conto della striscia di calore che gli premeva sull'addome. Guardò giù. Era il braccio di Brando a provocargli quella piacevole sensazione di peso. Il ragazzo stava a pancia in sotto ancora profondamente addormentato. Fabio fece un sorrisino alla sua espressione rilassata, sprofondata nel cuscino. Si girò piano nel suo inconsapevole abbraccio per recuperare il telefono dal comodino. Lo stacco dal caricabatterie

(sì, quel fortunello lo aveva ritrovato nello spogliatoio proprio dove lo aveva lasciato)

constatò l'ora e decise che era arrivato il momento di alzarsi. Scostò piano il braccio di Brando dalla sua pancia e sollevò appena la coperta per scendere dal letto. Nel farlo scoprì appena il ragazzo e notò la spalla nuda che usciva dalla coperta. Aggrottò le sopracciglia. Sollevò appena la coperta per sbirciare sotto. Solo i boxer.

Era strano, freddoloso com'era almeno la maglietta se la teneva sempre. Fece spallucce e si chinò su di lui per poggiargli un bacio sui capelli, poi uno sulla fronte. Lo vide strizzare gli occhi, e gliene diede un altro piccolino sulla guancia. Brando emise una specie di lamento.

"buongiorno raggio di sole eh.." ridacchiò Fabio seduto in mezzo al letto "so le 10" precisò. Vedendo che non dava segni di vita si avvicinò e gli accarezzò un attimo la guancia col naso prima di stamparli un altro bacio "dai Bra..." "ancora 5 minuti..." biascicò il moro con gli occhi ancora ben serrati. Data la vicinanza Fabio non potè fare a meno di sentire la zaffata di alcol che veniva dal suo respiro. Storse il naso infastidito da quell'odore "ma quanto hai bevuto?" gli chiese facendosi aria davanti al naso con la mano. Brando fece un verso sofferente, racimolando tutta la sua determinazione per mettersi seduto e si strinse la tempie tra pollice e medio della mano destra. Sul dorso aveva ancora stampato il timbro con il logo del Macro. Fabio soppresse una risatina per la sua espressione allucinata "seratona ieri eh?" lo prese in giro "potresti non urlare? Ho un mal di testa da record..." piagnucolò Brando lottando ancora per spiccicare gli occhi "non sto urlando" ridacchio Fabio. Dopo un minuto il riccio fu in grado se non altro di aprire gli occhi e di guardarlo con aria sofferente. Si passò le mani sulla faccia un paio di volte "ma i vestiti? Perchè sono senza vestiti?" chiese guardandosi addosso "ah se non lo sai tu.." commentò Fabio incrociando le braccia al petto e poi, decidendo che Brando non era nelle condizioni di subire scherzi, aggiunse "fino ad arrivare a casa ce li avevi, sono sul pavimento". Il moro grugnì d'approvazione.

"quanto hai bevuto?" gli chiese di nuovo Fabio, questa volta con una piccola nota di rimprovero nella voce "open bar..." fu la laconica risposta. L'altro roteò gli occhi "allora mi sorprendo che tu sia stato in grado di ritrovare la strada di casa" scherzò... anche se un po' lo preoccupava l'idea di lui ubriaco fradicio alla guida.

"senti.." gli stava dicendo lui in quel momento, probabilmente cogliendo la sua disapprovazione "o bevevo o rimorchiavo, che preferisci?" gli disse ironico, cominciando a svegliarsi "preferisco aiutarti a vomitare nel dopo sbornia" rispose forse un po' troppo di fretta Fabio, facendo sogghignare Brando "ecco.." commentò continuando a massaggiarsi la fronte e poi aggiunse "tranquillo che non vomito comunque, non mi succede quasi mai, mo mi riprendo" Fabio annuì "vado a farti un caffè va, di quelli tripli, così ti snebbia il cervello" annunciò alzandosi dal letto "te lo porto qui?" aggiunse quasi sulla porta. Brando sfoderò un sorriso "oddio ti amerò per sempre se lo fai" esclamò lasciandosi ricadere di nuovo a pancia in sotto sul cuscino. Fabio ridacchiò "è una dichiarazione Bra?" il ragazzo lo guardò con l'unico occhio che sporgeva dalle braccia, messe a mo di cuscino "può essere.." ironizzò facendogli un mezzo sorriso dei suoi, che fece arrossire Fabio, suo malgrado.

Non avere pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora