Capitolo 17

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Mattia's pov
Ho mentito ad Emy e allo stesso tempo l'ho fatto ad Ale. Ho sfondato il culo a Tony per ciò che aveva fatto l'altra volta ad Emy in quello sgabuzzino e il professore ci ha visti ma fortunatamente mi ha detto che ho ne farà parola al preside.
Quel codardo è riuscito a scappare ma non la passerà liscia. Se avessi detto la verità ad Emy come l'avrebbe presa?
Non potevo nemmeno parlarne con Ale, Emy vuole tenere questa storia solo per noi due. In fondo ho mentito in fin di bene, spero solo che quel coglione non le dia più fastidio. Se le farà nuovamente del male significa che ogni volta che io faccio del male a lui, lui a sua volta lo fa a lei sapendo che mi ferisce. Vedere una ragazza stare male perché un ragazzo l'ha picchiata è orribile, vedere Emy per me è ancora peggio.
Perché? Beh non lo so. Non so che provo. Non voglio rovinare tutto. A volte sembra che mi provochi. Penso lo faccia a posta. Sarà un minimo attratta da me sicuramente, l'altra sera voleva baciarmi. Penso che quello che sento per lei non è solo attrazione fisica. Non mi piace solo la sua bellezza esteriore ma anche quella interiore. Lei è vera. È solare, sincera,coerente, rispettosa e si fa anche rispettare, non si fa mettere i piedi in testa. Lei è forte, tanto quasi da farlo sembrare e tutto diventa semplice quando c'è lei. Riesce sempre a calmarmi. Se lei sorride, mi fa sorridere. Nonostante questo è anche complicata, ha le sue cose. Puoi non comprenderla come lei non comprende se stessa. Prova sempre a trovare la luce in ogni cosa buia. Lei è semplice, semplice in un modo complesso. Semplice, non banale. Il suo sorriso è bellissimo, troppo bello per perderselo. Lei è una ragazza fatta anche di paure, crepe, scheletri nell'armadio e così tante cose che aspettano di essere scoperte. A volte quanto vorrei farmi un giro nella sua mente, per sapere a cosa pensa, cos'è che la tormenta ogni tanto.
Adesso è concentrata a lavare i piatti, non vuole metterli in lavastoviglie. Che strana...
Ogni tanto si gira e parla con Ale ma è come se non sentissi, sono troppo immerso nei miei pensieri.
Mentre la guardo incantato una mano si agita avanti ai miei occhi.
"Buongiorno eh Mattia" dice Ale
"Ti sto chiamando da dieci minuti, ma a cosa pensi?" Continua.
Guardo lei ancora sorridendo e scuoto la testa
"A nulla" rispondo guardandola e sorridendo ancora. Lui alza il sopracciglio ma poi continua a parlare, spero non dica qualcosa di imbarazzante.
"Stavamo pensando io ed Emy, perché non andiamo fuori a studiare?"
"Oh si per me va benissimo" rispondo
"Bene nel frattempo Emy finisce andiamo a prendere di sopra i libri che ci servono" dice lui e io annuisco.
Ci dirigiamo al piano di sopra. Quando entriamo in camera mia Ale chiude la porta dietro di noi e lo guardo stranito scuotendo la testa.
"Cosa c'è?" Chiedo
"Tu devi dirmi cosa c'è" risponde alzando il sopracciglio
"Non ho nulla da dirti" dico mentre prendo i libri
"Ammettilo che ti piace" dice d'un tratto e lascio cadere un libro a terra
"Ma come ti salta in mente di dire una cosa del genere? A me non piacerà mai nessuno, massimo massimo attrazione. Non sparare cazzate dai"
"Mattia tu hai solo paura e non vuoi ammetterlo. Quando avevi attrazione per una ragazza te la facevi la sera stessa e dopo nemmeno due giorni era fuori dai piedi. Con lei ti comporti in modo diverso, sei sempre stato stronzo e adesso la tratti normalmente" risponde accennando un sorriso e mettendomi una mano sulla spalla.
"Questo non succede quando una ragazza di piace e basta ma quando sei innamorato, perché tu sei innamorato vero?" Dice lui. Abbasso la testa e sorrido senza rendermene conto
"Eh? Non pensi sempre a lei? Non ti perdi in ogni suo sguardo, sorriso? Non aspetti una sua chiamata o un suo messaggio? Non ti batte un cuore quando la vedi?" Continua
"Ale, forse mi sono innamorato ma è ancora troppo presto per dirlo"
"Io direi di togliere il forse, sorridevi come un ebete mentre ti parlavo di lei" mi dice ridendo e io gli tirò un pugno sulla spalla scherzando
"Dai scendiamo ci starà aspettando" Gli dico e scendiamo.
"Credevo foste morti" dice lei ridendo
"Sento che vivrò ancora per molto" rispondo facendo ridere Emy e Ale.
Ci dirigiamo fuori e cominciamo a studiare. Il pomeriggio passa in fretta. Ci troviamo bene a studiare tutti e tre, forse dovremo chiamare anche Kairi.
"Che ne dite se la prossima volta chiamiamo anche Kairi?" Chiedo ai due
"Per me va bene, vorrei conoscerlo meglio" risponde Emy
"Anche per me, spero solo che non si metta a fare cretinate e interrompa lo studio" dice Ale
"Da quando sei così fissato?" Chiedo io
"Da quando dopo il primo quadrimestre volevano cacciarmi dalla squadra di calcio perché non avevo buoni voti. Kairi se la sta giocando di brutto, dovremo aiutarlo" risponde Ale
"Domani venite tutti e tre da me" dice Emy
"Se per te va bene" dice Ale
"Se non mi andava bene non vi invitavo proprio no?" Dice alzando le sopracciglia
"Ragazzi ma voi due come vi siete conosciuti?" Chiede Ale
Merda e adesso che dichiamo? Emy guarda me e poi parla
"Mentre tornavo da scuola mi sono fatta male, Mattia mi ha vista e mi ha portata da lui per medicarmi. Fine della storia" dice Emy guardandomi alla fine.
In effetti ha detto la verità senza scendere nei dettagli, è davvero furba. Ad Ale arriva uh messaggio e subito gli compare un sorriso
"Mattia prossimamente Max farà una festa, se di fanno entrare ho pensato di andare a suonargliele, ci sei?" Dice Ale
"Come posso mancare" rispondo sorridendo battendogli il cinque
"Emy vuoi venire anche tu?" Chiede Ale e rispondo prima che lei possa aprire bocca
"No. Emy non ci verrà"
Lei sembra arrabbiarsi
"Non sei mio padre, io vado dove mi pare e ci verrò a questa gara" urla lei
"Fai come ti pare, non mi interessa di te. Sono sempre a tirarti fuori dai guai, smettila di fare la bambina" urlo anche io e lei sembra rimanerci male per ciò che ho detto data la sua risposta
"Nessuno ti ha mai chiesto di aiutarmi e ti ho sempre ringraziato. Se sono un peso o se ti da fastidio non ti immischiare più nelle cose che non ti riguardano perché  so benissimo cavarmela da sola come ho sempre fatto" urla sbattendo le mani sul tavolo e alzandosi dirigendosi verso la cucina
"Dove vai adesso?" Chiedo io
"Vado a casa, ci vediamo domani" risponde lei
"No Emy vieni qui" dico ma non mi ascolta
"Emy" continuo a chiamarla ma niente.
"Emily fermati" urlo sbattendo la mano sul tavolo e lei salta spaventandosi.
Rimane lì ferma nel giardino di casa mia, come se aspettasse me che arrivassi.
Corro da lei e la prendo per il polso girandola verso di me. Ha gli occhi rossi e lucidi. Sta per piangere sia per rabbia sia per ciò che ho detto ma si trattene. Mi fa male vederla così, sopratutto se ne sono io la causa.
"Che c'è? Ti sei messo ad urlare per fermarmi e adesso non hai niente da dirmi?" Mi dice a braccia conserte e lì parte la discussione...

Spazio autrice
Hi guyssssss
Come state? Vi sta piacendo la storia? Se si lasciate una ⭐️...
Volevo ringraziarvi per le 3000 letture e a pensare che giusto ieri eravamo a 2000😍
Al prossimo capitolo...
Baci -A❤️

La mia luce nel buio -Mattia PolibioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora