Capitolo 1 continua

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Una ragazza giovane e attraente, ben distante da quell'interlocutore ostile che si era prefigurato la mia mente.

Per un attimo, rimasi paralizzato per la sorpresa.

I suoi occhi azzurri mi guardavano senza lasciarsi comprendere, come se fossero stati una finestra verso un altro mondo, dove le normali regole e la logica smettevano di avere valore.

Li osservai, poi chiusi per un attimo i miei, per sottrarmi a quella che mi sembrava quasi una stregoneria.

No, non mi sarei fatto ingannare da quel bel viso e dai quei lunghi capelli neri.


Cercavo guerra e giustizia, non amore e poesia.

Il suo sorriso, del resto, più che calmarmi, mi irritava.


Aveva la falsa sicurezza dei giovani, quella di chi crede di sapere tutto della vita perché in realtà non sa assolutamente niente.

Il suo volto privo di rughe, con tutta la sua effimera innocenza, mi infastidiva.


In quel momento il suo aspetto grazioso, che in altre occasioni avrebbe potuto ingentilire i miei modi, strideva duramente con la mia rabbia.

"Il Sig. Jack Eden?" chiese da dietro il bancone.


"Sì, sono io. Ovviamente Jack Eden è uno pseudonimo, ma per il momento preferisco restare anonimo."

"Sa, ho letto il libro che ci ha proposto, mi è veramente piaciuto molto. Appassionante, era da tanto che non leggevo qualcosa del genere."



"La ringrazio ma io, a dire il vero, sono qui per quel brutto audiomessaggio che mi avete inviato.


Vi rendete conto di cosa mi avete detto? Come vi permettete di insultarmi e di accusarmi addirittura di plagio? Voglio subito parlare con chi mi ha inviato quelle parole infamanti. Esigo delle scuse immediate."

"Guardi, gli audiomessaggi non vengono salvati, ma abbiamo dei report sintetici. La mia responsabile è impegnata, così ha incaricato me di seguire la sua pratica. Aspetti che consulto la sua scheda. Mi potrebbe dire esattamente quando è arrivato il messaggio?"

"Circa una settimana fa. Perché, non riuscite a trovare i miei documenti? Insultate così tanta gente da dover tenere un archivio?"

"No, aspetti ecco qua la copia del report. Leggo un attimo per vedere cosa dice... Non mi sembra così grave."

"Non ci posso credere! Mi minacciate, non mi date alcuna informazione per telefono e mi costringete a venire fin qua. Poi, quando arrivo, non siete neppure preparati. Ma che bella casa editrice! Capisco perché non vincete mai premi importanti!"

"Non si arrabbi con me! Non ha il diritto di parlarmi in questo modo, sono una semplice impiegata! Io ho solo letto il suo libro, e mi è anche piaciuto. Se le hanno inviato quel messaggio, ci sarà una ragione! I nostri dirigenti non sono certo degli stupidi, gestiscono una casa editrice di livello nazionale!"

"Io me la prendo con chi ho davanti! In questo momento lei rappresenta una società che mi ha offeso! Non sto trattando male lei, ma i farabutti che le pagano lo stipendio. E poi, da come parla, mi sembra proprio che stia dalla loro parte!"

"Capisco la sua delusione, ma non dica così. Io sono nuova del mestiere, ma vedrà che riusciremo a metterci d'accordo. La mia responsabile mi ha spiegato che non si tratta di cose gravi, ma di semplici prassi commerciali. Negli altri casi simili al suo, abbiamo risolto tutto con un piccolo pagamento, anche a rate se è questo il problema."

"Come no. Ora devo darvi anche dei soldi. Io a voi! Roba da matti! Sono le case editrici che devono pagare gli autori, non viceversa. Possibile che non voglia entrarvi in testa?"

"Ecco, guardi. Ho trovato anche la sua scheda. Visto che siamo ben organizzati? Tra l'altro, ho delle buone notizie. Guardi qua, dice che con mille crediti si può chiudere la questione. Non mi sembra molto!"



Mi mise davanti una specie di conto. Ero incredulo.



300 crediti per la lettura del manoscritto.


200 per il parere tecnico.


500 per i diritti violati con il tentativo di plagio.


Non era tutto.


Una nota finale specificava che con altri mille crediti avrei potuto ottenere la pubblicazione del mio testo.


La ragazza sembrava entusiasta.

"Consideri anche la nostra generosa offerta di pubblicazione. Il suo è un buon testo, in poco tempo potrebbe riprendere tutta la spesa e guadagnare anche qualcosa!"



No, era troppo. Presi il foglio con i conteggi e glielo strappai in faccia.



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