L'operazione di Pearl Harbor, o anche operazione Z, meglio conosciuta missione Hawaii, fu condotta agli albori delle prime luci del sette dicembre 1941,ad opera delle forze aeronavali giapponesi, che attaccarono la marina militare di Pearl Harbor, presso l'isola di Oahu. Roosevelt decise di dichiarare guerra, poiché in un primo momento si fosse dichiarata neutrale, si alleò con Churchill, presidente inglese, definendo tale atto come: day of infamy. Tutto avvenne per chi dovesse detenere l'egemonia sul Pacifico. Al momento lo erano gli USA, e negando supporti per i rifornimenti d'artiglieria pesante, attaccarono.
Veronika pov
La notizia venne trasmessa nella radio della stazione tedesca. Io ero ancora adagiata sul letto, con Lukas che si era appena rimesso a dormire. Mi alzai attenta a non destare il suo fragile sonno, lasciai la veste notturna color ocra, quasi trasparente, lavai il viso, e mentre stavo per chiudere la porta sentì un grave clamore. Friedrick non urlava quasi mai, era calmo, sapendo di Lukas, e di me.
Quella mattina invece non fu così.
Fortunatamente Lukas non si svegliò.
Scesi, respirando, per capire cosa fosse successo e rimanere composta.
Entrai lo vidi alzato, intento a sentire le notizie del fronte, non badando neanche al mio guten Morgen. Mi sedetti, versai nel mio bicchiere del succo dalla caraffa. Aspettai un attimo per chiedere cosa fosse successo. Nulla. Non rispose, anzi non mi aveva neppure notato. Vidi la tensione, perciò non infierì, e iniziai a massaggiarli le spalle.
Si girò di scatto e mi allontanai di qualche passo, era furioso.
Mi guardò e disse" oh, sei già sveglia".
Lo disse con una tale freddezza tanto da farmi impietrificare, ma poi risposi: "ho dovuto allattare Lukas, e poi sentendo te urlare, sai... Come mai stavi urlando?".
Chiesi con gentilezza.
Lui rispose " gli americani ci hanno dichiarato guerra, quei...".
Lo fermai.
Una delle regole era quella di pronunciare vocaboli inconsueti.
Lui si scusò e finalmente mi diede il buongiorno.
Poi mi guardo e fece un ghino.
Io non capì.
Lui disse" non dovresti scendere in veste. A me non dispiace, ma non vorrei ti vedesse qualcuno ". Io risi e per provocato mi sedetti su di lui. Sentì subito la sua voglia crescere, così lo stuzzicai, fino a quando non mi prese e potrò non in camera nostra lì c'era, Lukas, ma in un'altra. Mi sfilò velocemente l'indumento, io gli tolsi la giacca da SS e i pantaloni, si aveva ricevuto una promozione, e velocemente trovammo i nostri corpi attaccatti. Sentì quel bellissimo piacere invadere il mio corpo e piano piano iniziò ad essere più veloce, facendomi emettere un piccolo urlo, d'altronde eravamo giovani, io avevo ventidue anni, mentre lui venticinque, dopo un oretta, si fermò sentendo il nostro piccolo e adorabile bambino.
Mi disse di mettere la veste e cambiarmi, lo avrebbe preso lui.
Non appena lo prese si calmò.
Ogni volta che suo padre lo prendeva tra le sue braccia, smetteva di piangere.
Presto avrebbe compiuto un anno e io un anno di matrimonio.Friedrick pov
Fare l'amore con lei era paradisiaco, mi estasiava totalmente ogni volta e il mio inconscio perdeva la ragione.
Lukas era splendido, era uguale a me. I capelli biondini, occhi color ghiaccio e ciò mi revdeva molto orgoglioso.Dopo che Veronika si fu preparata, prese tra le sue esili braccia, Lukas, e dopo lo fece portare in giardino da Friedrick.
Lì disponeva di una casetta con soli giochi per lui, mentre Veronika si mise sullo dondolo a leggere i temi dei suoi alunni. Essendo sabato non c'era scuola, così decise di correggerli. Friedrick se ne era andato da una mezzoretta. Poco dopo arrivò Franz.
La governante lo condusse nella parte opposta del giardino, dove stava Veronika.
Appena lo vide si alzò per farlo accomodare, ma lui l'abvracciò rifiutando.
« sorellina, guardati ora sei una vera signora! E il mio nipotino dov'è? Gli ho portato un piccolo regalo!!!».
Prese Lukas e lo diede a suo fratello.
Poi disse " lo vizi troppo. Comunque grazie. Almeno il mio fratellone non ha perso la sua umanità". Disse sarcastica.
Si irrigidì dicendo " io sono uguale, sopratutto con la mia famiglia". Disse atono.
" scusa, non era mia intenzione. Stavo solo scherzando".
« tranquilla. Ah ti volevo dire che presto si aggiungerà qualcuno in famiglia. Ho conosciuto una ragazza a Francoforte, e domani sera la presenterò in famiglia, quindi venite!». Disse con tono imperioso.
Lei si limitò ad annuire.
Era l'ora di pranzo, Veronika acconsentì a preparare le pietanze. Nel frattempo diede la pappetta a Lukas.
Dopo un'ora tutto era pronto.
Friedrick non era ancora tornato, aspettò ma nulla, allora fece servire il pranzo.
Pomeriggio non rientrò neanche.
Così stufa di aspettare e stare dentro, decise di uscire.
Per non rimanere sola passò in villa per chiedere ad Elsa di andare con lei.
Ultimamente si vedevano solo per studiare.
Lei ne fu entusiasta.
Si recarono al parco, parlarono di tutto, ridendo al contempo, poi infreddolite entrarono in una locanda, prendendo della cioccolata.
Ormai erano le sei e mezzo, così Veronika portò sua sorella dalla sua amica Charlotte.
Mentre camminava per rientrare, vide in lontananza Friedrick. Non era solo, con una ragazza.Veronika pov
Cosa ci fa con quella ragazza? Sara stata con lei tutto il giorno? Sono abbastanza vicini e ciò mi fa infuriare. Vedo entrambi ridere, e lei che gli cade tra le braccia. Lui prontamente la rialza e lei gli posa un casto bacio sulla guancia. Sarà stato per ringraziarla? Non credo, secondo me c'è intesa tra i due.
Fui pervasa da frustrazione e la rabbia saliva. Era il padre di mio figlio e mio marito e lui flettava così per giunta in strada.
Me ne andai. Dissi alla domestica di non voler cenare di lasciare solo quello per Friedrick.
Salì in camera, fortunatamente Lukas dormiva sereno e io potei sfogarmi sul mio cuscino. Mi affacciai furori della finestra per prendere una boccata d'aria e lo vidi camminare verso l'entrata.
Chiusi la finestra e mi coricai, fingendo di dormire.
Credo abbia mangiato, poiché tardò a salire.
Ecco arrivò cosa dovevo dire o cosa dovevo fare? Non lo sapevo.
«Veronika» disse dolcemente.
«si?» disse pacata e fredda.
Lui mi guardò dubbioso dicendo alterato" cioè non sono rientrato per tutta la giornata e tu come mi accogli? ".
Io la guardai, sentivo l'impulso di tirarli una sberla, ma non lo feci dicendo" e con chi sei stato? ".
«come con chi sino stato? Ero a lavoro!».
«e dimmi a lavoro ci sono ragazze? Sai sono uscita, sperando di incontrarti, ma niente. Ero con Elsa, finché non l'ho accompagnata da Charlotte, e rientrando ti ho visto con quella, ti ha baciato sulla guancia, ed il problema non è questo, come tu la tenevi stretta e ridevi. Mentre con me, questo accade solo se può darti piacere».
Mi afferrò per i polsi così violentemente che non sentivo più il sangue scorrermi nelle vene. Emisi un gremito di dolore, ma strinse ancora più forte.
Rabbioso disse" non stavo facendo nulla di male, era solamente la mia ex ragazza, e stavamo parlando. Gli ho detto di essere sposato e siccome perse l'equilibrio l'afferai prontamente. E poi io non devo dare alcuna spiegazione ".
Mi scese una lacrima per il dolore e solo in quel momento mi lasciò i polsi dicendo" scusa, ho esagerato. "
Io mi alzai tremando richiudendomi in bagno. Vidi i polso arrosatti e il sangue vivo nelle mie vene.
Mi sciacqui con acqua fresca, ma subito dopo vidi due grossi ed enormi lividi violacei.
Uscì piangendo e ancora scossa.
Era con solo i boxer, sia d'inverno sia d'estate, irritata presi Lukas e aprì la porta, lui mi fermò richiamandomi dicendo " dove vai?"
" in un'altra camera. Così potrai sognare la tua amichetta o mafari portartela a letto. Non vorrei mai disturberti, non sono cose che mi riguardano, lo hai detto tu, e sono tua moglie. Ma goditi pure la tua pollastrella. Sogni d'oro". Dissi sarcastica.
Lui rispose " Lukas, starà qui e anche tu".
Risi sonoramente dopo aver appoggiato Lukas nella sua culla.
« ah si, perché? Per soddisfare le tue necessità. No, è guerda cosa mi hai fatto ai polsi». Trattenni le lacrime.
Vedendomi così fece aderite i nostri corpi, io suo corpo possente e virile, i suoi addominali li sentivo perfettamente su di me.
Poi si allontanò prendendo una crema che spalmò sui mie polsi.
«amore mio, mi dispiace. Ho sbagliato sono stato troppo... Be hai capito. Non volevo farti male. Odio sentirmi dire cosa fare. E poi non è come pensi, io non l'amo più ".
Lo guardai" vorrei sapere cosa fai".
Mi strinse a sé, e io gemetti.
Friedrick " cos'hai?". Disse spaventato.
" non lo so. Sento un forte dolore alla testa e le gambe mi tremano. È successo dopo che tu...". Lo vidi rammaricato.
" Veronika, non volevo. Siediti, credo che si sia bloccata la circolazione sangunia ed ora il sangue riprende il suo flusso, scatenando questo dolore".
Mi prese in braccio e mi fece stendere sul letto, mi chiese se volessi acqua, ma rifiutai.
Allora prese una tachiperina, controvoglia la presi.
Friedrick " devo patire. Devo stare fuori tre mesi. In Italia, vicino Como".
Lo guardai e dissi" come? Quindi dovrò rimanere sola, con la servitù e nostro figlio ".
" no, assolutamente, tu andrai da tuo padre, starai lì. Non ti lascio in una villa da sola ".
Feci un sorriso forzato.
" ah Fried, dobbiamo andare in villa per Franz, domani".
Lui annuì.
Mi addormentatai dalla stanchezza.Intento la guerra continuava. Questa volta una delle battaglie più tragiche furono nell'Africa Settentrionale.
Battaglia di Totensonntag = battaglia della domenica dei morti.
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Il frutto della guerra
Historical FictionIn una cittadina, nella capitale tasca, Magdeburgo viveva Veronika Demelhuber. Presto conoscerà un ragazzo cinico, ma al contempo romantico. Le cose potrebbero andare male, allo scoppio della seconda guerra mondiale, ma se è amore puro tutto andrà p...