Liesel

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                                ... Liesel...

Il sole già alto splendeva, illuminava e riscaldava i cuori più freddi.
L'ombra della notte aveva lasciato spazio alla vivacità e alla spensieretezza.
Nel laghetto della villa sbocciarono numerosi fior di loto: segno di rinascita e rinnovo.

Veronika pov
Le stelle ricoprivano l'immenso firmamento.
Esse erano immutabili e immboli.
Vigevano e scrutavano tutto dall'alto.
Notte per notte apparivano.
Una in particolare la stella a lato ovest della costellazione dell'origine.
Emanava una luce pura, cristallina, e tenue.
La vicinanza col nostro Pianeta era microscopica, ma ciònonostante era la mia guida. Da quando mia madre morì lei è sempre stata lì. Forse era lei a proteggermi e a vegliare su di me.
La notte del 23 luglio non chiusi occhio, ero agitata e un allucinante dolore pervase il mio ventre, completamente tondo.
Lukas dormiva seranamente, la febbre era passata dalla mattina.
Improvvisamente sentì la mia intimità e le mie coscie umide.
Quando andai a scorgere cosa fosse sentì la rottura della placenta, le famose doglie.
Tirarono intensamente, cercai in tutti i modi di non destare nessuno dal proprio sonno, con la poca forza guardai l'orologio, segnavano le quattro e mezza del mattino.
Due orette all'alba.
Cercai in tutti i modi di urlare, ma improvvisamente sentì una forte spinta.
Allora decisi di trattenere il fiato e iniziai a scuotere il braccio, ma niente.
Allora lasciai fuoriuscire un gemito di dolore dalla mia bocca.
Friedrick sobbalzzò assonnato chiendendomi" cos'è successo? ".
" il bambino sta per nascere, lo sento! ".

Friedrick pov
La feci semisdraire facendoli fare respiri profondi. Chiamai Josephine, mi ha aiutato con la nascita di Lukas e un'altra, quest'ultima si occuppò di Lukas ancora non totalmente in forze. Josephine preparò tutto quello che gli avevo ordinato e poi andò a poggiare un pano umidificato sulla fronte di Veronika.
La sua veste notturna era completamente imperlata di sudore.
Dopo alcune urla e spinte si sentì il piagnucolio di una gracile bambina.
Veronika sorrise e dopo che Josephine ripulì le dolci membra della piccolina la prese in braccio. Erano le cinque e mezzo del mattino e una sottile linea di luce si fece largo all'orizzonte.
Veronika mi guardò dicendo " se per te va bene la chiameremo Liesel".
Io acconsentì e annuì.
Era il nome di sua madre.
Lukas invece aveva un nome proprio, ma io non mi opposi.
"va bene. Ma ora dovrei fare un piccolo accertamento alla nostra piccolina".
La presi tra le mie braccia.
Era una sensazione piacevole quella di essere padre. Iniziai a condurre la visita e tutto era nella norma. Improvvisamente Angeline, l'altra domestica, venne ad avvertirci che Lukas scottava.
Posai tra le braccia di Veronika e lei la strinse al petto e mi disse " tranquillo io sto bene. Ora va a vedere Lukas. Ora abbiamo due splendidi figli, ma dobbiamo essere più meticolosi". Io le posai un bacio e sorrisi.
Andai da Lukas e dopo averlo guardato sorrisi e dissi" mi farete impazzire prima o poi ".

Non mi piacque per niente il suo colorito. Era pallido e con gli occhi aperti, ma non fece il minimo movimento o disse qualcosa. Non sembrava neppure lui.
Non lo avevo mai visto così.
Solitamente, anche appena svegliato, sorrideva e iniziava a sogghignare.
Andai a toccarli la fronte, ma ritirai prontamente la mano.
Scottava terribilmente e tremava.
Con un panno umidificato gli massaggiai la fronte e le tempie.
Gli misurai la temperatura corporea.
Aveva la febbre a trentanove e mezzo.
Presi una pastiglia, ne presi il contenuto, lo amalgamai con un antibiotico verdastro che lui ingerì con una smorfia di disgusto.
Era molto forte, ciò lo avrebbe portato tra le braccia di Morfeo per mezza giornata.

Lo lasciai dormire e tirai le tende, per impedire ai raggi di penetrare all'interno della csnera.

Veronika pov
Non appena varcò la soglia gli chiesi di Lukas. Lui mi disse del suo stato e mi rabbuiai,ma mi tranquillizzò.
Vedendo Liesel dormire placidamente mi disse " è ora di prendere i tuoi medicinali e fare una piccola visita".
Io sorrisi e le guancie s'imporporarono di rosso.
Lui sorrise dicendo " sono tuo marito, non dovresti arrossire".
"è impossibile con te. La tua voce seducente...".
" noto che gli ormoni della gravidanza sono ancora ben attivi".
Io sorrisi maleficamente.
Ormai il dì era giunto.
Un lieve venticello arrivò sulle mie gote rosee, accarezzandomi delicatamente.
Osservai il laghetto colmo di loto.
Le sfumature che volteggiavano dal bianco al rosa, creavano un effetto ombra con l'acqua cristallina.
Il roseto all'angolo opposto rifletteva i raggi.
Gli uccellini cinguettavano e volavano da un'albero all'altro.
Quel profumo di ciliegio attraversava ed inrbriava le mie narici.

Mi ero quasi ripresa dal parto e avevo appena allattato Liesel, quando arrivò mio fratello con mia nuora

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Mi ero quasi ripresa dal parto e avevo appena allattato Liesel, quando arrivò mio fratello con mia nuora.
Io ero seduta sulla mia poltrona con Liesel tra le braccia. Non mi ero ancora sistemata.
I capelli erano raccolti da un fermaglio smeraldo disordinati, gli occhi assonnati e ancora in veste da notte.
Franz bussò delicatamente e dopo essere entrato disse" buongiorno e tanti auguri".
In seguito anche Elisabeth disse " tanti auguri. Come si chiama quest'angioletto?".
Io ringraziai entrambi e dissi " si chiama Liesel". Franz sorrise e disse " come nostra madre. Bellissimo nome".
Poi io chiesi " i preparativi per il matrimonio come procedono? Sapete la data?".
Franz " si, tutto bene. Sarà il 13 di ottobre. A proposito di questo, noi vorremo che Lukas ci porti gli anelli. Se per te va bene".
"certamente, ne sarà contento".
Franz " a proposito dov'è il mio nipotino preferito?".
"ha nuovamente la febbre".
Friedrick arriva" buongiorno Franz, buongiorno Elisabeth".
Loro ricambiarono il saluto.
Io gli chiesi " come sta?".
Friedrick " la febbre non è scesa. Gli ho ridato dei farmaci, ma nulla".
Elisabeth" tranquilli, passerà ".
Franz" infatti. Ah Friedrick vuoi essere il mio testimone? ".
Friedrick" assolutamente si".
E i due si abbracciarono.
Poi mi intromisi io e dissi" Fried, ora vado da Lukas. Gli faccio un po di compagnia. Ora abbiamo due figli, ma nessuno si deve sentire escluso ".
Lui annuì e io andai.

Entrai senza far rumore, ma lui si svegliò ugualmente.
Allora io lo presi in braccio e lui iniziò a dire" mamma, ho bu-ua, chi... mi fa ma-male la te-tes-sta". Ancora non parlava magnificamente ma comprendevamo cosa volessi dire.
Io lo baciai dove disse di aver dolore e lo sentì letteralmente scottare. Difatti aveva un brutto colorito, sembrava un cadavere.
Non avevo mai visto mio figlio silenzioso, è sempre stato allegro, vivace e ubbidiente, ma oggi non era così...
Poi gli dissi" tranquillo piccolo mio, passerà. Ora andiamo c'è qualcuno che devi conoscere! ".
Appena vide Liesel gli dissi" è la tua sorellina Liesel! ".
Lui mi guardò e disse" mi vuoi be-bene anco-ra? ".
Io senza esitare dissi" certamente amore mio.
Lei ora è più piccola, ma nessuno sostituirà te. Non devi essere geloso ".
" va bene, io mi, mi, fi-fido".
Poi volle accarezzarle la manina.
Improvvisamente il telefono squillò e Josephine chiamò mio marito.
Quando tornò disse " ha chiamato una domestica di Hitler per invitare me e te ad una cena organizzata dal Fuhrer".
Tutti si congratularono ed io corsi a baciarlo.

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