..Una lieta notizia o una stravolgente notizia..
... Clara notitia aut intorqueo notitia...
Veronika pov
Arrivammo verso le dieci e mezzo di sera ed esausta dal lungo viaggio e dal malessere, procurato dall'auto, a Liesel appena varcai la soglia della mia stanza mi addormentai.
La mattina seguente fui svegliata da un violento tuono che rieccheggió, come una melodia dal grammofono, in tutta la tenuta.
La camera era più ristretta, rispetto alla mia, ma carina. C'era il letto matrimoniale, con lenzuola azzurre, e un piumone bianco.
Un piccolo scrittoio e una poltroncina rossa.
Un armadio a quattro ante e un mini comò.
Poi vi era la finestra con un davanzale e ciò mi permise di godere del panorama ( che non potei scrutare a causa della fitta nebbia).
Nel corridoio c'erano altre cinque stanze.
Una scala a chiocciola d'Avorio portava al salotto.
Al centro della sala si trovava un orologio dorato, sotto esso un camino in marmo e difronte due divanetti bianchi dalle spalliere dorate, una grande finestra con una tenda bianca.
Nella sala adiacente si trovava un pianoforte, due violini Stradivari e degli spartiti e dischi.
Quella era la sala musica.
Poi vi era la sala pranzo, adornata da un grammofono, il grande tavolo e sui muri appesi quadri di celebrità, scrittori e musicisti.
Certamente la nostra villa era maestosa e sontuosa e più capiente, ma io l'adoravo ugualmente era aggraziata e piena di particolari stilistici.
Al piano superiore alle camere c'era una piccola biblioteca di trecento volumi e la soffitta.La tavola era abbandita da frutta fresca, fette di pane imburrate con marmellata di ciliege, dolcetti al cocco, e fette di ciambella bianca. Del latte e del caffè.
" guten morgen" annuncio Elisabeth.
" buongiorno. Sei scesa prima che Mark si svegli?". Domandai io.
Lei rispose " si, e tu anche?".
" lo stesso io" risposi.
Dopo un breve silenzio mi rivolsi a lei chiedendole " ti piace la tenuta?".
Mestamente rispose " molto. È veramente bella e ben arredata".
Io annuì.
Anche io pensavo la stessa cosa.Il telefono squillò e la domestica chiamò Elisabeth.
Non conversarono molto, ma era felice. Si leggeva dal suo sguardo.
Così gli chiedi il motivo di tanta felicità.
Tre mesi e Franz non sarebbe più dovuto tornare in Polonia e in quel "luogo".Pochi secondi dopo il telefono squillò e stavolta era Friedrick.
Iniziò lui a parlare:
" buongiorno amore mio. Spero che la tenuta sia di tuo gradimento. Ci andavo sempre con i mie nonni materni. Poi divenne mia.
Sicuramente le domestiche l'avranno ripulita.
Tu piace la sala musica e la piccola biblioteca?
Il piccolo terremoto come sta? Dorme?
È stato tranquillo il viaggio? ". Domandò.
" buongiorno anche a te. Si, è veramente bella, soprattutto la sala musica.
Liesel dorme e sta bene. Il viaggio è andato bene, apparte, il continuo rigurgito di Liesel dovuto all'auto ". Precisai rispondendo ai suoi quesiti.
" va bene ".
" quando tornerai? "
" Non lo so di preciso. Due mesi rimarrò sicuro se non di più".
Io annuì e ci salutammo.Quando finì la conversazione scese Elsa ed io gli chiesi se stesse bene e se gli piace la tenuta.
Lei annuì, confessando di essere rammaricata di dover avuto lasciare le due amiche.
" lo so Elsa, ma è stato per il nostro bene.
Ah, ho una notizia per te!". Esclamsai.
Lei aggrottò un sopracciglio e disse " e quale sarebbe?".
" fra una settimana inizierai i tuoi studi, così non avrai perso nulla".
" davvero bellissima" disse sarcastica e tutte e tre scoppiammo a ridere.Salì in camera per vedere se Liesel si fosse svegliata, ma ancora dormiva.
Mi sedetti sul bordo del letto e gli accarezzato la schiena delicatamente.
Improvvisamente mi venne un capogiro.
Ultimamente mi capitava spesso, ma non ne capivo il motivo.
Mi alzai per guardarmi allo specchio e notai un rigonfiamento suo mio ventre.
No, non era possibile!
Non potevo essere incinta!
"Quando è successo?" mi domandai.
Non lo sapevo neppure io.
E ad un tratto un senso di nausea mi avvolse lo stomaco.
L'unico modo per scoprirlo era andare da un medico.
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Il frutto della guerra
Historical FictionIn una cittadina, nella capitale tasca, Magdeburgo viveva Veronika Demelhuber. Presto conoscerà un ragazzo cinico, ma al contempo romantico. Le cose potrebbero andare male, allo scoppio della seconda guerra mondiale, ma se è amore puro tutto andrà p...