Unheilbare Wunden

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                         Unheilbare Wunden

                      Ferite inguaribili 

Friedrick pov, ospedale di Como
Mi avvenne davanti e non riuscì nemmeno ad afferrarla. Non l'avevo mai vista così in collera, la sberla datami fa ancora male.
La presi subito dopo tra le braccia, la adagiai sul divano di pelle rossa, dove poco prima mi colse di sorpresa con Martina.
Avevo bisogno di sfogarmi, soddisfare i miei bisogni, era da quattro mesi che non avevo alcun rapporto con lei, quindi mi sono fatto trasportare.
Il suo battito era debole, il respiro lento e affannato, non avendo l'occorrente la portai in ospedale.
Spiegai ai medici cosa aveva, spiegai che fossi un medico, e la ricoverarono.
Il primario mi disse che era in pessime condizioni e il bambino anche e ciò non contribuiva ad aiutarla, poiché gli impegnava molte energie.
Dovetti tenere Lukas, che non smetteva di sorridere, non vedeva l'ora, lo abbracciai e lo tennni stretto a me.
Cercai di stare calmo per non agitare mio figlio, ma erano passate due ore, allora iniziai ad andare avanti e indietro.
Quando vidi uscire il medico mi rivolsi a lui cercando di mantenere la calma dicendo " allora, si può sapere come sta mia moglie e il bambino?".
Il medico era intimorito, ma si prese coraggio e mi disse" noi non possiamo più fare nulla. Se non si sveglia entro stasera... ".
Udendo tali parole mi sentì mancare.
Presi dal colletto il medico e gli dissi" vi ordino di lasciare che me ne occupi io, sono un medico, e farò tutto io. Se provate a fermarmi, io vi farò trucidare".
Il medico sbiancò di colpo annuendo.
Presi io il comando e iniziai a rifare vari accertamenti, tra cui analisi ed ecografie, misi una gran dose di medicinale nella sua flebo. Nulla di tutto questo funzionò.
Con un calcio spaccai un piccolo tavolino di legno. Lukas iniziò a piangere dallo spavento, lo dovetti accogliere tra le mie braccia e tranquillizzare.
Tre orette dopo iniziò ad aprire gli occhi, era convalescente, mi precipitai da lei sospirando.
Non appena mi vide disse con voce flebile, e al contempo fredda" sparisci, io ti odio ".
Mi avvincinai per prendere le sue mani, ma lei iniziò ad agitarsi, così mi allontanai per non peggiorare nuovamente la situazione.
Era soltanto colpa mia.
Passarono tre giorni e lei non volle vedermi, voleva tenere con sé Lukas, ma non avendone le forze lo tenni con me nella villa in cui ero ospite. Finalmente uscì di ospedale.
Ero lì ad aspettarla, lei non mi degnò nemmeno di uno sguardo.
Ordinai all'autista di farci portare davanti al municipio.
Salimmo le scale ed entrammo nel mio ufficio.
«Veronika, devi ascoltarmi...»
Veronika mi guardò con freddezza e disgusto e disse" no, non abbiamo nulla da dirci. Io ho perfettamente chiaro tutto. Ti ho visto.
Io sono stata ingenua. Scrivevo lettere per te, dove ti raccontavo quanto ti amassi, dalla guerra, delle bombe, il terrore che provavo, la desolazione, la tristezza nel sentire pronunciare continuamente papà a tuo figlio, e tu cosa facevi, te la spassavi con un'amante».
«anche io ti pensavo continuamente, a te e ai miei figli, ma...».
Non riuscì più a dire nulla, vedendo nuovamente scendere copiose lacrime acri dagli occhi eterei di mia moglie, la mia vita, l'avevo ferita e ciò ci avrebbe separato.
" non osare dire che ci pensavi, perché non ti credo. Tranquillo, tornerò a Magdeburgo, non ti ostacolarò!".

Veronika pov
L'aria primaverile in Italia era abbastanza calda, gli alberi verdeggianti riempivano tutta Como di uno splendido calore.
I vari profumi dei fiori, arrivarono al mio naso. Como era una città splendida.
Le giornate erano tiepide, tutto si era risvegliato, gli alberi di mandorlo e di pesco, gli animali fuori dalle loro tane, i bambini allegri, molti di loro vestiti dalle divise della Balila, denominata anche Gioventù Italiana del littorio.
Era come se la guerra fosse finita, ma in realtà non era così, la guerra era logorante e non aveva pietà per nulla, le truppe tedesche e italiane contro quelle russe e americane, battaglia aeronavali, battaglie condotte sul mare, distruggeva tutto quello che la circondava.
Distrusse anche me.
Mio marito mi aveva tradito.
Nulla aveva più senso.
Avrei dovuto reprimere tutto, portava una vita in grembo, e non potevo permettere che quanto visto mi distruggesse.
" tornerò a Megdelburfo, non ti ostacolerò".
Le disse urlando, tanto che dovetti sedermi per l'intenso capogiro.
Lui mi guardò e rispose " tu non andrai da nessuna parte. Sei sola, con una creatura in grembo, e Lukas. Ci sono molti odiano noi tedeschi. Tu non partirai da sola".
Io risposi furente, con gli occhi iniettati di sangue, " te ne sei andato quando stavo affrontando un periodo difficile. Tutti mi guardavano con pietà, mi hai tradita. Hai preferito un'altra donna a me e sono sicura che mentre amireggiavi con lei, ridevi di me e di quanto fossi stupida. Sicuramente avevi programmato tutto.
Ora se davvero tieni a me, ritorna con me.
Se lo farai, ti darò modo di spiegare, ovviamente nulla sarà come prima, ma se mi dimostrerai che mi ami realmente, con il tempo ti perdoneró, altrimenti mi perderai ".
Lui mi prese dalle braccia bruscamente e mi fece fisarre i suoi occhi freddi.
Cercai di liberarmi dalla presa, ma lui aumentò la presa, allora io dissi" mi stai facendo male,liberami!".
Lui mi liberò.
Disse" si di aver svegliato. Se vuoi ti racconterò tutto. Puoi insultarmi, odiarni, ma non dubitare mai del mio amore. Io ti ho amato e ti amo ancora ora. So di averti ferito, ma come ti ho già detto, se me ne darai la possibilità ti spiegherò tutto. Se devo tornare a casa con te, prenderò un permesso ".
Lo guardai e chiesi" mi ami? ".
Lui senza esitare disse" si, ti amo. Ti amo con tutto me stesso".
«allora la lascerai. Gli dirai che è stato un momentaneo svago, se è vero quello che dici lo farai, che tu ami e amarai soltanto me. Hai una famiglia, tuo figlio ti cerca costantemente, e io aspetto tuo figlio. Se non lo farai, racconterò tutto ai tuoi figli, io non ti amerò più, e farò sapere al nostro Fuhrer, e non sarà felice di sapere che hai preferito un'aria ad un'Italiana". Dissi acida.
Questa non ero io, ma era una ferita che non sarebbe guarita facilmente.
Mi sentì usata e distrutta.
Iniziai nuovamente a piangere, molto, tanto che Lukas che  stava giocando spensieratemente, smise e s'incupì.
Quel dolore provato tre giorni fa, mi sentì mancare. Ero troppo agitata, stavo per cadere, ma lui prontamente mi afferrò e mi fece sedere.
Lo ringraziai.
«meine liebe. Ich werde tun, was du willst. Wir werden alles reparieren. Ich liebe dich».
Mi abbracciò e non feci nulla per contrastarlo, anzi posai il mio capo, sul suo petto. Udì perfettamente i suoi battiti aumentare e sinceramente anche i miei.
Lo guardai e dissi " nonostante tutto continuo comunque ad amarti".
Lui mi sorrise e baciò.
Qualche ora dopo aver chiamato quella sconsiderata, arrivò.
Friedrick  aveva una  pronuncia abbastanza chiara, ed io avendo letto molte opere italiane riuscì a comprendere.
Lei gli disse " sei un bastardo. Io mi sono donata a te, ma tranquillo non avevi scalfito il mio cuore, ma ti auguro a te e alla tua mogliettina di perdere il bambino che porta in grembo".
Lui si infuriò e gli tirò una sberla che gli fece ruotate il capo e disse " tu non osare rivolgerti a me così, o a mia moglie e i miei figli, non dimenticare che io posso fare in modo che tu non veda più la luce. Persino tuo zio deve portarmi rispetto. Noi  controlliamo voi". Io provai piacere nell'udire quelle parole, ma provai pena per lei.
Lei a sua volta ribbattè, stavolta mi intromisi io, non volevo che Friedrick la picchiase, quindi risposi io facendola andare via.
Ero molto stanca, ci recammo in stazione e prendemmo il treno.

Angolo autore
Ovviamente ci vorrà un po prima che si riprendano. Non è stato piacevole per nessuno dei due. Sentiremo le motivazioni di Friedrick successivamente. Nuovi pericoli, paure, ansie e frustrazione soccomberanno.
Notizie dal feonte, perdite e rinscite.
Presto, nei prossimi capitoli, vedremo le atrocità delle battaglie a Stalingrado, Leningrado, in Africa, la ripresa degli USA. La vita degli ebrei nei campi di sterminio e molto altro.  Persino una cena con Hitler e Himmler.

La storia racconta di fatti realmente  accaduti. I personaggi sono tutti esisti, ma io ho romanzato le loro vite.
Non tutti i nomi sono reali.
Mussolini, il fratello, Himmler, Hitler, Demelhuber, Bock, sono esistiti.
Solo che il fratello del duce non ebbe una figlia di nome Martina.  Karl Demelhuber era colonnello. Bock è stato un militare della Wehrmacht, ma non si chiamava Friedrick.
La storia è inventa da me e se potesse apparire simile ad altre mi scuso non era mia intenzione.

Ringrazio tutti coloro che stanno leggendo.
Ci sarei grato se commentaste.
Grazie un bacio a tutti voi.

Il frutto della guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora