Dichiarazione

57 4 0
                                    

Capitolo 6

STORYTELLER'S POV

Il sole si alzava lentamente e la caverna offriva ai due ragazzi qualche raggio di luce che si infiltrava attraverso delle piccole insenature. Connor si alzò di scatto e si avvicinò a Lorenzo. Il Lycan non aveva chiuso occhio per tutta la notte, era ossessionato dai pensieri che lo tormentavano e non gli permettevano di chiudere occhio.

Si avvicinò a Lorenzo che invece dormiva profondamente. Con la mano destra gli afferrò la spalla ed iniziò a scuoterlo per svegliarlo. Il mago aprì lentamente gli occhi ma prima che potesse dare anche solo il buongiorno al suo compagno venne anticipato da Alpha che disse:

-TI VUOI SVEGLIARE DORMIGLIONE?! SEI SEMPRE IL SOLITO!-

Gli insulti della bacchetta continuarono ma Lorenzo riusciva a coprirle la voce con il suono della sua fragorosa risata. Il mago si girò verso Connor che non aveva lasciato trapelare un sorriso nonostante il siparietto comico che aveva messo in piedi con Alpha. Capì che ovviamente era teso e preoccupato. La paura che la missione potesse fallire oppure che fosse tutta una trappola di Jacob asfissiava la mente del ragazzo.

Gli occhi rossi del Lycan brillavano, accesi dalle emozioni forti che lo stavano travolgendo. Aveva delle occhiaie tremende e si stava passando una mano in testa spazzolando i suoi capelli color argento. Alpha colse i sentimenti che stava provando il Lycan e decise di smetterla, così il silenzio calò in quella grotta per poi essere interrotto da Connor che disse:

-Prepariamoci.-

LORENZO'S POV

Mi avvicinai a Connor che cercava di nascondere il suo dolore dietro ad un falso sorriso. Senza proferire parola gli poggiai una mano sulla spalla per poi fissarlo con uno sguardo deciso. "Non possiamo fallire" mi ripetevo, il mio amico Lycan non avrebbe retto. Lo sorpassai di fianco infilandomi in quello stretto corridoio per arrivare alla parte della caverna dedicato all'allenamento ma io, non dovevo prepararmi.

La mia chioma castana si abbinava al mio completo marrone, intonato con delle scarpe eleganti nere e la mia bacchetta Alpha tenuta ben stretta nella mano destra. Poco dopo mi raggiunse Connor che aveva la sua solita maglietta bianca, un pantalone nero e degli stivali del medesimo colore. Da uno dei due tavoli in mogano afferrò un giubbotto in pelle di un arancione acceso indossandolo lentamente. Si girò verso di me e con un mezzo sorriso mi disse:

-Questo...è un suo regalo.-

Anche dalla sua voce tremolante riuscivo a cogliere la frustrazione che stava provando. Era terrorizzato dal fatto che qualcosa potesse non andare secondo i piani, ideati il giorno prima in ogni piccolo dettaglio, e che non sarebbe riuscito a riportare a casa Harriet. Gli feci un sorriso per cercare di tranquillizzarlo ma non mi calcolò nemmeno e si rimise a frugare sul tavolo.

Afferrò la spada dei Mortem riponendola nel fodero dietro la schiena, vari coltellini da lancio in argento ed un arco con delle frecce in argento posizionate in una faretra in pelle. Capii subito perché aveva preso quell'arma che non usava quasi mai. Quella era la preferita di Harriet. Lo sguardo di Connor mi fece una tale tenerezza che strinsi più forte possibile la mano attorno ad Alpha per darle un segnale.

"Alpha, oggi riporteremo Harriet a casa. Costi quel che costi". La mia bacchetta sembrava addirittura più determinata di me. Avevo sentito tanti racconti su Connor, il re dei Lycan che nonostante volesse la pace era uno spregevole assassino. In effetti era così, molti miei confratelli sono caduti a causa della sua spada ma il vero Connor era questo.

Un ragazzo preoccupato, distrutto da una vita passata sempre in guerra e che ha sacrificato la sua felicità per la pace in quella terra ma che ora era crollato e proprio quando sembrava che potesse raggiungere il suo vero obiettivo, suo fratello glielo aveva impedito. Connor era diverso da Jacob. Il vampiro aveva un'aura negativa, il suo cuore si caricava d'odio verso il prossimo  mentre quello del Lycan era colmo d'amore. Nonostante fossero fratelli erano praticamente l'opposto, due facce della stessa medaglia.

Una battaglia solitaria (Completata&Corretta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora