L'inizio della fine

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Capitolo 16

LORENZO'S POV

Ormai erano passati tre mesi. Tre mesi da quella maledetta esplosione che riuscimmo a vedere e da cui scaturì il boato che ci stava facendo abbandonare ogni speranza per il nostro amico. Sono sicuro che in quel momento sia io che Harriet avessimo i pensieri sincronizzati, infondo non poteva non essere così.

Se quell'esplosione avesse preso con sé la vita del mio amico Connor la profezia sarebbe finita ma per noi non ci sarebbe stata più alcuna speranza, il male avrebbe trionfato e presto l'odio che divorava l'anima di Jacob avrebbe portato nell'oscurità più totale il nostro pianeta.

Quando però, dopo diverse settimane, intravedemmo Connor in fin di vita alla nostra porta un sorriso spuntò sui nostri volti ed il fuoco della speranza tornò ad ardere nei nostri cuori. Il nostro amico ce l'aveva fatta, era sopravvissuto anche a quella ed ora che possedeva l'Enyalios, la sacra spada di Haytham, poteva finalmente mettere fine alla profezia.

Harriet nemmeno si curò delle ferite che ricoprivano gran parte del corpo di Connor saltandogli addosso per abbracciarlo. Beh, chiunque poteva capirla. Per tutte quelle settimane, nonostante cercasse di mantenere il suo atteggiamento positivo, aveva pensato di averlo perso per sempre ed ora invece se lo trovava proprio davanti ai suoi occhi, messo male ma ancora vivo.

Portammo immediatamente il nostro amico al piano di sopra e dovetti curarlo con le mie sole mani. Di fatti nonostante fosse passato un bel po' di tempo la mia Alpha continuava a non dare cenni di ripresa e quindi non volevo utilizzarla sperando che si riprendesse al più presto.

Purtroppo però, come ogni Mago sa, gli incantesimi impartiti con le sole mani sono molto più deboli di quelli lanciati con la bacchetta e questo portò Connor ad una lenta e dolorosa convalescenza durata quasi due mesi. Le belle notizie però finirono in fretta.

Gli dovemmo raccontare tutto quello che avevamo scoperto da Medea, le persone continuavano a svanire nel nulla e nessuno riusciva a darsi una spiegazione, insomma bisognava agire in fretta. Infatti Connor non perse tempo. Passava notte e giorno ad allenarsi con la Enyalios, che ormai aveva soprannominato come "spada V".

Ovviamente lo fece in onore del padre che gli aveva impartito la lezione più importante per la sua crescita poco prima di morire: gli aveva spiegato cosa significasse il sacrificio. Inoltre sull'enorme rubino presente sull'elsa decise di incidere, tramite i suoi artigli, lo stemma della sua famiglia, ormai in pezzi a causa della follia del fratello.

Passò poco tempo con Harriet, era troppo concentrato e convinto di poter raggiungere il suo obiettivo che era ben diverso da quello che aveva all'inizio della missione. Come lui stesso ci aveva detto non gli importava più di nulla degli altri abitanti di Juras. Non voleva più dimostrare la sua forza né voleva vendicarsi del fratello.

L'unica cosa che desiderava davvero era redimere i suoi errori che avevano portato il padre al sacrificio e salvare il suo pianeta dalla profezia e dall'odio che, a causa del fratello, serpeggiava tra le razze e che le avrebbe presto portate all'autodistruzione.

Riuscii a notare la maturazione di Connor subito, ero sinceramente felice. Nonostante l'avessi sempre considerato mio amico, quel ragazzo era fin troppo di parte, voleva salvare tutti ma aveva un occhio di riguardo per la sua razza. Inoltre voleva uccidere il fratello non per fermare la profezia ma solamente per dimostrare agli altri la sua potenza.

Ora invece no e se devo essere sincero adoravo questa nuova versione di Connor, molto più matura e mirata a fare quello che è giusto, non quello che conveniva ai Lycan, volendo tutelare di conseguenza anche i Vampiri ed il mio popolo. La sua missione era quella di portare pace sul pianeta della guerra.

Una battaglia solitaria (Completata&Corretta)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora