Prologo

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PASSATO

15 marzo 1350

Nei boschi, vicino alla sede segreta dell'ordine dei Guardiani del Tempo

Erano passati 300 anni dall'ultimo blackout e mancava solo un giorno all'assopirsi del Mondo. Tutti i componenti del gruppo, composto da cento persone (cinquanta uomini e cinquanta donne), pregavano inginocchiati sull'erba ancora fresca di rugiada mattutina. Erano i Guardiani del Tempo passato, nominati dai Sommi Sacerdoti per salvaguardare le spire temporali durante il blackout mondiale. Quella mattina i Guardiani, incappucciati e stretti negli spessi mantelli di lana nera, intonavano una bassa cantilena. La canzone, oltre a chiedere l'aiuto delle divinità, aiutava le barriere del tempo a mantenersi solide e inoppugnabili.

Erano anni che i Guardiani del passato, presente e futuro si preparavano a questo avvenimento. Nessun umano, animale o vegetale si sarebbe accorto di quanto stesse accadendo; semplicemente il Mondo sarebbe caduto in un sonno profondo. Passate le 24 ore di blackout, tutti avrebbero ripreso la loro normale vita e nulla sarebbe cambiato. Ma se, in quelle ore di silenzio qualcosa fosse andato storto, allora tutto sarebbe stato perduto e l'inimmaginabile sarebbe diventato reale.

<< Ricordate, fratelli e sorelle, quando domani sarete di guardia alle barriere del tempo non dovrete mai abbassare la guardia. Certo, non saremo soli in questa battaglia; i Guardiani del presente e del futuro saranno anche loro schierati affinché tutto vada per il meglio. 600 anni fa non si erano verificati problemi, ma all'ultimo blackout qualcuno ha tentato di alterare l'ordine delle catene temporali. Non possiamo permettere che questo accada. Mai>>. I Guardiani ascoltarono in silenzio Sorella Yhusa, anche se in molti di loro iniziava a sorgere il timore del caos.

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