Capitolo 11

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PASSATO, PRESENTE E FUTURO

16 marzo dell’anno 1350, ore 13:30

Sulle passerelle che attraversano il fiume Tesslhan

Allhen e Daesee vennero trascinati come meri furfanti. I Guardiani del Tempo che li avevano accusati di alto tradimento, avevano legato loro i polsi e chiuso intorno ai colli uno spesso collare di ferro. A nulla erano servite le parole dei due innamorati; per i custodi ogni tentativo di discolparsi equivaleva ad una ammissione. Erano stati trascinati via da quella casa, situata nel passato e nella cittadina antica di Loneywolk, in cui avevano evocato una dei tre sobillatori delle spire temporali. Era successo tutto così in fretta, che nessuno dei due aveva capito cosa fosse davvero successo. Allhen pensava che quella gravissima accusa riguardasse la relazione proibita, che da tempo portava avanti con la Sibilla. Una delle regole fondamentali, a cui tutti i Guardiani dovevano attenersi una volta pronunciato il giuramento, riguardava la rinuncia degli affetti terreni e lo sposalizio della virtù del loro ruolo. Per secoli Allhen aveva rispettato la legge, ma poi qualcosa in lui era cambiato. Un grande amore gli aveva invaso la mente e il cuore, lasciandolo vulnerabile e distratto. Per anni aveva dovuto mentire ai compagni, al consiglio e a Yhusa, il capo dei Guardiani. Se qualcuno di loro avesse scoperto la relazione, di certo avrebbe avuto non poche noie. Senza contare che Yhusa covava, nei confronti dell’Oracolo, un odio profondo e insensato.

“Questa volta non so se riuscirò ad uscirne immacolato” pensò Allhen, mentre arrancava fra le barriere del tempo. Nonostante fosse consapevole della punizione che gli avrebbero inflitto, non avrebbe mai abbassato il capo di fronte a niente. Anche in quel momento tenne alto il mento, anche se gli occhi giravano involontariamente verso la sua destra. Proprio lì al suo fianco c’era Daesee. Se nella quotidianità appariva bellissima e sensuale, in quel momento sembrava invecchiata di almeno dieci anni. Aveva profonde occhiaie intorno agli occhi e la schiena era ricurva. Un atteggiamento di sottomissione nuovo e che il Guardiano non si era aspettato che la donna assumesse. Nei suoi occhi aveva sempre scorto la scintilla dell’orgoglio. Era una donna forte, che non amava subire nessun assoggettamento.

<< Forza, tenete il ritmo e continuate a camminare>> disse loro un Guardiano, tirando con forza la catena legata al collare.

<< Reynolt, io e te siamo sempre stati molti amici. Per l’amicizia che ci lega, dimmi il perché ci state trattando come degli assassini>>. Allhen tentò di stabilire un rapporto con l’uomo che stringeva le catene, collegate ai loro guinzagli, e li trascinava con non curanza.

Il Guardiano non rispose e non si voltò verso di loro.

<< Ti prego, Reynolt>> continuò con tono di supplica Allhen.

Il custode si fermò all’improvviso, obbligando anche i due prigionieri ad arrestarsi. Daesee alzò il capo e osservò smarrita coloro che aveva intorno. Percependo negli animi solo odio e vendetta, tornò a posare gli occhi a terra.

<< Noi due non siamo amici. Io non sto con colui che ha aiutato il caos a impadronirsi delle spire del tempo>> rispose a denti il Guardiano, con un tono duro e a denti stretti.

<< Di cosa stai parlando?>> chiese incredulo Allhen. Lui fautore del male? Dopo aver salvato più volte il mondo da catastrofi certe, osavano dire che lui fosse in combutta con il caos?

<< Traditore, ci hai presi tutti in giro. Il Consiglio, Yhusa e tutti i Guardiani, sanno bene chi sei e cosa hai fatto. Sarai punito e giustizia sarà fatta. Il tuo sangue laverà le ferite del tempo e ancora una volta il caos soccomberà. Adesso cammina, non ho tempo da perdere, né con te né con quella stupida cagna>>.

Allhen era sconcertato e incredulo. Non aveva mai sentito il confratello usare quel tono, colmo di disprezzo, e quella cattiveria profonda. Perché lo credevano un traditore? Per quanto si sforzasse la sua mente non riusciva a pensare con lucidità e freddezza. Si sentiva a sua volta tradito e offeso. Ingannato da coloro che per lui erano diventati la sola ed unica famiglia che avesse mai avuto in oltre 1300 anni di vita. “Chi sono questi Guardiani? Non sono di certo quelli a cui mi sono affezionato” pensò improvvisamente, con rabbia mista a sofferenza.

Continuarono a camminare fra le spire del tempo. Apparentemente il paesaggio sembrava non variare, ma un attento osservatore avrebbe notato i dettagli modificarsi. Allhen aveva attraversato quelle barriere migliaia di volte e ormai conosceva a memoria ogni singolo particolare. Quella volta, però, era come se percorresse quella via per la prima volta; “ e forse anche l’ultima” aggiunse la sua mente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2015 ⏰

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