Arrabbiati!

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Kaminari's pov

Uno sparo. Un crack dentro di me. Qualcosa di caldo che mi bagna mentre dentro sento freddo. Il nero. Delle urla, che non capisco, distanti, sempre più distanti. Quindi è questa la morte? Io non voglio morire, ma immagino che nessuno lo voglia. Non potrò più rivedere i miei genitori, né Akihiko, né i miei amici e soprattutto non potrò più riabbracciare Kyoka. Spero almeno che questo mio ultimo gesto sia servito a salvarla. Sarebbe stupido aver compiuto un sacrificio inutile. Che strano, in questo momento dovrei essere colto da un turbinio di emozioni ed invece nella mia testa è tutto nero e vuoto, come tutto intorno a me. Non so cosa significhi. Non voglio morire, ma non so se sia ancora in tempo per stringere i denti ed aggrapparmi alla vita, forse dovrei solo accettare la mia fine e lasciarmi andare. Si potrebbe dire che abbia avuto una vita breve ma intensa, alla fine sono stato felice, non potevo pretendere molto di più da essa.
No! Cosa sto dicendo?! Non mi arrenderò certo così!
Proprio perché la mia vita era bella non posso certo rassegnarmi e perderla. Rivedrò i miei cari, i miei amici, i miei compagni ed il mio amore. Nessuno di loro getterebbe così la spugna e nessuno di loro la lascerebbe gettare a me. Non so se sia già morto o no ma lotterò come avessi ancora la possibilità di vivere finché ne avrò la forza!
Mi svegliai, o almeno credo, era tutto nero, ma finalmente sentivo qualcosa. Sentivo un forte dolore al petto e, come non bastasse, qualcosa di pesante addosso, c'era un brusio di sottofondo ma nessun rumore degno di nota, potevo finalmente percepire del calore. Feci uno sforzo sovraumano e provai ad aprire gli occhi, iniziai a tossire e realizzai che ero stato intubato, vidi l'infermiera premere un bottone ed iniziare a liberarmi da quell'ammasso di tubi, dopo qualche istante arrivò un dottore ad aiutarla. Passai ancora qualche minuto a tossire, respirare mi sembrava estremamente faticoso, mi guardai intorno, oltre alle flebo avevo uno strano busto protettivo sopra di me.
Sono vivo! Ho male ovunque, non capisco dove sono e faccio fatica anche solo a pensare, ma sono vivo! Una gioia incredibile mi travolse, sarei saltato in piedi sul letto se solo il corpo me lo avesse concesso. Non riuscivo a muovermi, provai a parlare ma emisi solo qualche verso senza significato. Subito i miei pensieri andarono a Jirou. Era viva anche lei? Come era finito l'assalto all'Unione dei Villain? Cercai di calmarmi e respirai profondamente, avrei avuto occasione di sapere tutto.
Quando mi ripresi completamente dallo shock dell'essermi svegliato in quelle condizioni il medico prese una sedia e si sedette accanto a me.
"Ciao, ben svegliato, sono il dottor Natsuo" aveva un sorriso molto sincero e parlava con un tono pacato "Ti ricordi come ti chiami?"
Mi sforzai di nuovo di parlare "De...nki...ka...ka...mi...na...r...ri"
"Molto bene, non dovresti aver subito danni alla memoria, ma faremo altri test più avanti per esserne sicuri. Non preoccuparti se non riesci ancora a parlare correttamente, è normale per chi è stato incosciente a lungo come te, nel giro di un paio di giorni tornerai a comunicare senza problemi"
Il suo viso si fece serio.
"Hai idea per quanto tempo sei stato in coma?"
Scossi la testa preoccupato dal suo cambio di espressione. Lui prese un respiro profondo.
"Tre mesi, siamo, ormai, all'inizio di agosto"
Nella mia testa era sembrato qualche minuto ed invece si era trattato di ben tre mesi. I miei compagni avevano concluso l'anno e si stavano probabilmente godendo le vacanze ed avevo saltato sia il mio compleanno che quello di Jirou. Ma non ero preoccupato, dopo aver sfiorato la morte qualche mese non mi sembrava così grave.
Il dottore continuò spiegandomi in che condizioni ero arrivato e che interventi avevo subito. Sorrisi quando mi disse che il proiettile aveva mancato il cuore di qualche millimetro, doveva essere stato merito di Kyoka e della sua testata alla mano di Shigaraki. Mi aveva salvato la vita, come io l'avevo salvata a lei. Scoppiai in un pianto di felicità quando mi disse che Jirou era sana e salva.
"Purtroppo non abbiamo potuto fare niente per salvare il tuo polmone destro. D'ora in poi non potrai più sforzarti come prima, ma con un buon allenamento potrai continuare il tuo percorso da eroe, però dovrai fare molta attenzione, il tuo corpo non è lo stesso di prima, è più fragile, devi tenerne conto. Inoltre il 40% delle ossa della tua cassa toracica sono state sostituite da delle copie sintetiche. Per quanto riguarda la tua massa muscolare ti servirà del duro lavoro calcolando che sei stato 87 giorni su un letto di ospedale"
"G...gr...grazie" risposi mentre mi inchinavo.
"Immagino che ora vorrai riflettere un po' su ciò che ti ho raccontato, ti lascio solo. Abbiamo già informato i tuoi genitori e tra poco saranno qui" concluse Natsuo prima di uscire dalla stanza.
Non sarebbe stato facile per me, non solo avrei dovuto recuperare due mesi di scuola e riacquisire la mia vecchia forma fisica, ma avrei anche dovuto cambiare mentalmente, non potevo più agire come fatto finora, contando sul mio corpo, avrei dovuto utilizzare di più la testa, non so se ce l'avrei fatta, ma sicuramente ce l'avrei messa tutta.

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