Capitolo 1

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Mi sono appena svegliata, sono le 6:30 ed è iniziata un' altra noiosa e monotona giornata di novembre.
Come tutte le mattine mi alzo dal letto nervosa e tutta dolorante per l'allenamento del giorno prima ... Guai per chi osa rivolgermi la parola così presto!
Ma questo problema non si pone perché a casa mia i miei sono troppo impegnati a litigare anche di prima mattina per parlarmi.
Vado in cucina e mangio la mia solita colazione: latte e cereali. Una volta finito mi dirigo in bagno, mi lavo e mi pettino, e poi arriva il momento più temuto e che tendo a rimandare: quello del trauma di togliere il caldo e comodo pigiama e di indossare scomodissimi jeans e una felpa scelta all'ultimo momento. Faccio lo zaino e mi trucco molto velocemente.
Corro via di casa fino alla fermata dell'autobus.
Riesco a prenderlo per un pelo, entro e mi siedo nell'ultimo posto... il più lontano da tutti.
Arrivo davanti scuola e prima di entrare mi fumo una sigaretta insieme a delle mie amiche.
Entro in classe stranamente in anticipo...
Oggi è venerdì e il venerdì è un giorno pesantissimo: ho matematica latino e greco, perché sì, frequento il quarto anno del liceo classico per mia sfortuna.
Finita scuola torno a casa con l'autobus e sono più o meno le 13:40, pranzo da mia nonna e una volta finito vado a casa mia e mi butto sul letto.
Per domani non ho compiti quindi mi posso riposare per la partita di questa sera.
Sono una persona super ansiosa e come previsto sono super agitata per questa sera.
Adoro la pallavolo e le mie compagne ma non amo molto stare in campo perché so che quello che faccio condizionerà il risultato di tutta la squadra.
Quest'anno sono migliorata molto e tutti mi dicono che non devo preoccuparmi perché me la cavo benissimo, ma la paranoia rimane, fa parte di me pensare che sia colpa mia se si perde il punto.
Tra pensieri e serie TV il tempo passa velocemente e suona la sveglia che mi avvisa che mi devo iniziare a preparare. Reggiseno sportivo, calzoncini, maglietta per le partite, calzettoni e gli immancabili manicotti per coprire le braccia e per evitare che qualcuno si accorga dei segni sopra di esse.
Preparo il borsone, mi metto la tuta e la giacca ed esco. La partita è in casa quindi vado con l'autobus visto che la palestra non è molto lontana da casa mia.
Arrivo, mi cambio, saluto l'allenatore e le mie compagne e insieme iniziamo il riscaldamento pre-partita.
Tra gli spettatori dell'altra squadra ci sono genitori, amici, parenti e poi c'è una ragazza in particolare che attira la mia attenzione. Ha uno stile pazzesco e mi incuriosisce molto come se fossi ipnotizzata.
Cerco di non farle capire di averla notata, ma lei sembra guardarmi in continuazione.
L'arbitro suona il fischio d'inizio e una volta in campo per me esiste solo la partita.
In campo mi isolo dal mondo esterno e per me contano solo l'allenatore e la mia squadra.
Il primo set lo vincono loro, ma noi non ci scoraggiamo e vinciamo il secondo e il terzo.
Proprio quando ci manca un punto per aggiudicarci l'ultimo set e vincere tocca a me a battere.
Prendo la palla, palleggio a terra più volte e utilizzo tutti gli otto secondi disponibili per calmarmi e concentrarmi... faccio un bel respiro, mi alzo la palla, salto e la colpisco.
Ace.
Non ci posso credere! Ho fatto l'ultimo punto!
3 - 1 per noi!!
Finisce la partita, facciamo allungamento e poi vado a cambiarmi.
Sono al settimo cielo e non mi sono mai sentita così felice. Esco dalla palestra e aspetto mia madre nel cortile di fuori vicino al cancello.
Mi arriva un suo messaggio dove dice che tarderà 5 minuti per un contrattempo al lavoro, non c'è problema... sono così felice che non mi pesa per niente aspettarla.
Prendo il telefono e inizio a leggere tutti i messaggi che mi arrivano, quando noto che poco lontano da me c'è la ragazza di prima che sta fumando una sigaretta seduta su un muretto.
La guardo per un secondo e appena gira la testa verso di me distolgo lo sguardo imbarazzata.
Riporto la mia attenzione sul mio telefono e rispondo ai messaggi delle mie amiche.
Dopo qualche minuto sento:
"Hey, ciao te la sei cavata là dentro!"
mi giro di scatto ed era proprio la ragazza di prima.

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Ciaoo sono Gaia e questa è la mia prima storia quindi non aspettatevi niente di che... io ci provo.
Spero vi piaccia fin'ora💖

Mi fido di te //ARIETEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora