Capitolo 1

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Suona la campanella della fine delle lezioni e mi dirigo verso l'uscita principale, dove trovo Asumi, amico di una vita, che mi aspetta.
"Com'è andata oggi t/n?"
"Beh a parte il pessimo inizio di questa mattina tutto sommato è andata bene, e a te?"
"Tutto bene grazie, mi spieghi cosa è successo di così terribile? Per una volta che non andiamo a scuola insieme mi fai casini" dice alzando gli occhi al cielo
"Hai presente quel ragazzo... alto,..uhm.. capelli neri.. sempre un ghigno stampato in faccia..."
"Ah intendi Kuroo! Se non sbaglio è del terzo anno, lo conosco di vista perché mio fratello ci giocava in squadra insieme, che hai combinato?"
"Io non ho fatto nulla! Stavo solo accarezzando un gattino e quando mi sono alzata lui era in mezzo al marciapiede e naturalmente gli sono finita addosso"
"Mannaggia al wall Maria t/n!"
"E per di più mi ha rimproverato e mi ha chiamata con uno stupido nomigliolo! Neanche ci conosciamo, come se ne esce con.... uhm... non mi ricordo.... e tu smettila con Attack on Titan!"
"E' ovvio che se non sa il tuo nome ti chiama con un soprannome e conoscendoti tu non ti sarai ne presentata ne hai chiesto scusa, dico bene?
"*sussurrando* micia....no gattina.. no neanche questo, gatta? Nahh è strano..."
"T/n!! Ti stavo parlando! Non distrarti ogni 5 secondi!"
"Scusa, che dicevi?"
"Per tua fortuna sei arrivata, digiunerai questa sera o ti posso portare qualcosa?"
"No grazie, ho ancora del ramen in frigo, ci vediamo domani a scuola!"
"T/n oggi è venerdì, domani non c'è scuola, sei proprio un caso perso" dice con aria teatrale
"Vabbè è uguale, allora a lunedì!"
"Si ciao idiota"
Apro la porta di casa e lascio lo zaino e le scarpe all'ingresso, percorro il corridoio senza accendere la luce, nonostante il buio fuori, e salgo direttamente in camera mia fiondandomi sul letto accanto alla porta. Il tempo passa e io rimango li ha guardare i disegni appesi per la mia stanza, che ricoprono ogni centimetro di muro, facendomi venire l'ispirazione e la forza per alzarmi dal letto e sedermi alla scrivania, inondata di fogli, matite e pennarelli sparsi ovunque, inizio a radunarli tutti da una parte, sentendomi quasi claustrofobica quando non ho tanto spazio per disegnare, spazio nel quale poco dopo esplode una caterva di materiale da disegno vario.
Quando alzo lo sguardo dal foglio e prendo il cellulare in mano mi rendo conto che forse mi sono lasciata un po' trasportare data l'una di notte passata.
Quindi scendo al piano inferiore e apro il frigo, tiro fuori la scatola di ramen precedentemente nominata e la appoggio sulla penisola della cucina e inizio a contemplarla, sentendomi poi soddisfatta la rimetto in frigo e mi addormento sul divano, tropo pigra per spostare i vestiti accumulati sul letto.

Il weekend passò più e meno come quel venerdì,
Stavo beatamente dormendo accanto al mio amato ammasso di vestiti che cresceva ogni giorno di più, quando sento dei ticchettii alla finestra, ah ci siete cascati! Ve pare che mi sveglio per dei soli sassolini? Mi devi lanciare una bomba se vuoi svegliarmi, non quei cosini.
Ma con chi diamine stai parlando??!
E' ovvio mia cara Coscienza, con gli spettatori da casa  girandomi con faccia da programma televisivo.
Tu sei strana forte
Stai insultando te stessa, comunque addio devo continuare la mia storia.
SE, ok ok ciao...
Ok, dicevamo... ah si ci vuole una bomba per svegliarmi, quindi i primi tentativi di Asumi furono sprecati, al che, come se fosse oramai casa sua entra con la chiave di scorta che gli ho dato e mi fa il famoso "sbrandamento" tecnica imparata da suo padre, ex militare, che consiste nel buttarmi giù dal letto con tutto il materasso.
"Orar lo rifhri teh su in materascio da terrah!" gli dico con parole biascicate a causa del sonno e della faccia spiaccicata sul pavimento
"Si, si, qui ci penso io, tu vai a prepararti o facciamo tardi"
Mi tira su in piedi e mi spinge verso il bagno, da dove gli urlo:
"MI METTI A POSTO I VESTITI??"
"SEI SERIAAAA??"
"TI PREGOOOOOOOOO"
Non mi risponde quindi so già che lo farà, io mi faccio una doccia, mi pettino, lavo i denti ecc... e torno in camera, trovando Asumi nell'angolo opposto della stanza con l'indice puntato verso il mio letto
"Lì c-ci ssono dellll dell delle..." balbetta con la faccia tutta rossa, guardo dove sta indicando e vedo delle semplicissime muntandine. Asumi è sempre stato così, mi fa tutto lui, è come una mamma per me, ma quando si parla di cose da ragazze è la fine, dal ragazzo maturo che è si trasforma in un bambino di 4 anni, quando gli parlo del mio ciclo mi diverto troppo.
"Intendi..." prendendole in mano "... queste semplicissime..." mi avvicino tentendole verso di lui "innoque... MUTANDINE?!" urlo tirandogliele contro.
"Oddiooo!! Ahhh" e corre fuori dalla stanza. Io rido, seguendolo.

Lo ritrovo all'ingresso con il mio zaino in mano e un espressione scocciata, sembrava avesse una vignetta che diceva "non osare mai più fare una cosa del genere o vedi che ti abbandono!" che mi fece ancora più ridere di prima.
Io presi il mio zaino da dietro, sfilandolo dalla sua mano e superandolo con un surriso sulle labbra, lui sospirò e chiuse la porta.
Dopo il risveglio movimentato la giornata passò molto tranquillamente, ignorando le lezioni dei professori e disegnando a penna sul quaderno. Finite le lezioni incrocio Asumi in corridoglio
"Oi" dice
Deve essere ancora arrabbiato
"Heyyy"
"Lo sai vero che entro oggi devi iscriverti ad un club per i crediti extra vero? Perciò tu ti devi iscrivere a minimo due perché ti servono taaaaantii crediti"
"Uhm in realtà no, grazie signor segretario!" dico saltellando per i corridoi dirigendomi verso la bacheca dei club.
"Tu a quale ti sei iscritto?" gli chiedo mentre mi raggiunge.
"Al club di matematica avanzata, ma prima che ci provi, lasia stare, è già al completo, e per di più tu sei negata con la matematica"
"Infatti appena ho sentito la parola matematica ho smesso di ascoltare. Non ci sono praticamente più posti da nessuna parte, uffaaaa" mi lamento tirando indietro la testa.
"Ti è andata bene che ci siano ancora dei posti liberi al club di softball"
"Evvivaaa!! Dov'è il foglio?"
" Qui cecata"
Metto il mio nome e guardo le altre attività.
"Non c'è nient'altro che mi piace!"
" Iscriviti al corso di disegno"
"Te lo devo ripetere ogni anno?? Non ci voglio andare lì!"
" Se non sai dove iscriverti puoi  venire a farci da manager, che ne dici micietta? " propone una voce sconosciuta alle mie spalle
" Ah ciao Asumi, salutami tuo fratello"
"Senz'altro"
MICIETTAAAAAA!!! Ecco quale era il soprannome che mi aveva affibbiato la iena uscita dalla Disney!!
"Come scusa?" dice Kuroo
Non capendo mi giro non vedendo nessuno
"??" Vedo Asumi con una mano davanti alla faccia
" Dico a te Micietta "
Cazzoooo l'ho detto ad alta voceeee!!!
"Ehm no, i-il n non vvolevo...."
"Non volevi cosa uhm? Dirlo ad alta voce?" Asumi intanto si stava scavando una tomba per l' imbarazzo
"S-ss-si" Mi ha incastrata al muro e mi guarda con sguardo minaccioso, mi tremano le gambe
"Chi sarebbe la iena? Io? E allora tu che saresti piccola gattina tremolante?? Ahahahahha"
Si allontana ridendo da solo per ciò che ha detto
"Sentilo, sembra davvero una iena" si gira di scatto, come cavolo ha fatto a sentirmi!?!??!
"Stai attenta a quello che dici" e si gira di nuovo, lasciandomi tirare un sospiro di sollievo.

~Spazio di una giocatrice~
Fine del primo capitolooo!! Spero che ci piaccia, per Asumi mi sono ispirata a Sugamama anche se inizialmente doveva essere una ragazza.
Questo capitolo era più per spiegare come "siete fatte" e il rapporto con Asumi più che la storia con Kuroo vera e propria.
Spero che vi abbia intrattenuto, e se è così per favore lasciate

UNA STELLINAAA!! 🌟 per l'impegno.
Grazie per la vostra attenzione e al prossimo capitolo!

La strada per un cuore irraggiungibile- Kurooxreader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora