Capitolo 2

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Asumi è rimasto a scuola per delle faccende da svolgere per il consiglio studentesco, così mi avvio verso casa da sola.
Non mi sento molto bene, così accelero per arrivare a casa il prima possibile e farmi una calda doccia. Perdo l'equilibrio e mi sporgo un po' fuori dal marciapiede e una macchina suona il clacson e mi raggira, mi gira la testa, mi appoggio sul muro e scivolo per terra.
Inizio a vedere tutto sfocato e confuso, vedo delle persone attorno a me e vorrei sono che se ne andassero. Una figura si fa largo tra le persone e mi si avvicina.
"Oi stai bene? Sei bianca latte!" non trovo le forze per rispondergli e tutto si fa nero

Quando riapro gli occhi sono sulla schiena di un ragazzo, ha i capelli castani/verdi e indossa una giacca verde e bianca, probabilmente della scuola
"Oh buon giorno bella addormentata" si gira verso di me, lo riconosco, è Daishou, gioca nei Nohebi, la squadra che i Nekoma dovranno affrontare tra poche settimane.
"Grazie mille per avermi aiutata, ora posso anche andare da sola" dico cercando di scendere dalla sua schiena
"Ehi, ehi, principessa... calmati, non vorrai svenire di nuovo?" inizia a far salire le mani che tenevano le mie cosce, fino ad arrivare al mio fondoschiena.
"Preferisco rimanere in mezzo alla strada piuttosto che stare in braccio a te, VISCIDO!!" le lacrime iniziavano a fare capolino e per quanto lo volessi non avevo abbastanza forze per strapparmi dalla sua presa, non per questo non continuai a divincolarmi.
"Ho detto stai ferma!! Stiamo andando all'ospedale, non devi preoccuparti." Avendo la gonna della divisa della scuola lui stava avendo libero accesso alla mia pelle più delicata, inizio a battere i pugni sulla sua schiena e piango spaventata. Ma è mai possibile che non ci sia un cavolo di nessuno su questa strada!?
Appena formulato questo pensiero sento dei passi veloci dirigersi verso di noi.
"V-v-vi pprego aiutat-"
"Taci puttanella" mi interrompe.
La spalla del ragazzo serpente viene afferrata e nel momento in cui si gira gli viene sferrato un pugno sulla guancia, afferrandomi prima di cadere.
"COSA CREDEVI DI FARE BASTARDO!?" gli urla contro Kuroo mentre si avventa su di lui dopo essersi assicurato che fossi abbastanza stabile da rimanere in piedi.
Gli dà un altro cazzotto in faccia, e un altro e poi ancora un altro, io cerco di fermarlo ma non mi da più retta, sembra una lotta tra animali. Anche Kuroo viene colpito parecchie volte e sono preoccupata non sapendo per quanto andrà avanti lo scontro.

"Kuroo!! Basta! Fermati!!"
"Già credo che dovresti dare retta alla tua fidanzatina, che succederebbe se si venisse a sapere che il capitano dei Nekoma prende a pugni gli avversari prima di una partita uhm?" io arrossisco per come ci ha definiti il ragazzo ma Kuroo non sembra tenerne conto.
"Lo hai fatto a posta vero!? Sporco serpente che non sei altro!! Hai notato la divisa e non ci hai pensato due volte ad approfittare della situazione" gli stava per lasciare un altro livido sull'occhio prima che lo fermassi tirandogli la manica della giacca, lui si gira verso di me e noto le sue pupille chiuse in una fessura, delle perle di sudore che scendono dalla sua fronte e il respiro affannato che esce da quelle labbra perfette.

"Kuroo, è meglio fermarsi qui"
"Ma lui... lui... non sopporto i malati che toccano le ragazze senza il loro permesso, per di più per una stupidissima partita del cazzo!"
"Lo so, però ora è meglio andare, non voglio più stare qui" inizio a sentire di nuovo le lacrime inumidire gli occhi che mi buciano
"Si certo, andiamo scusa se non ci ho pensato" dice mentre mi prende inizia ad avvicinarsi a me.

"Si certo! Vatti a scopare la tua puttanella!!" urla Daishou con un ghigno sul volto, ma come fa ancora a muovere la faccia con tutti quei lividi?
Kuroo si volta e gli sferra un ultimo pugno per poi sputargli addosso
"Sappi che se ti dovessi vedere ancora con una ragazza ti pesto a morte" lo minaccia il corvino.

"Riesci a camminare?" mi chiese con tono freddo
"S-Si, grazie" cosa che si rivelò essere falsa esattamente un passo dopo, quando stavo per cadere con la faccia a terra se non fosse stato per il braccio che ha fermato la mia sfracellata sul cemento.
"A quanto pare no invece, sali" borbotta invitandomi a salire sulla sua schiena, cosa che non feci.
"Sono seria, ce la posso fare" insisto
"Pensi sul serio che farei quello che ha fatto quel deficiente? Dopo tutto questo casino?!"
"N--no è è cche..." lui sospira tirando indietro la testa e mettendosi le mani tra i capelli tirandoli un po'.
"Si si, ora non balbettare" detto questo mi prese a mo di sposa, cosa che mi fece imbarazzare parecchio.
"Ahahaah! Sei tutta rossa!! Ahhaha"
"E tu ridi in modo strano, te lo hanno già detto?"
"Senti tu, ora come ora non sei nella posizione di poter insultare il tuo salvatore"
"A proposito"
"uhm?"
"Grazie, e mi chiamo t/n"
"E' il tuo nome? Abbiamo già così tanta confidenza? Ahahah"
"Non mi piace il mio cognome, e poi tu mi dai già strani soprannomi"
"I miei soprannomi sono bellissimi, e per quello, non c'è di che, tu sei sicura di stare bene?"
"Si"
"Dove abiti? Non stai bene, il tuo ginocchio sta sanguinando, devi medicarlo"
"Lo farò, ce la posso fare anche da sola, me lo sono solo sbucciato prima quando sono sve-" mi fermo, non volendolo preoccupare ancora di più con lo svenimento.
"Uh?"
"No niente, niente"
"Sarà" mi guarda diffidente
"Qui gira a sinistra, è la casa bianca a sinistra."
"Si signor capitano!"
"Idiota" dico ridendo.

Entriamo e, dopo aver lasciato le scarpe e gli zaini di entrambi all'ingresso, mi lascia sul divano.
"Dov'è il disinfettante e i cerotti?
"Non ce li ho"
"E come intendevi medicarti da sola?"
"Infatti ti ho mentito, non avevo intenzione di farlo"
"Potevi dirlo prima? Passavamo a comprarli"
"Speravo ci rinunciassi e mi lasciassi torare a casa da sola"
"Sei seria?" io faccio spallucce.
"Ahh mi tocca tornare indietro, faccio un salto a casa mia per andarli a prendere, ci metto un attimo, abito qui vicino, tu non muoverti!" dice ad alta voce mentre va verso l'uscita.

Appena sento la porta di casa chiudersi mi alzo dal divano e controllo che le altre stanze non siano un disastro completo. Sono due le stanze che devo chiudere assolutamente a chiave, delle quali una è la mia camera, per cui chiudo quella al piano terra e salgo le scale per chiudere anche la mia.Una volta fatto scendo le scale, ma, arrivata a circa metà sento un forte capogiro che mi costringe a sedermi per un po' su uno scalino.
Quando però vedo la porta di ingresso aprirsi difronte a me e intravedendo i capelli neri del pallavolista mi impanico e cerco di scendere le scale più velocemente, scivolando e dando una craniata ad uno scalino.
"Ma santo cielo! Mi pare di averti detto di stare ferma sul divano!"
"Ci hai messo davvero poco"
"Te l'ho detto! Abito solo qualche villa più in là, non ci incontriamo mai solo a causa degli allenamenti" ma non penso fosse solo quello il motivo a giudicare dal suo fiatone.
"Aspetta ti aiuto, spostiamoci in cucina"
Mi fa sedere sul balcone della cucina e inizia a medicarmi il ginocchio, passando l'ovatta con troppa foga mi lascio sfuggire un urletto, e come se non fosse abbastanza imbarazzante per riflesso circondo la sua vita tra le mie gambe, facendolo avvicinare a me.
"Ohh hai capito, siamo audaci qui eh?" dice guardando le mie gambe, quando poi alza lo sguardo passa da una faccia provocatoria ad una preoccupata in un attimo.
"Oi t/n! Stai sanguinando!! E sei tutta rossa!" ci credo che sono rossa! Ho appena fatto una cosa super imbarazzante con uno che conosco a malapena da due giorni! Ma che altro ha detto? sanguino?
Poggia le dita sulla mia testa sporcandole di sangue.
"Cazzo!Cazzo! Che faccio!?"
"Stai calmo! Solo trova il graffio e disinfettalo"
"Non dovrei fermare il sangue?"
"Mica mi hanno tagliato un braccio eh"
"Guarda che è parecchio sangue sconsiderata"
"Fai come ti pare"
Poggia un asciugamano sulla mia testa e mi guarda dritto nei miei occhi c/o e io mi perdo nei suoi ambrati, è strano, mi fanno provare uno strano effetto, mi fanno partire un brividino dalla spina dorsale.

Una volta constatato che il sangue si fosse fermato sposta delicatamente i miei capelli c/c per trovare la ferita e la disinfetta, avvolgendola con una garza.
"Ecco fatto, abbiamo finito. Vuoi che aspetto qui con te finché non arrivano i tuoi genitori?"
"No, tranquillo, tanto loro non arriveranno" gli rispondo sussurrando l'ultima parte
"Come mai?" Questo ragazzo deve avere un super udito o qualcosa del genere! Devo imparare a dirle in testa le cose mentre c'è lui attorno!
"No, è che non ci sono, sono partiti"
"Davvero? Allora dovrei restare qui con te in caso ti servisse qualcosa!"
"Non ci provare nemmeno! Per oggi hai fatto abbastanza" gli dico mentre si lascia spingere verso l'uscita.
"Allora ciao"mi saluta in giardino, con il tramonto che illumina il suo volto e il vento che gli scompiglia i capelli più di quanto non lo siano già, tenendo la sua borsa sopra la spalla.
"A domani" accostando la porta.
"Kuroo... grazie..mille per oggi, apprezzo davvero molto" lo fermo riaprendo di scatto la porta.
Lui sorride e fa un cenno con la mano libera
"Non c'è di che gattina"



~Spazio di una giocatrice ~
Secondo capitolo finito, pensavate fosse Kuroo ad avervi aiutata eh? Invece no!
Spero vi sia piaciuto, se è così lasciate una

STELLINA 🌟!!

Ci vediamo presto con un nuovo capitolo!

La strada per un cuore irraggiungibile- Kurooxreader-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora