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Ringrazio di cuore Nena_Juls per la splendida opera d'arte. Grazie, Giulia.
P.s.: Nena è Filomena














Scacciare Harry quella mattina fu un'impresa più difficile del previsto. Per fortuna Maura era già al lavoro e Niall aveva il sonno pesante.
- Non me lo dai il bacio del buongiorno?
Louis sbuffò buttandola fuori dalla propria stanza. - Vatti a lavare prima i denti.
Il bacio non riuscirono più a scambiarselo. Non quella mattina almeno.
Dopo una veloce colazione, Harry insistette ad accompagnare Niall e Louis a lezione e l'irlandese ne fu più che contento. Insomma, di solito guidava lui perché Louis era da scartare a prescindere.
Le lezioni della mattinata volarono, o forse era un'impressione di Harry che sentiva scorrere nelle vene l'adrenalina al posto del sangue. Per la pausa pranzo Louis e un ragazzo biondo, che si presentò come Stan, si unirono a loro. Il tavolo era occupato solo dai quattro ragazzi, gli altri erano o assenti o a seguire le lezioni pomeridiane.
Harry riuscì in qualche modo a trovare la mano di Lou sotto il tavolo e intrecciò le dita.
Perfetto: si stavano tenendo per mano proprio sotto il naso di Niall.
Louis sospirò.
- Lou, hai da fare oggi pomeriggio? Non volevo andare a fare la spesa di nuovo da solo. - Chiese, Niall gustando la sua bistecca.
Harry incontrò lo sguardo del castano e scosse la testa violentemente. Cosa che attirò diverse occhiate strane dagli altri tavoli.
Per fortuna Niall era troppo impegnato per notare lo strano comportamento dell'amico. Insomma, mettetegli del cibo davanti e non si accorgerebbe nemmeno di una sparatoria in corso. Quel ragazzo era un caso particolare.
- Ehm.. no?
I gesti di Harry peggiorarono e avvertì anche una morsa dolorosa nella mano. Louis gli lanciò un'occhiataccia.
- Volevo dire sì!
Stan sospirò, alzando gli occhi al soffitto. Tra una decina di anni quando avrebbe raccontato questa storia ai suoi figli ci avrebbero tutti riso su. Si spera.
- Vado da Stan.
Il diretto interessato aggrottò la fronte. - Ah sì?
Dopo pochi secondi si dovette mordere la lingua per non urlare di dolore per i calci ricevuti come ringraziamento. A quelli di Louis si era quasi abituato, ma nemmeno Harry scherzava.
- Certo. - Borbottò, maledicendo mentalmente entrambi. - Viene da me.
Finalmente Niall alzò gli occhi dal piatto e li osservò. Sia Louis che Harry trattennero il fiato.
- Siete strani.
Louis sorrise, rilassandosi. - Nah, è solo un effetto collaterale della tua presenza, fratello.
- Idiota. Harry, tu ci sei?
Il riccio scosse la testa. - Ho una tavola da consegnare entro domani. - Lanciò un'occhiata significativa al castano, facendolo rabbrividire. - E avrò bisogno di una mano.
Il migliore amico di Louis fece finta di ficcarsi le dita in gola e vomitare.

In realtà Harry aveva bisogno di molto più di una mano. Ma questo non lo disse e Louis lo dovette scoprire più tardi a proprie spese.
- Quindi, cos'è che devi disegnare?
Erano nello studio della casa del riccio e la camera odorava di vernice fresca. Forse era stata colorata da poco. Comunque sia, a Louis piaceva. Le pareti erano blu e non erano molti i mobili che occupavano la stanza. Immaginò che Harry avesse bisogno di ordine e spazio per concentrarsi.
Il riccio sollevò Louis, che rilasciò un urletto non proprio virile, e lo appoggiò sulla scrivania, quasi vuota se non per dei fogli e dei colori. Nemmeno un computer? Forse erano nella camera da letto. Per la prima volta Louis si rese conto di non essere mai entrato nella camera del riccio.
- Un nudo. - Mormorò, sistemandosi tra le gambe del minore.
Il castano deglutì, completamente rosso. Con tanto di occhi sgranati.
- Cosa? Spiacente, ma non penso di avere un corpo da modello.
Harry gli sorrise e il castano poté bearsi ancora una volta delle sue fossette.
- Ma io voglio disegnare te. - Sfiorò la mascella del minore con le labbra, facendolo sospirare. - Il mio concetto di perfezione sei tu.
Louis buttò la testa all'indietro e rise, passando entrambe le mani sui ricci di Harry. - Non puoi saperlo. Non mi hai nemmeno mai visto senza i vestiti, Harreh!
- A maggior ragione. - sussurrò sulle sue labbra prima di arrendersi e abbandonarsi a quella bocca.
Louis sorrise nel bacio e socchiuse le labbra. Harry ne approfittò per infilare la lingua e assaggiarlo, facendo gemere il minore.
Si staccarono quando entrambi furono a corto di ossigeno.
- Chissà se sei buono anche in altri parti..
Louis gli lanciò una penna sulla fronte.
- Comincia a disegnare, Raffaello.
Se dovevano proprio farlo, prima cominciavano, meglio era.
Stava per togliersi la maglietta ma le mani Harry lo bloccarono nell'atto. Louis gli rivolse uno sguardo confuso. - Harry?
- Voglio farlo io. - Soffiò e scacciò via le dita del castano.
Louis annuì anche se titubante e permise ad Harry di spogliarlo. Guardò in silenzio i suoi vestiti venire attentamente posati su una sedia.
Poteva sentire gli occhi di Harry sul suo corpo esposto, nudo, vulnerabile.
Il riccio si avvicinò e sfiorò apposta una natica, facendolo sobbalzare per la sorpresa.
- Allora Niall non scherzava sul pinguino.
Louis sospirò, arrossendo e guardò altrove.
- Perché non cominci e basta?
Il riccio ridacchiò. - Devo prima capire il tuo lato migliore.. - fece un lento giro attorno al ragazzo per poi fermarsi alle sue spalle. Inclinò il capo con fare pensieroso.
Louis percepiva i suoi occhi scavargli letteralmente dei solchi nella schiena.
- Definitivamente questo.
Il castano voleva sotterrarsi. Perché aveva acconsentito a tutto ciò?
- Stai dicendo che ho il culo grosso?
- Sto dicendo che il tuo culo mi piace. E anche parecchio.
Quelle parole gli arrivarono sussurrate e Louis fu costretto a mandare giù il groppo formatosi in gola.
- Bene. - Harry sistemò tutto il materiale e cominciò.
Aveva costretto Louis a posizionarsi in perfetta armonia con la luce della stanza.
La maggior parte del tempo era già passato ed Harry non se ne rendeva nemmeno conto: era sempre così quando disegnava.
Di tanto in tanto permetteva allo sguardo di vagare e mandare al suo cervello una serie di fantasie R18. Giusto per diversi lo aveva pure toccato più volte con la scusa di aggiustargli la posa. Ma qualcuno poteva biasimarlo?
Vedere Louis lì di fronte a lui, nudo per la prima volta gli aveva annebbiato la mente, il suo cuore aveva smesso di pompare sangue e l'attimo dopo lo stava facendo in una maniera esagerata.
Avrebbe tanto voluto lanciare in aria tutto e chiudersi in camera da letto con Louis, toccarlo e farlo suo finalmente. Ma c'era tempo per quello.
- Lou, stai fermo per favore.
A differenza di Harry, per il liscio quella tre ore sembrarono un inferno. Certo, era lui quello costretto all'immobilità totale.
- Ma ho fame!
- Sto finendo.
- Devo pure andare in bagno!
L'artista spostò gli occhi dalla tela, dove stava leggermente sfumando l'interno coscia del disegno, e li fissò sulla nuca del minore.
- Okay, no, non ci devo andare. Ma sono stanco di stare in piedi.
Harry ridacchiò. - Lo so, piccolo. Dammi solo altri dieci minuti e ho finito.
- Non sono piccolo - borbottò l'altro ma rimase comunque fermo.
Quando Harry dichiarò di aver terminato, la prima cosa che fece Louis fu stiracchiarsi. Harry lo guardò divertito. Poi corse a vedere cosa avesse combinato il maggiore e gli mancò il fiato. Quella tavola lo fece boccheggiare di meraviglia, lui che aveva sempre una risposta pronta a tutto rimase per una volta senza parole.
Era lui, di spalle, ma solo chi conosceva bene il suo corpo avrebbe potuto dirlo. Louis non era un esperto del disegno a mano libera ma anche lui riusciva a vedere quei piccoli lavoretti, quei particolari che forse nemmeno conosceva di sé. O forse sì, ma aveva sempre pensato che fossero troppo.. femminili per un ragazzo e li aveva messi in una scatola a parte nel suo cervello, soprannominata "difetti". Harry era riuscito a cogliere quelle cose in poche ore mentre Louis le aveva ignorate per anni.
Come l'andamento dei suoi fianchi, le fossette di Venere o la silhouette delle natiche. Okay, forse Harry aveva rivolto la maggior parte della sua attenzione in quel punto. Almeno non aveva disegnato anche il pinguino. Quello sì che sarebbe stato imbarazzante.
E poi.. come aveva fatto a sfumarlo così con solo una miserabile matita?
- È..
- ... bellissimo - completò la frase Harry, stringendolo in un abbraccio. - Sei bellissimo, Lou. Avrei voluto disegnarti dal lato frontale ma non mi sembra il caso di farlo per un compito da consegnare.
No. Definitivamente no.
- Harry, è bellissimo grazie a te. - Alzò il mento per guardarlo. - Non ho passato le ultime tre ore solo a lamentarmi, sai? Ho visto come ti piace quello che fai, la passione che metti.
Il riccio gli sorrise. Era felice e lo si notava anche dallo strano luccichio dei suoi occhi. Se bastava questo per rendere contento il riccio, Louis avrebbe potuto posare per altre mille tavole.
- Ho sempre pensato che disegnare sia un po' come fare sesso. Stai plasmando e modellando un altro corpo. E ogni volta è come scoprire sensazioni nuove.
Louis annuì pur senza capirci molto. Ma cominciava a sentire freddo e il calore irradiata dalla felpa di Harry non bastava più.
- Okay, mio pittore. Posso vestirmi adesso?
Harry inarcò un sopracciglio. - Adesso che stavo cominciando a divertirmi? - rise. - E comunque.. - si morse il labbro inferiore, colpevole. - Siamo solo a metà del lavoro.
Sotto gli occhi sbigottiti del minore, si staccò e andò a miscelare dei colori che aveva appoggiato precedentemente sul tavolo.
- Devi colorare il disegno?
Harry prese un pennello macchiato di un blu acceso e scosse la testa, ghignando come un bambino iperattivo. - No. Devo colorare te.
Prima che Louis avesse potuto dire qualcosa, Harry prese la sua mano e lo avvicinò. - Arte moderna, sai.
Il minore osservò con orrore il colore freddo venire sparso sul suo avambraccio. - Come faccio dopo a toglierlo? - si lamentò con voce acuta.
- Ti aiuterò io, no?

Love will tear us apart (Larry)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora