Dopo i cimiteri, gli ospedali erano il secondo posto che più Harry detestava al mondo. Forse perché anche lì il bianco e il silenzio dominavano e ti si incollavano addosso come spettri.
I ricordi delle ultime ore erano confusi, soffocati dalla nebbia della sua mente: i soccorritori avevano trasportato il corpo inerme di Louis all'interno dell'ambulanza ed Harry era salito con loro, nessuno era riuscito a smuoverlo da quella decisione.
Adesso era seduto nella sala d'attesa da un bel po', e più fissava il via vai dei medici ed infermieri, più si sentiva perdere un pezzo fondamentale di sé. Non aveva aperto bocca da quando erano giunti all'ospedale, forse perché temeva di sentire rimbombare nel silenzio della sala la sua stessa voce.
Niall stava ancora piangendo in silenzio per la sua distrazione che era costata molto cara, stretto tra le braccia di Josh. Gemma era seduta accanto al fratello in silenzio, cosa abbastanza insolita per lei.
- Avevo una relazione segreta con Louis.
Il silenzio attorno a loro si fece più solido.
Non le aveva programmate ma quelle parole scivolarono comunque dalle sue labbra con una facilità immensa e stranamente non sentì nessun impulso di fermarle. Anzi, non so sentiva così libero da giorni, una parte della morsa che stringeva il suo petto era finalmente svanito. Non spostò lo sguardo dalle proprie scarpe ma poteva sentire tre paia di occhi pungerlo come aghi.
- Harry.. - mormorò sua sorella.
- Tu.. - il tono di Niall sembrava più sorpreso che arrabbiato. - Tu e Louis?
Harry annuì e Gemma gli strinse una mano come a trasmettergli forza.
- Lo amo.
Per la prima volta pronunciava quelle due parole ad alta voce e rimpianse di non aver aspettato per dirle a Louis stesso. - E non penso di riuscire a vivere senza di lui. Devo... devo ancora chiedergli scusa.
Si portò i palmi in faccia per soffocare il dolore. Lui aveva cacciato quel ragazzo dalla sua casa e dalla propria vita. Perché mai Louis dovrebbe dargli una seconda possibilità? Se solo avesse potuto tornare indietro..
- Perché dovresti chiedergli scusa? - La voce di Niall era pericolosamente vicina. E gelida. Harry si sentì tirare su per il colletto della camicia e si scontrò con gli occhi privi di qualsiasi emozione dell'irlandese. Niall lo sbatté contro le pareti e strinse di più la stoffa.
- Niall..
- È per te? Mio fratello si era ridotto così ultimamente.. per te!
Il biondo urlò le ultime parole e Harry abbassò lo sguardo, non tanto per codardia, ma per quanto fossero vere.
Josh tolse le mani di Niall da Harry e lo trascinò a distanza di sicurezza dal riccio.
- Niall, cerca di calmarti! - Strinse i pugni del proprio ragazzo. - Non è il momento di massacrarci tra di noi per decidere chi ha la percentuale maggiore di colpa.
Niall lo spinse via, indietreggiando alla cieca. - Tu non capisci! Non perderò mio fratello per un coglione! Non di nuovo!
La stanza cadde di nuovo in silenzio. Harry si lasciò cadere di nuovo nella sedia mentre Niall si ostinava a non farsi toccare da nessuno e faceva finta che l'amico non fosse nemmeno lì. Proprio allora un infermiere uscì dalla porta e li cercò con gli occhi. Non che fosse difficile, erano gli unici presenti.
- Louis Tomlinson?
Harry sentì le mani prudere mentre Niall si avvicinò all'uomo. - Sì..?
- Il ragazzo è cosciente. Potete entrare.. - Lanciò un'occhiata inquisitoria a ciascuno. - .. tra qualche ora.
Niall fece per insistere ma Josh ringraziò con un sorriso e acchiappò con una mano il proprio ragazzo e con l'altra Harry, trascinandoli fuori dall'ala del corridoio sotto lo sguardo sbigottito del personale sanitario. - Siete stati fortunati: avete del tempo per chiarirvi.Louis non aveva particolare dolore o altro. Durante la sua breve vita era finito in ospedale come minimo un migliaio di volte: quando si era conficcato un pezzo di vetro tagliente appena sotto il polso o quando era caduto dallo skateboard a nove anni girandosi completamente la rotula. Maura era rimasta all'ospedale tutta la notte quella volta ad ascoltare le sue lamentele e i suoi piagnistei.
Ma almeno quegli episodi avevano una degna spiegazione. Invece adesso si trovava in dei vestiti non suoi, in un letto non suo, avvolto in una coperta non sua. E tutto perché Niall aveva lasciato chissà quale elemento tossico in giro per casa. Sì, gli infermieri erano molto chiacchieroni, e non avevano il minimo tatto. O forse aveva origliato.
- Giù le mani! - Mandò un'occhiataccia all'infermiera stupida. Non che la poverina avesse fatto qualcosa per meritarsi quell'attributo ma a Louis stava antipatica. Così, a sentimento.
- Ma devo controllare la flebo, tesoro.
Le lanciò un altro sguardo di fuoco. La ragazza sbuffò e finalmente uscì. Louis prese un sospiro di sollievo. La flebo gliel'avevano già controllata cinque minuti fa, e che cazzo!
Quando l'uscio della stanza si aprì di nuovo, una furia selvatica gli si buttò addosso, facendogli scappare un gemito di dolore. Niall si staccò di scatto, come se il contatto lo avesse fulminato, e guardò il fratello dispiaciuto.
- Lou, mi dispiace! - Tirò su con il naso. Aveva gli occhi arrossati e a Louis fece tenerezza. - È tutta colpa mia, hai assunto del..
Louis lo interruppe con un secondo abbraccio spacca-ossa e sbuffò. - Sì lo so. Nello sei il solito, idiota. - Gli spettinò i capelli. Capiva quanto aveva fatto preoccupare tutti quanti ma stava bene. Più che altro, sentiva un irrigidimento ai muscoli, come se avesse dormito in una posizione scomoda per giorni.
Niall riuscì a fargli un sorriso lieve. - Mamma è fuori città per lavoro ma appena ha saputo, ha preso il primo aereo disponibile. Sarà qui domattina.
- Non dovevi, Nello, sto bene adesso..
- E c'è qualcun altro che vorrebbe parlarti.
Sotto gli occhi confusi del minore, Niall andò ad aprire la porta e mostrò la figura di Harry. Louis lo fissò e inarcò un sopracciglio. Era appena quasi morto fisicamente, adesso non aveva la forza di affrontare il riccio.
- Non dico che approvo. - Il biondo incrociò le braccia al petto. - Ma Josh vuole che gli dia una seconda possibilità. Non che secondo me se lo meriti..
- Niall! - Urlò Josh da fuori.
- E va bene!
Detto ciò uscì, non senza aver sussurrato prima qualcosa all'udito del riccio. Louis non lo avrebbe mai ammesso ma si divertì a vederlo sbiancare e annuire spaventato.
Quando la porta si chiuse alle spalle di Niall, i loro occhi si incontrarono. Harry si avvicinò e si sedette ai piedi del letto. Il minore notò il leggero tremore delle sue mani.
- Come.. - si schiarì la voce. - Come stai?
- Possiamo saltare i convenevoli e passare alla parte in cui mi spieghi perché sei qui?
Harry sbatté le ciglia e inclinò leggermente il capo.
- Hai ragione. Scusami. - Mormorò. - Io e Niall abbiamo parlato e.. - si mordicchiò il labbro inferiore e Louis avrebbe voluto pizzicarsi un braccio per averlo notato. - ... gli ho detto tutto. Mi dispiace, Lou.
Il castano abbassò lo sguardo nelle proprie dita che venivano strette adesso da quelle di Harry.
- Niall quel giorno mi aveva raccontato di Liam e Zayn, di com'era finito tra loro, delle delusioni, il suo odio represso e.. e io ho dato di matto. Ho agito d'istinto, non so nemmeno perché.
Forse pensavo che tuo fratello non lo avrebbe mai accettato e..
- E così hai mollato senza provare. - Sibilò Louis, ma non tolse le mani. Quel contatto lo rilassava.
- Lou, qualsiasi cosa io ti abbia detto, non lo intendevo. Volevo solo allontanarti da me. Anch'io ti amo.
Il castano sgranò gli occhi. - Cosa?
Harry serrò le palpebre. - Ti amo. E questi giorni mi hanno insegnato quanto mi sia impossibile condurre una vita senza te. Ogni attimo era un incubo. - Portò le sue mani alle labbra e le baciò. Lo osservò con quei occhi da cucciolo a cui Louis non avrebbe mai saputo dire di no.
Gli ultimi giorni sono stati terribili anche per lui, aveva dormito poco, mangiucchiato qualcosa di sfuggita e pianto come una fontana. Per nulla al mondo avrebbe ripetuto un'esperienza simile, ne aveva abbastanza per tutta la vita. Ancora non riusciva a credere come Harry fosse riuscito a diventare qualcuno di così importante per lui in appena poco più di un mese.
- Voglio ricominciare da capo, Lou, ti prometto che ti renderò felice, so di riuscirci ma capisco se tu non lo vorrai e..
Louis, ormai stanco, lo tirò in avanti e lo zittì con le propria labbra.
- Ti amo, idiota. - Sussurrò e gli sorrise. - E nemmeno io posso vivere senza di te.
Il cipiglio di Harry fu sostituito da uno di quei sorrisi che il ragazzo amava, con tanto di fossette e si sporse in avanti per un altro bacio. Avevano tanto tempo da recuperare.
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Love will tear us apart (Larry)
FanfictionHarry si trasferisce a Londra per continuare a frequentare l'università e ricominciare una nuova vita. Non si aspetta di rimanere fulminato da un ragazzo di cui non sa il nome, ma che ha gli occhi più belli che il riccio abbia mai visto. Louis era u...