7.

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"Il problema non siete voi, sono io"
Sospirò rumorosamente mettendosi la mano in fronte.
"...s-scusa, ignora, ignora ogni singola parola che ho detto, non è successo nulla"
Sorrise tentando di nascondere le proprie emozioni.
Mi sentii un vuoto nel petto non riuscendo a capire cosa provava, non sono mai stata grande a consolare gli altri e quando non riuscivo a capire le loro emozioni tendevo ad ignorarli, allontanandomi, non molto perché mi stressava il non riuscire ad arrivarci ma più perché non mi sentivo abbastanza.
Lo stesso accadde con lui, quello era l'ultimo giorno in cui sarei andata a Kyoto, quel giorno sua sorella, Yuki, si confessò a me, nella stanza eravamo sole ma proprio in quel momento Terushima entrò con un vassoio con del the bollente.
Assistendo alla scena perse la presa del vassoio ustionandosi il palmo della mano e il fianco destro, corsi verso di lui ma ormai era troppo tardi, mi ustionai il polso m a non era nulla di comparabile alle ferite che si era procurato lui.
Sua sorella guardò il tutto scioccata, portai terushima in bagno per tentar di alleviare il dolore e urlai a Yuki di chiamare loro madre per portarci all'ospedale.
Potevo vedere i suoi occhi lucidi.

"t/n..."
"è arrivata vostra mamma?"
"N-no, arriva fra poco...ma...prima..."
"Potremmo non parlarne ora? tuo fratello ha delle ustioni gravi, per favore."
"S-si ma...è più importante lui?"
La guardai scioccata, quasi disgustata.
"Yuki, è il tuo fottutissimo fratello, non ti importa di lui?"
"Si, certo, ma ciò che ti ho detto è più importante, di lui non possiamo farci nulla a parte aspettare la ma-"
la ignorai ritornando da Terushima che era seduto a terra appoggiato alla vasca da bagno guardando un punto fisso.
"Fa...male?"
"No..."
"Come no"
"No."
"...mhh tua mamma arriva fra poco"
Gli presi la mano fra le mie per vederla ma lui la allontanò quasi subito.
"Ti ho fatto male?"
"No"
"Terushima"
"T/n"
"Ma Cosa ti prende?
"Cosa mi prende? Lei lo sapeva e com- Cazzo"
"Spiegati"
"Quello che ho sentito era giusto?"
"...ti da fastidio ciò che ha detto tua sorella?"
"Non- non è totalmente quello"
"Allora spiegati, non vuoi che stia vicino a tua sorella?"
"A te lei piace?"
"No."
"comunque, il problema non siete voi, sono io."

Quella sera partì per casa non sapendo cosa pensare.

mi svegliai ritrovandomi un kageyama ancora addormentato in parte a me. Le sue ciglia erano così lunghe e nere che facevano invidia a qualunque altra ragazza, le labbra sottili socchiuse e i capelli che gli ricadevano delicatamente sul viso.
Aveva entrambe le mani chiuse in due pugni poco più avanti del volto, quando dormiva era il contrario di ciò che mostrava durante la giornata.
Sorrisi alzandomi dal posto, presi un cuscino e glie lo lanciai in viso.
"OII FRA È DA MEZZORA CHE TU SUONA IL TELEFONO"
lui aprì gli occhi confuso, di seguito si mise a mugolare frasi insensate mentre si stiracchiava fra le coperte.
Gli presi il cellulare leggendo da chi provenisse la chiamata.
"Terushima, ah, non doveva arrivare ieri?"
"Ah..."
Mi prese il telefono dalle mani
"Ci sono stati degli imprevisti" continuò
"Buongiorno comunque" disse prima di accettare la chiamata.
Intanto andai in cucina versano dei cereali in una tazza, senza il latte, preferisco i cereali senza latte, mentre kageyama preferisce il latte senza cereali.
Quando ritornai vidi il ragazzo che intanto aveva già sistemato le coperte, gli passai una bottiglietta di yougurt.
"mi ha chiesto perché non ero a casa, se non ti dispiace lui passa di qui tra poco, ha detto che gli mancavi"
"Ah...se gli mancavo così tanto perché non mi ha scritto?"
"Tu non vuoi mai scrivere con nessuno"
"...beh- ok si ok hai ragione"
Mi sedetti sul divano accendendo il telefono.
Avevo ricevuto diversi commenti a riguardo della canzone, erano tutti parecchio curiosi, ormai erano da 2 mesi che avevo pubblicato uno "spoiler" di Dahlia e ancora non avevo completato il testo.
Sospirai passandomi una mano fra i capelli.
Mi ricordai del bigliettino che mi aveva date Shoyo, non gli avevo scritto ma una parte di me voleva farlo.
Dopo circa 10 minuti, fra le mie urla, insulti e kageyama che tentava di zittirmi, qualcuno suonò al campanello, Tobio andò ad aprire.
La voce che sentì era parecchio famigliare anche se molto più bassa.
Mi alzai trovandomi un terushima con i capelli tinti di biondo, rasati alla parte bassa, orecchini e parecchio alto.
Appena mi vide fece un sorriso a trentadue denti, mi sentì di colpo a disagio non sapendone il motivo, forse il fatto che mi sentivo incapace di capire cosa provava?
Guardai in basso sentendolo abbracciarmi.
"MI SEI MANCATA COSÌ TANTO, oddio quanto sei bassa, eri più alta di me da piccoli!"
"Yo yo yo calma non ti ho dato il permesso di abbracciarmi"
"Ok, ok scusa~ la prossima volta chiederò"
Si allontanò sorridendo, sorrisi anche io inconsciamente.
Kageyama si avvicinò.
"Hai già fatto un giro per il paese?"
Chiese e Terushima negò.
"Andiamo allora? E si anche tu T/N non provare a scappare"
Sbuffai andando in camera a mettere la prima felpa che trovavo e dei pantaloncini larghi che mi arrivavano fino al ginocchio.
Raccolsi i capelli in una coda veloce ed uscì trovandoli già fuori dalla porta.
Presi il cellulare chiamando qualcuno.
"yo."
"Pronto?"
"Yo."
"...chi sei?"
"OI"
"t/N?"
"E SI DEFICIENTE, MANDAMI IL TUO INDIRIZZO"
"Ma perché?"
"MANDA E BASTA"
"calma-"
gli chiusi la chiamata in faccia aspettando il messaggio.
"Chi era?"
Chiese kageyama.
"Shoyo"
"Chi?"
"...hinata"
"..."
"Boke? Hinata boke."
"AH LUI ah ok si ok"
"Chi?" Si aggiunse alla conversazione il biondo
"Vedrai" risposi velocemente.
Arrivati di fronte ad una casa vicino alla campagna intravidi un cespuglio rosso aspettarci.
"Uela"
Lo salutai, lo spaventai, giuro che non era mia intenzione far prendere un infarto a quel piccolo corvo.
Ci salutò.
"Lui è Terushima, terushima, Hinat-"
"YO QUANTO SEI BASSO"
Shoyo lo guardò sfidante facendomi scoppiare a ridere.
"SEI TE TROPPO ALTO" urlò il rosso
"HAHHAHAHA TI PREGO SEMBRI UN PULCINO PIANGO"
"NON SARÒ ALTO MA SO SALTARE!"
"Oh si, quel pulcino, più che saltare, vola"
"Allora fa vedere~"
È così il rosso saltò così in alto da mettere le braccia in testa al biondo, scioccandolo.

Andammo in seguito a prendere dei gelati, i due fecero amizia quasi subito passando tutto il pomeriggio a parlare del più e del meno.

Hinata Shoyo//Sweet DahliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora