Troni Gemelli

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P "Oh George aiuto non riesco a mettere il mantello"

G "Ci penso io...OH ISSA!"

P "Grazie... come sto? Sono in ordine, presentabile? I capelli sono apposto? Mani?"

G "Calmo, frena i cavalli, andrà tutto bene. Basta solo sorridere, camminare dritto e filerà tutto liscio come l'olio"

P "Io non lo so se voglio farlo, insomma non ho mai dato ordini e se poi come regno non piace a John? E se poi non funziona? Se mi lascia? E se..."

G "Ascolta, lui ti ama?"

P "Si, almeno spero"

G "Te lo dico io che è innamorato perso. Tu ami lui?"

P "Certo, più di me stesso!"

G "Pensa a questo Paul, e vedrai che starai bene; ieri secondo te come ho fatto a progettare il mio primo bacio con Richie? Te sei un McCartney purosangue, sarai fantastico sul trono e John sarà lì pronto ad aiutarti, non mi sembra un tipo che lascia annegare gli amici o i mariti"

P "Davvero però se non mi vuole più posso venire a vivere con voi? E COME SAREBBE PRIMO BACIO, QUANDO?"

G "Non fare domande sento che è ora scemo, sarà stasera al ricevimento se proprio vuoi saperlo; tornando a Lennon, ti ama alla follia! Sali su quella seggiola gigante e sii te stesso. Muoviamoci o qui incoroneranno Epstein!".

La sala principale era gremita dagli invitati all'incoronazione che borbottavano eccitati in attesa del sovrano; nessuno però era ansioso quanto John che stava letteralmente per esplodere.

J "A che punto siamo Eppy?"

E "Si dia tregua padrone, si starà vestendo; è emozionato me lo sento, lo lasci fare e poi c'è George con lui, stia calmo"

J "Va bene d'accordo, ma non capita tutti i giorni di incoronare qualcuno davanti a tutti questi ospiti"

E "Comprendo l'emozione signore...sento dei passi, penso sia arrivato; do il segnale ai trombettieri".

Allo squillare delle trombe, tutti gli ospiti si voltarono; Paul infatti era appena arrivato col fratello davanti alla navata improvvisata che lo separava dal marito che reggeva su un cuscino di velluto una corona disegnata apposta per lui, d'argento e con la forma di ramoscelli fioriti, mentre John indossava la sua dello stesso materiale ma che ricordava le ali di un rapace. Dietro l'uomo due sedie gemelle imponenti che mutavano solo l'emblema che avevano raffigurato in cima.

Il ragazzo moro era pietrificato e rosso in viso per lo stress che lo divorava e sussurrò:

"George ho paura..."

"Respira fratellone... se sei felice è la strada giusta, ti accompagno io e starò in prima fila".

Il principe avanzò un po' appesantito dal mantello ma mantenendo un portamento invidiabile e uno sguardo fiero da vero sovrano. Arrivato davanti allo sposo, si inginocchiò e chinò leggermente il capo chiudendo brevemente gli occhi.

"James Paul McCartney, quando ti ho accolto come mio coniuge abbiamo ricevuto un principato da proteggere, ce ne siamo fatti carico entrambi e io qui e adesso rinnovo le tue promesse di principe. Ricevi la spada per difendere gli innocenti dal male e il globo per ricordarti di mantenere saldo il tuo potere su queste terre".

I due oggetti vennero messi nelle mani tese del giovane che si alzò e si andò a mettere seduto sul trono che gli spettava; la spada aveva l'impugnatura e l'elsa decorati con dei soli e il globo era abbellito con dei lapislazzuli.

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