"Trixie è sparita" Dissi a Lucifer cercando di mantenere la calma.
Lui mi guardò per un secondo per poi contrarre i muscoli della faccia in una smorfia che assumeva sempre quando era arrabbiato e premette con una forza, che non credevo fosse possibile, sull'acceleratore.
Non mi importava neanche più di dirgli di andare piano o di rispettare i semafori, non sentivo più niente intorno a me, era come se tutto fosse appannato.
Strinsi le mani sul sedile affondando le unghie nella pelle, Lucifer lo vide e, per la prima volta, non disse nulla sul fatto di rovinargli la macchina.
Sapevo quanto tenesse a mia figlia, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Quando arrivammo davanti alla scuola sterzò e per poco ebbi paura che la macchina si ribaltasse.
Aprii la portiera il prima possibile e corsi all'entrata, dove c'era Dan che parlava con la maestra di nostra figlia.
"Chloe" Urlò appena mi vide.
Nel momento in cui rallentai sentii qualcuno prendermi la mano, delicatamente, da dietro, non dovetti neanche girarmi per capire chi fosse e non lo scansai.
In quel momento avevo bisogno di lui come non era mai successo e quel gesto mi aveva dato una carica in più.
La strinsi maggiormente e prima di parlare presi fiato: "Salve" salutai la maestra.
"Ho già chiesto se si ricorda com'è fatta la persona che ha preso Trixie, ma non riesco a riconoscerla. Dice che è una ragazza più o meno sulla ventina, bionda, capelli lisci e magra, ma mi ha detto anche che aveva degli occhi strani, erano rossi." Mi comunicò Dan.
Sentì, improvvisamente, Lucifer togliere la mano dalla mia e si irrigidì: "Detective so chi è, vieni".
Perché centrava con tutti i casi? Pure con la scomparsa di mia figlia. Non aveva senso.
"Fidati di me." Non mi ero mossa di un centimetro e lui, rendendosene conto, mi disse queste tre parole, che bastarono a a darmi tutta la forza necessaria a salire in macchina.
Restò in silenzio per almeno cinque minuti, era stranissimo per lui, aveva sempre qualcosa da dire.
Ogni tanto vedevo che apriva bocca come per dire qualcosa ma ci ripensava sempre.
"Senti detective, chi ha preso Trixie non è umana, è mia sorella, Duth. Ha aiutato mio padre a mandarmi all'inferno, ha sempre fatto di tutto per mettermi in difficoltà e credo che questo sia un altro dei suoi trucchetti, sa che tengo a Trixie e-" si bloccò come se si fosse reso conto di quello che aveva detto, aveva appena ammesso di voler bene a qualcuno, a una bambina.
Ancora con questa storia che lui fosse il diavolo.
"Detective, ti prego. Ho bisogno che tu mi creda, ripensa a quello che hai visto la sera in cui ho ucciso Pierce, era tutto vero, non era un sogno. Fallo per Trixie, ho bisogno che tu mi creda"
Tutto iniziò a girarmi intorno, non poteva essere vero, ma era così.
Quella volta non poteva far finta di niente, non poteva essere solo una delle sue storielle, lei non gli aveva raccontato del sogno, quindi tale non era.
"So che non è facile da accettare, ma ne riparleremo dopo aver salvato tua figlia"
"Ok" Cercai di pensare lucidamente, in questo momento la priorità era lei.
Mi arrivò un messaggio dal mio ex marito in cui mi chiedeva l'indirizzo a cui eravamo diretti e chiesi a Lucifer se dovevo dirglielo.
"No, dagli un indirizzo falso, non possiamo rischiare, meno gente c'è e meglio è, anche tu dovrai stare fuori."
"Cosa? No, è mia figlia."
"Detective, quando sono accanto a te divento mortale, è una storia lunga, se stai fuori è meglio per tutti."
Alla fine di questa frase fermò la macchina e ci trovammo davanti ad una villetta.
"È scesa sulla terra un paio d'anni fa e Amenadiel mi ha detto che abita qui ora, andiamo."
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Tutto vero - Deckerstar
FanfictionNon mi piaceva la reazione di Chloe dopo aver scoperto la vera natura di Lucifer e quindi ho pensato di cambiare tutto a partire da quel momento🥰🤍