parte 6

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Amenadiel uscì dall'appartamento e io mi girai verso Lucifer sbadigliando "Forse è meglio se torno a casa a dormire, sono stanchissima." Mi si chiudevano gli occhi.

"Stai qui per stanotte, non sei nelle condizioni di arrivare a casa." Mi disse mentre si versava un po' di scotch nel solito bicchiere.

"Va bene, che mi metto come pigiama?" chiesi distrattamente mentre mi strofinavo un occhio per cercare di non addormentarmi.

"beh, puoi anche non metterti niente." Mi disse lui avvicinandosi e mettendo le mani sui miei fianchi.

"Lucifer sono stanca, non ce la faccio." Sapevo avrebbe provato a portarmi a letto, infondo era sempre lui.

"Beh, questo vuol dire che se non fossi stata stanca avresti accettato quindi posso considerarla una vittoria. Dai, aspetta ti do una mia camicia." Disse con un sorrisetto che mi faceva venire voglia di prenderlo a schiaffi, ma mi faceva anche una tenerezza assurda.

"Aspetta" Mi avvicinai e misi le mie braccia intorno al suo collo stringendolo a me e affondando la mia faccia nell'incavo del suo collo. Dopo pochi istanti lui ricambiò l'abbraccio e fui abbastanza sicura che avesse chiuso gli occhi.

Restammo così per un paio di minuti e poi ci staccammo lentamente guardandoci negli occhi.

Mi prese per mano e mi fece salire quei pochi scalini per arrivare in camera da letto, prese la sua camicia bianca che avevo già indossato quella volta che mi ero presentata da lui totalmente ubriaca e me la diede.

Non avevo intenzione di andare in un altro posto per cambiarmi, anche se ero stanca volevo stuzzicarlo un po'.

Mentre guardavo la camicia tra le mie mani lui si tolse la sua e, automaticamente il mio sguardo cadde sui suoi muscoli.

Mise la camicia che aveva addosso sulla sedia difronte al letto e poi alzò lo sguardo su di me. "Cosa guardi detective?" Sapeva l'effetto che mi faceva, l'effetto che faceva a tutte le donne, ma beccarmi a fissarlo aveva fatto crescere ancora di più il suo ego.

Alzai gli occhi al cielo e per risposta mi levai la mia maglietta.

Lui inclinò la testa e sorrise ancora di più. "Beh detective, niente male."

Risi e gli lanciai un cuscino preso dal letto di fianco a me per poi indossare quella che sarebbe stata il mio pigiama per quella notte e togliermi anche i pantaloni.

Mi sedetti sul letto e continuai a guardare l'uomo davanti a me, era di una bellezza assurda.

Si tolse anche i pantaloni e rimase con solo i suoi boxer neri, si avvicinò al letto e si sdraiò pure lui.

Ovviamente doveva mettere in mostra i suoi muscoli anche da sdraiato, così mise un braccio dietro la testa e io distolsi lo sguardo, meglio non farsi idee strane, dovevo dormire, ne avevo bisogno anche perché il giorno successivo avremmo dovuto lavorare.

Mi girai su un fianco dandogli le spalle e, dopo aver sentito una risatina da dietro di me, la luce si spense.

Sapevo non fosse uno da gesti dolci e quindi repressi la mia voglia di essere abbracciata da lui, o almeno ci provai, fallendo.

Così, dopo estenuanti minuti a cercare di dormire senza nessun contatto, decisi di girarmi e trovai lui che mi guardava, stava sorridendo e mi disse "Vieni qui." Da lui non me lo sarei mai aspettata, continuava a sorprendermi e questa cosa iniziava a piacermi.

Mi avvicinai il più possibile e appoggiai la testa sul suo petto mente con una mano gli accarezzavo gli addominali. Lui posò una mano sulla mia schiena e i brividi percorsero tutto il mio corpo, mai nessuno mi aveva fatto provare così tante emozioni.

Alzai la testa per guardarlo un'ultima volta in faccia e lui mi prese per il mento, si avvicinò e mi lasciò un bacio "Buonanotte detective."

"Buonanotte, Lucifer"

Tutto vero - DeckerstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora