parte 9

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Erano ormai passate due settimane, tutto andava benissimo tra me e Lucifer, tutti lo sapevano, tranne Trixie.

Sapevo che probabilmente lo aveva già scoperto o, più semplicemente, lo aveva già capito, ma non me la sentivo ancora di uscire allo scoperto.

La sera in cui Lucifer era venuto da me non era successo niente, avevamo giocato, ci eravamo divertiti e, ad un certo punto, Lucifer si era addirittura fatto abbracciare, ovviamente non ha ricambiato, ma non l'ha mandata via schifato, come al solito.

È stato un evento più unico che raro.

Stavo passando i cereali a mia figlia quando la porta si aprì di scatto e qualcuno si sedette sullo sgabello di fianco a lei per poi chiedere "Beh? A me non dai niente?" Sorridendo. Poi puntò il suo sguardo sui biscotti al cioccolato e esclamò "Ok mangio questi."

"A casa tua non hai cibo?" Chiese mia figlia a quello che ormai potevo considerare il suo patrigno.

Era stranissimo pensare a Lucifer così, ma alla fine era quello che era in quel momento.

"No, ho solo alcolici, ti piacciono?"

"Lucifer! È una bambina"

"E quindi? I bambini sono allergici all'alcool?"

Lo guardai sconvolta e evitai di rispondergli. "Fai veloce a mangiare che dobbiamo andare, abbiamo una nuova scena del crimine."

"Uh, finalmente, erano due settimane che avevamo solo casi noiosi." Si alzò e ci avviammo a portare Trixie a scuola.
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"Ella!" Urlai una volta arrivata sulla spiaggia, lei mi sentii e ci accolse con il suo solito sorriso.

"Ragazzi" Abbracciò prima me e poi Lucifer, non la vedevamo da un po', si era presa una piccola vacanza. "Ho saputo la novità, ce ne avete messo di tempo eh, Lucifer è cotto di te da qualche anno."

Mi girai stupita verso il diretto interessato e lui guardò male la ragazza davanti a me. "si, beh, non che ora sia importante. Dicci tutto signorina Lopez" Disse lui in imbarazzo.

"Oh, è stato tagliato in due, là in fondo c'è la parte dalla vita in giù e qui, beh, quella sopra. Gli hanno persino staccato le braccia."

Guardai il cadavere e, per la prima volta in tutta la mia carriera lavorativa, mi venne la nausea a guardare un corpo fatto a pezzetti.

"Chloe tutto bene?" Mi chiese il mio partner.

"Si, si, un secondo." Misi una mano davanti alla bocca e mi allontanai.

Feci solo pochi metri prima di piegarmi e vomitare tutta la colazione.

"Oh guarda si vedono i cereali." Parlò il mio fidanzato. A volte non capivo proprio se faceva apposta o era così di per se.

"Lucifer! Che schifo!" Gli rispose Ella.

"Ma dovete stare qui a guardarmi mentre vomito?" Gli chiesi.

Si guardarono e, insieme, si allontanarono.

"Ciao Chlo- Ma che schifo." Dan aveva appena messo per sbaglio una scarpa nel mio vomito e sentii la risata di Lucifer arrivare chiara alle mie orecchie.

"Bravo detective stronzo, mi hai migliorato la giornata." Fece la strada che li separava e gli diede una pacca sulla spalla, per un secondo ebbi paura che il mio ex marito gli desse un pugno in faccia. Ovviamente avevo paura per Dan, non per Lucifer.

"Chloe, ho scoperto che la vittima era una paziente della dottoressa Martin."

"Ah. Detective stai bene? Vuoi che vada da solo da Linda?"

"No, è tutto a posto. Dai andiamo." La nausea che avevo poco prima mi era già passata.

Essa, però, mi ritornò appena fuori dallo studio della dottoressa, così mi dovetti arrangiare e vomitai nel vaso di una pianta.

"Dovrò dire a Linda di cambiarla." Sentii mentre stavo ancora rigettando.
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"Questo è tutto, non posso dirvi altro"

"Grazie Linda, ci sei stata molto utile."

"Di nulla, ma Chloe sei sicura di star bene? Ti vedo strana."

"Ok,  vi lascio a parlare dei vostri problemi che non mi interessano, ti aspetto in macchina." Si abbassò a baciarmi e poi uscì dalla stanza.

"Ho già vomitato due volte oggi, credo di essermi presa qualche virus."

"Se vuoi ti posso prendere un appuntamento da un mio amico, così ti fai un controllo."

"No, mi arrangio. Grazie comunque, io vado che mi starà aspettando."

"Chloe, sei sicura che sia per quello che non stai bene?"

"Che vuoi dire?"

"No, niente, è che ho una specie di sesto senso che mi fa intuire quando una donna è in attesa, e conoscendo Lucifer non credo che voi abbiate aspettato a fare qualcosa."

Mi concentrai sulle sue parole e mi venne in mente una cosa a cui avevo pensato poco tempo prima: se lui era immortale una pillola non avrebbe di certo vietato la nascita di una vita creata da lui.

"Oh no" Mi sedetti sul divanetto e mi misi le dita tra i capelli.

Tutto vero - DeckerstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora