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tradurre questo capitolo è stato un parto e vi ho fatto aspettare tantissimo, scusate :( però vi assicuro che ne vale la pena. buona fortuna e buona lettura, ily all !


































now playing ✰ answer - ateez















































donghyuck si sedette sul bordo del letto di mark, fissando le sue mani con la testa bassa. era a casa del più grande da circa tre ore, immobile, semplicemente seduto lì, a pensare.

l'appartamento del ragazzo era stato derubato e completamente distrutto. tutte le finestre erano state rotte, anche le maniglie delle porte. era stato tutto rovesciato, praticamente ogni cosa sua e di suo figlio era sparita, compresi tutti i risparmi che il giovane aveva accumulato in caso di emergenza. non avevano più niente, e in quel momento donghyuck necessitava solo di tempo per pensare. riflettere su cosa diavolo avrebbe fatto dopo. si chiese perché, tra tutti i posti, chiunque lo avesse derubato avesse scelto proprio casa sua. non viveva nei ricchi quartieri, aveva solo il minimo indispensabile, quindi perché peggiorare la sua situazione? perché far passare tutto questo alle persone che già lottano con la vita? non aveva nulla di valore da custodire, in ogni caso.

donghyuck uscì improvvisamente dai suoi pensieri sentendo una coperta calda e drappeggiata sulle sue spalle.

"...ti serve qualcosa?" chiese piano mark, sedendosi accanto al minore. da quando erano a casa sua, non aveva avuto la possibilità di stargli vicino perché minki era diventato davvero esigente, spaventato e triste, realizzando che qualcuno aveva distrutto l'unica casa che aveva. ci volle un po' di tempo per calmare il piccolo, ma alla fine ci riuscì e lo fece addormentare proprio dietro donghyuck, sullo stesso letto. ora era arrivato il momento di prendersi cura di suo padre, proprio come voleva minki.

il ragazzo scosse la testa, mark gli porse un paio di pantaloni della tuta e una grande felpa con cappuccio. "puoi indossare questi stanotte." sussurrò, gli occhi di donghyuck che si posavano sugli abiti nelle sue mani. li afferrò lentamente, si alzò senza troppa indecisione e si cambiò. in condizioni normali sarebbe andato in bagno o qualcosa del genere, ma la sua mente era talmente confusa che lasciare la stanza era davvero l'ultima delle sue priorità. a prescindere, mark aveva girato la testa e si era rivoltato solo una volta che donghyuck ebbe finito. lo guardò mentre posava dolcemente i vestiti sul letto e si sedeva di nuovo, la sua espressione illeggibile.

mark gli afferrò delicatamente il mento e girò la testa verso di lui, guardandolo negli occhi e portandolo tra le sue braccia. lo afferrò per la vita, avvicinando le gambe le une alle altre. "per prima cosa, domani mattina torneremo a casa tua e vedremo se c'è qualcosa che si può recuperare. va bene?" chiese con tranquillità, donghyuck annuì semplicemente e si appoggiò al suo corpo per sentire il suo calore. girò le braccia attorno al suo collo, sospirando profondamente e posando il viso sulla sua spalla. rimasero così per un po', finché mark sentì il respiro dell'altro ammorbidirsi.

si mosse con cautela in modo da non svegliare il ragazzo addormentato e finì per sdraiarsi con successo. minki gli era accanto mentre l'altro era praticamente sopra di lui, rannicchiato comodo. di solito donghyuck si alzava sempre presto per lavoro, ma mark sapeva che quella notte avrebbe dormito un po' di più. fece scorrere delicatamente le dita su e giù sulla sua schiena, baciandogli le guance qua e là e giocando leggermente con le sue morbide ciocche, il tutto fino a quando non si addormentò.

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