Non era stato affatto facile, ma era ben cosciente di aver fatto la cosa giusta.
Doveva porre uno scudo tra lei e i suoi nakama, uno scudo la cui efficacia non poteva certo essere affidata solo ad uno stupido cerchio infuocato.
No,non poteva rischiare che qualcuno di loro si facesse del male altrimenti, di fronte ad una scena del genere, la poco lucidità a lei rimasta sarebbe scoppiata così velocemente da far invidia ad una bolla di sapone.
Più che una barriera, per Nami quel cerchio rappresentava una sorta di armatura che era ormai abituata a vestire;una parte di lei,quella più irrazionale e francamente meno spavalda,ne avrebbe fatto volentieri a meno,avrebbe preso un bel respiro e sarebbe corsa dai suoi compagni per stringerli finalmente tra le sue braccia; sarebbe corsa da lui e si sarebbe decisamente lasciata cullare dalle vibrazioni che li legavano.Ma,come spesso accade, ciò che noi desideriamo non costituisce la scelta giusta da prendere.
Ora più che mai la sua felicità avrebbe messo a repentaglio la vita dei suoi amici, di quel gruppo di scapestrati che ormai erano la sua famiglia da ben 4 anni e, paradossalmente, avergli detto addio era come aver firmato una garanzia per la loro salvezza.
Era arrivato il momento di affrontare la situazione, di fare la propria parte, senza più scappare e, soprattutto, senza lasciarsi più limitare dai sentimenti:
doveva uccidere Lord,suo padre.Consapevole di ciò,abbassò la testa scuotendola,come a voler scacciare l'ultimo barlume di ripensamenti, l'ultima traccia di umanità, chiuse gli occhi e inspirò profondamente, salutando le sue emozioni come delle vecchie amiche di lunga data. Successivamente alzò lentamente il volto,mentre il suo corpo prendeva a trasformarsi definitivamente, rivolgendo così al generale uno sguardo terrificante:la sua bocca,i cui denti erano diventati appuntiti come quelli delle belve, si era incurvata in un sorriso carico di perfidia;i suoi occhi si tingevano di rosso sangue con una microscopica macchia bianca centrale;il corpo, invece, le si era riempito di strani simboli,tra cui un certo "μια χαμένη ψυχή" sulle
scapole che sembrava essere stato tatuato con il sangue ed emanava una strana aura.
Mentre continuava a mutare sotto lo sguardo incredulo del suo stesso artefice, questa nuova creatura sosteneva uno sguardo spietato e angosciante,che avrebbe disarmato anche il più intrepido degli uomini."Cosa c'è mio caro?Non riesci più a riconoscere il frutto del tuo duro e valoroso lavoro?" sghignazzava lei,mentre con un movimento fulmineo scattò di fronte all'uomo e, con violenza inaudita, gli assestò un pugno in pieno volto, costringendolo a gettarsi a terra per lo stupore e per l'altrettanto dolore.
Senza concedergli un secondo di pausa, gli si piazzò sul ventre, cominciando a saltellargli sulla gabbia toracica come una bambina,ma,a guardare l'espressione sconcertata del generale, pareva che venisse travolto da una mandria di elefanti."Ma cosa ti prende? Fermati subito!" le intimò d'un tratto qualcuno alle sue spalle con fermezza.
La ragazza, appena riconobbe la voce, spalancò gli occhi come paralizzata e, mentre girava il volto per capire da chi provenisse, pregava affinché la sua ipotesi si rivelasse sbagliata.Ma la sua preghiera si rivelò tristemente inconcludente.
"Cosa ci fai tu qui?" gli domandò con un filo di voce agghiacciante.
"E me lo domandi? Eri davvero convinta che ti avrei lasciato nuovamente con lui?"
"Ma, in realtà io vo-"
"Vuoi davvero che finisca così tra me e te? Rispondimi sinceramente perchè credo di stare impazzendo!"domandò il corvino con impeto, guardando dritto negli occhi quella che appariva come la sua navigatrice, mentre quest'ultima, malgrado la sua sorpresa nel rivedere il suo capitano, continuava a far pressione sull'addome di Lord attraverso i suoi poteri, quasi come a ricordarsi del perchè lei fosse lì e del perchè quel "tra me e te" fosse destinato a non germogliare mai."Non ora Rufy..." furono le uniche parole che riuscì a pronunciare prima di abbassare lo sguardo verso suo padre ,cercando di non riaccendere le sue emozioni.
"Hai ragione, abbiamo tutto il tempo del mondo no?" continuò imperterrito il ragazzo, sedendosi per terra e incrociando le braccia in segno di attesa.
"Non ora...non ora...non ora" lamentava Nami più e più volte,chiudendo con forza gli occhi per provare inutilmente a scordarsi della presenza del ragazzo.
"Se non ora quando dimmi?Se non ora, dopo che non ci vediamo da più di un anno, quando? Non so vogliamo aspettare un altro anno, o magari due oppure tre, oppure potrem-"
"NON ORA!"urlò la navigatrice con tutte le sue forze,le quali generarono inconsapevolmente un'onda d'urto di portata eccezionale, che Rufy riuscì ad evitare per un pelo.
"Voi non potete capire...tu non puoi capire." continuò poi lei cercando di placare ogni suo irragionevole impulso verso il ragazzo.
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||Il mondo contro noi|| by RuNamistaAVita
FanfictionSalve gente!Come avrete capito dal mio nome questa storia parlerà della RuNami,ma anche della ZoRobin e altre coppie che si formeranno col susseguirsi dei capitoli,però non anticipo altro. In questi capitoli i nostri cari Mugiwara intraprenderanno...