L'inizio di tutto

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«Tra 10 minuti vai in scena, preparati»
«Sì, devo solo mettermi ancora un po' di gel»
«Sei bellissimo anche senza, stanne certo»
«Questo lo sapevo già, Hanji, ma grazie comunque»
L'assistente uscì dal camerino con un leggero rossore in viso, quasi si fosse vergognata di quell'affermazione.

In effetti quell'uomo non era niente male, dir bello è un eufemismo. Capelli corvini e rasati dalle orecchie in giù, lasciando più lunghi gli altri, che contornavano perfettamente i suoi lineamenti di uomo maturo. Era sicuramente il preferito di molti che frequentavano quel locale.

Uscì e andò dritto sul palco, già sentiva le urla delle ragazze che lo acclamavano. Si posizionò nel punto prescelto della coreografia creata da Hanji, insieme agli altri ragazzi e lo spettacolo iniziò.

Si spogliò lentamente dalla vita in su, con sinuosi movimenti, provocatori, quasi volesse indugiare al peccato soltanto mostrandosi alla gente.

Quando si tolsero tutti i vestiti lasciando solo gli slip in vista, fiori, reggiseni e mutande volarono sul palco in direzione dei ballerini, ma soprattutto verso il corvino. Sulla sua biancheria c'era scritto qualcosa: Levi.

Levi, quel nome che donne e uomini avrebbero sempre voluto pronunciare in un contesto completamente diverso. Perché si, Levi era il classico "bello e dannato". Nessuno lo riuscì mai a conquistare e nonostante le continue avance dei suoi ammiratori non è mai andato oltre a un saluto con nessuno.

Ballando Levi si accorse di un particolare che lo lasciò turbato, ma decise di continuare con lo spettacolo dato che tutte quelle persone avevano pagato per vederlo e non voleva scontentarli.

Quando la canzone arrivò alla fine i ballerini si liberarono della misera biancheria, lasciando scoperti i loro membri. Fecero l'ultimo passo e se ne andarono baciando e abbracciando alcuni del pubblico, tutti tranne ovviamente Levi, che si avvalse della sua frase "Guardare ma non toccare" e salutò tutti con un bacio volante.

*****

«Siete stati fantastici, avrei voluto anch'io vedervi invece di stare qua col cavallo che non fa altro che sgranocchiare noccioline» battibeccò Hanji.
«Basta dare fastidio a Levi, capisco che ti piaccia ma trattieniti, rispetta la coda. E comunque non sono un cavallo, quattrocchi» ribattè Jean con uno sguardo di sfida.
«Ok ok, non vi scaldate e portatemi del té»

Si rivestì e nel frattempo che i suoi amici gli preparavano il té amaro, Levi andò a controllare il suo "particolare" ma vide che era scomparso, come la maggior parte della folla. Solo alcuni erano rimasti attaccati al bancone del bar ed emanavano puzza di alcool puro, dio solo sa come riuscissero a restare in piedi.

Cercò ovunque nel locale ma non lo trovò. Decise allora di uscire e controllare nei paraggi. Neanche lui sapeva bene il perché non fosse rimasto dentro. Vide quello che stava cercando appoggiato ad un muro di un palazzo e con una sigaretta in bocca.

«Cosa ci facevi là dentro?» disse Levi.
«È un problema?»
«Sì visto che è un locale per soli adulti, tu non potevi starci. Poi abbiamo anche le guardie, devi essere stato astuto per entrare»
«Io posso fare quello che voglio dato che non sono minorenne, se permetti»
«Ah davvero? Ti darei al massimo 16 anni»
«Tieni, guarda, così la smetti e mi lasci andare»
Quel ragazzo sfacciato gli mostrò la carta di identità e vicino alla data di nascita c'era scritto "1999" quindi tecnicamente era un adulto vero e proprio. Magari non visivamente, ma all'anagrafe sì e Levi si convinse di aver sbagliato, ma gli rimase il dubbio. Intravide anche il nome: Eren Jeager.

*****

"Levi dove cazzo sei??"
Si sentivano le urla di Hanji preoccupata, ma quando vide il corvino in compagnia di un ragazzo la sua gelosia salì e si precipitò da lui, rischiando di far cadere il té che teneva per le mani.
«Dove eri finito? Ti ho cercato ovunque»
Hanji si appoggiò sulla spalla di Levi quasi in modo da marcare il territorio, anche se il corvino era proprietà di nessuno.
«Scusami, dovevo avvertirvi. Scollati per favore, ho caldo»
L'altro ragazzo non riuscì a trattenere una risatina e i due lo guardarono con aria stranita.

Eren se ne andò, così come era arrivato. Nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo dopo quell'incontro.

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*spazio autrice*
Ehi, questa è la mia prima storia Ereri/Riren. Cercherò regolarmente di postare gli episodi successivi e se vi piace ricordatevi di mettere la stellina❤️

The Stripper|EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora