«E......ren......Eren...! EREN!»
"Cosa c'è? Basta ragazzi, lasciatemi in pace. Non ho voglia di sentire la vostra ramanzina. La prossima volta ci andrò più piano. Mi fa così male la testa. Basta, basta, basta urlare!"
Si svegliò in un bagno di sudore. Gli occhi bruciavano come fiamme. Era sicuro che se avesse potuto vederli, sarebbero stati dello stesso colore. Sgranò la vista e vide che davanti a lui c'era Petra, con in volto uno sguardo di puro terrore.
Ecco chi lo stava chiamando mentre era in dormiveglia.
"Che ci fa lei qua? Perchè io sono qua? Non ricordo niente di ieri sera.."«Eren cosa cazzo hai fatto? I tuoi occhi! Perchè stavi dormendo in mezzo ad un giardino?» disse tutto d'un fiato la donna.
«Che ore sono?» fece il ragazzo biascicando le parole. Avrebbe vomitato di lì a poco.
«Mi hai sentito!?? Dammi una spiegazione»
«Eddai Petra non essere pesante, sto bene, vedi?»Tentò di tirarsi in piedi ma fallì miseramente e cadde poco lontano dalle ceneri del falò ormai spento. Rigurgitò tutto quello che aveva nello stomaco. Per la giovane venuta in suo soccorso non fu un bello spettacolo.
Si pulì le labbra con la manica della felpa. Sarebbe stato difficile far andare via quel sudiciume facilmente, però stava già meglio.
«Vedo quanto stai bene. Ora ti porto in ospedale e non fai storie»
Non ottenne risposta. Lo sguardo di Eren era come spiritato. Le iridi avevano ricoperto il color smeraldo tipico dei suoi occhi. Sembravano due enormi pozzi neri. Era passato dall'essere cosciente all'incosciente in una manciata di secondi.Lo prese in braccio. Cercare di farlo camminare era inutile. Teneva la testa chinata all'indietro e fissava sopra di lui quell'arco bluastro. Petra era certa che se qualcuno li avesse visti avrebbe subito pensato che fosse la scena de "La pietà" dove Maria sostiene il corpo inerme di Gesù.
Qualche grugnito qua e là, ma nessuna lamentela.
*****
Arrivati davanti l'ospedale, la donna aprì con violenza le grandi porte e attirò a sé l'attenzione di un medico. Gli spiegò la situazione e corse a prendere il giovane in auto.
Lo misero su una barella e lo portarono con urgenza in una sala che potesse ospitarlo. I medici si fecero largo tra le poche persone presenti. I corridoi erano incredibilmente stretti.
Un'infermiera fece accomodare Petra nella sala d'aspetto. Le portò un po' d'acqua per farla calmare.
Vedere Eren in quelle condizioni la mandava su tutte le furie. Si domandava il perchè di un gesto tanto avventato. Era ubriaco? Era stato drogato? Presto avrebbe avuto le sue risposte.Temeva per il peggio. Che non ce la facesse, ma pregava con tutta sé stessa che non gli succedesse altro di brutto. Non lo aveva mai dimostrato al ragazzo, ma ci teneva molto a lui. Ormai era diventato parte della sua quotidianità da mesi.
Di fianco a lei si sedette un'anziana signora. Sembrava cortese. Al collo aveva un medaglione, sembrava molto vecchio. Le piccole rughe attorno alla bocca si trasformarono in un sorriso e Petra sorrise imbarazzata, rendendosi conto di averla fissata.
«Come mai una giovane ragazza come te si trova in questo ospedale a notte fonda?» chiese la vecchietta.
«Tutta colpa di un mio amico, ho troppa paura che...»
«Si riprenderà. Se non si è addormentato con te in auto starà bene»
«Come fa a dirlo?» le domandò con poca delicatezza, ma la donna non sembrò farci caso.
«Da quel che ho visto sembrava fosse in overdose. Ho perso così mio fratello. Mi aveva detto che se avesse fatto un pisolino si sarebbe svegliato come nuovo. Peccato che non si risvegliò mai. Quelle sono state le sue ultime parole»La giovane non sapeva come reagire. Veder morire un suo amico sotto i suoi occhi non se lo sarebbe mai perdonato.
«Mi...mi dispiace». Petra abbassò il capo e fissò il pavimento. Di sicuro quella notte non avrebbe dormito facilmente.
*****
[3:47 am]
Erano trascorse quasi due ore da quando era arrivata. Il suo corpo implorava riposo dopo quasi un giorno senza dormire. A tenerla sveglia era la TV impostata sul notiziario che andava in onda a tutte le ore del giorno. Nell'atrio non c'era più ombra di pazienti. Anche l'anziana gentile era sparita. Giravano solo le infermiere del turno di notte.Un dottore uscì da una porta ad ante di plastica tutto sudato e si tolse la mascherina. Si diresse verso l'unica persona lì presente.
«È stabile ma non ancora del tutto. Era in overdose di cocaina, è molto forte anche in piccole dosi. Fosse rimasto anche solo mezz'ora in più addormentato sarebbe morto. Al suo risveglio dovrò dirgli di ringraziarla. Lo teniamo dotto controllo ancora sta notte e domani mattina vediamo come sta. Ha parenti da contattare il ragazzo?»
«Non lo so...potrei portarlo a casa io?»
«Per me è ok. Deve firmare un modulo»
«Prima voglio il suo consenso. Domattina le farò sapere. Grazie ancora dottore»L'uomo tornò da dove era arrivato, salutandola con un cenno.
La stessa infermiera che le portò l'acqua le chiese se volesse aspettare lì o andare a casa. Petra decise di rimanere. Ormai il sonno le era quasi passato e se mai le fosse ritornato avrebbe dormito su un divanetto.Chi mai avrebbe pensato che passare dal retro del palazzo nel quale abitava le avrebbe fatto salvare una vita. La vita di un suo collega e amico. Di sicuro di lì in avanti si sarebbe preoccupata maggiormente per la salute di Eren. Chissà cosa gli stesse passando per la testa in quel momento.
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The Stripper|Ereri
Fanfiction(mini storia) Levi è uno spogliarellista di successo. Una sera, finito lo spettacolo, incontra gli occhi color smeraldo di un giovane ragazzo tra la folla. Le loro vite si incroceranno e porteranno entrambi a fare delle decisoni che non si erano mai...