Sospetti

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Le settimane trascorsero velocemente. Uscirono a cena insieme, fecero camminate sul lungo mare. Sembrava una vita di coppia, ma di nascosto.

«Credi che il capo se ne sia accorto?»
«Di cosa?»
«Che ultimamente stiamo trascorrendo più tempo insieme» disse Eren con un po' di tristezza nella voce.
«È da un po' che ci fissa, ma non credo. Ce ne avrebbe parlato. Perché me lo stai chiedendo?»
«Sul contratto c'era scritto che le relazione sul lavoro non sono accettate ed è da quando abbiamo iniziato che ci fissa come se aspettasse un nostro passo falso»

Levi riflettè sulle parole che pronunciò il castano. Aveva paura che lo venisse a sapere, ma dopotutto erano ancora solo amici, no?

Poi pensò a cosa disse ad Eren sulla ruota panoramica e alle farfalle nello stomaco mentre affermava il suo interesse.

Era impossibile che fossero solo amici.

Il corvino aveva la confusione totale in testa. Non era più certo di niente. Passava dal considerare una cosa bianca e subito dopo nera.
Eren gli aveva dato proprio un bel grattacapo.

"Terra chiama Levi!"
La voce del ragazzo lo riportò alla realtà.

«Scusa stavo pensando...»
«Ti capisco anche io mi sento frustrato. Manca solo più un'ora e poi potremmo andarcene»

*****

Smith interruppe l'allenamento dei ballerini e chiese se potesse prendere da parte Eren. Levi si girò verso l'uomo con fare interrogatorio ma preferì non mostrare la sua frustrazione. Entrarono nel suo studio e, quello che prima sembrava un sorriso cordiale, ora si era trasformato in uno sguardo di sfida.

«Cosa credi di fare qua? Spassartela con gli altri ballerini?»
«Non capisco cosa intenda»
«Lo so che lo sai, si capisce dalla faccia. Io ti pago per lavorare non per fare....questo» e gli rivolse uno sguardo schifato.

Eren sbiancò in volto. Le cose stavano proprio come lui aveva pensato fin dall'inizio.

«Non voglio che tu corrompa la carriera di Levi e degli altri ballerini»
«Non oserei mai ostacolare il loro lavoro»
«E INVECE LO FAI! In questi giorni Levi è meno concentrato. Mi roderebbe perdere il ballerino che mi frutta più di tutti. E comunque ho visto come lo guardi»

«Però a me sembra che più che il suo lavoro gli interessi Levi»
«Senti moccioso non fare insinuazioni sul mio conto ma...». Il capo andò verso Eren e la distanza che prima li separava si fece minima. I loro visi erano sempre più vicini. Eren sentì la pressione salirgli dai piedi fino alla testa. «...ci sono comunque io prima di te»

Ormai il dado era stato tratto. La guerra era iniziata. Due uomini che si contendevano lo stesso cuore. Però Erwin non sapeva che Levi ricambiava l'amore del suo rivale.

Smith sentì dei passi avvicinarsi alla sua porta e con uno scatto si staccò da Eren, andando verso la sua scrivania.

Qualcuno aprì la porta senza bussare. Era Petra che, preoccupata dal tono alto dell'amico, voleva accertarsi che fosse tutto ok. Il capo le lanciò un'occhiata per rassicularla e la donna se ne andò sollevata, notando però lo sguardo del giovane atterrito.

Cosa aveva combinato? Eppure era arrivato da poco.

«Ora mi aspetto che tu interrompa i tuoi contatti col signor Ackerman. Potrete collaborare solo all'interno del locale e in ambito lavorativo» continuò Smith.
«Se questo salverà la carriera di Levi, per me va bene»

*****

[nel frattempo fuori dalla stanza]
La direttrice stava andando nel salone, quando la voce del suo ballerino preferito la fermò.

«Di cosa stanno parlando Petra?» chiese Levi.
«Non lo so ma Eren aveva una faccia abbattuta. Forse ha fatto qualcosa che non doveva. Sono entrata ma erano entrambi zitti»

Cosa cazzo vuole fare Erwin?!

«Però l'altro giorno mi ha chiesto se tra te e il nuovo arrivato ci fosse qualcosa. Io gli ho detto di no. In realtà non so se siete più che conoscenti»
« Più avanti magari te lo spiego»
«Ok mr. Mistero»

*****

Eren arrivò sul palco come se un uragano lo avesse devastato e Levi sapeva chi era quell'uragano.

«Che voleva?». Il corvino gli andò incontro senza lasciar intravedere la sua preoccupazione agli altri presenti.
«Ora devo continuare le prove». Il giovane gli rivolse uno sguardo come di perdono, che gli entrò detro al petto simile ad un pugnale.

I suoi occhi non brillavano più di felicità come prima di entrare in quella lurida stanza.
Non aveva più il sorriso che lo contraddistingueva da tutti gli altri.

Sul suo viso ora era raffigurata la tristezza.
Una cosa che avrebbe sempre preferito far evitare al giovane, anche se non erano una coppia.

Levi allungò una mano nella speranza di fermarlo per chiarirsi meglio ma Eren sorpassò il corvino e si diresse dagli altri che stavano provando. Aveva capito che non era il lavoro la causa del suo malessere.

Ma la cosa che più di tutte gli dava fastidio era l'essere ignorato.

Traboccante di ira andò verso Smith che era appena uscito dal suo studio. Gli strinse il colletto della camicia e sotto voce gli chiese «Cosa gli hai detto!»

«Niente di cui tu ora ti debba preoccupare» e il capo fece un ghigno vittorioso sotto i baffi.

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*spazio autrice*
Ehi belle! Vi sta piacendo questa storia? O vi state annoiando??
Cmq ne approfitto per ringraziare tutti coloro che la stanno leggendo. Vi voglio troppo bene🤩

The Stripper|EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora