Foga

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Quando Levi si chiuse la porta alle spalle, gettò il castano sul suo divano, senza interrompere il contatto che avevano i due sulle loro bocche.

Il corvino si sedette a cavalcioni su di Eren e iniziò a succhiargli con foga il lobo dell'orecchio.
Eren ansimava, la visione che aveva davanti lo mandò su un altro pianeta. Pensava che non fosse reale. Sopra di lui c'era quell'uomo che aveva sognato tante notti. Su di cui aveva fatto tanti, forse troppi pensieri erotici.

Eren si inarcava sotto Levi affinché il contatto dei loro corpi fosse più forte.
I loro respiri si fecero più affannosi in pochi secondi, il cuore batteva ad un ritmo incontrollabilmente veloce.
Iniziò a spogliarlo. Prima uno, poi due bottoni della camicia saltarono. Levi fece lo stesso.

Il castano graffiava la schiena del corvino, facendogli fare un verso acuto, simile ad un guaito.

Le mani si spostarono sotto i pantaloni di Eren, che, a quella stretta possessiva ma al contempo eccitante, gli mozzarono il fiato. La bocca di Levi assorbì il gemito del giovane.

Quei suoni nuovi per entrambi erano musica per le loro orecchie. Una nuova droga che presto li avrebbe consumati ad una velocità inaspettata.

I due si slacciarono i pantaloni,che caddero sul pavimento in parquet color mogano, lasciando scoperti i loro membri, che avevano già visto entrambi, ma ora era tutto diverso.

Erano soli.

Senza qualcuno che li giudicasse.

Erano semplicemente Eren e Levi.

«Perchè ti sei fatto vedere solo ora?» disse Levi tra un bacio e una leccata sotto l'orecchio.
«Io sono sempre venuto a vederti, solo che mi nascondevo tra la gente. Mi vergognavo, ma ieri...non lo so mi sento ridicolo»
«Non lo sei Eren». Levi gli baciò dolcemente la fronte e incitò Eren a continuare quello che stava dicendo.

«Ieri volevo avere un'opportunità per conoscerti, anche se pensavo che sarebbe stato impossibile. Poi quando ti ho visto venirmi in contro fuori dal locale, la gioia prese il posto dell'ansia. Il petto stava per scoppiarmi. Per negare l'evidenza ho cercato di fare quello disinteressato. Poi tu hai già ammiratori migliori di me»

«Sai qual è la differenza tra te e gli altri? Gli altri hanno dovuto provarci più volte con me, ma non mi hanno mai colpito»

Eren aveva la vista annebbiata dalle lacrime, che rischiavano di sgorgare da un momento all'altro. Aveva appena sentito pronunciare dall'amore della sua vita che lui era migliore degli altri. Gli altri di cui si sentiva sempre inferiore.

Troppe emozioni per un giorno solo. Quando gli cadde di sfuggita una lacrima. Il corvino la asciugò prima che Eren si girasse per non fargliela notare.

Il giovane baciò quella mano che ora aveva un gusto salato.

«Non voglio che continui a piangere a causa mia, perciò so cosa ti potrebbe far felice» disse Levi con uno sgardo peccatore.

Il corvino prese di forza i fianchi nudi di Eren e lo fece girare. Aveva capito fin da subito quali fossero le sue intenzioni e non voleva di certo fermarlo.

«Ehi aspetta, aspetta. Sei sicuro che vuoi farlo?» chiese Eren incredulo di quelle attenzioni che stava ricevendo.
«La mia erezione dice di sì» affermò Levi ghignando.
«Sei uno scemo»

Quando Levi entrò dentro al castano, si sentì avampare il corpo. Era una sensazione totalmente diversa da quelle che aveva già provato nello stesso contesto.

Una spinta, due, poi tre. Sempre più veloci. Eren cercò di tapparsi la bocca per non urlare di piacere e dolore. Dopotutto, era presente altra gente nel locale che avrebbe potuto sentirli in qualsiasi momento.

Se la strinse così tanto da farsi uscire il sangue dal palmo. Ma non aveva intenzione di farlo finire così presto. Erano ancora all'inizio.

Goccie di sudore caddero dai loro visi, per poi giungere sui cuscini loro sottostanti.

«Oh...Levi...Aaah»

Il corvino strizzò i capezzoli del suo compagno, ottenendo un sussulto appagante.

Il divano venne ricoperto dagli umori del giovane, formando delle chiazze appiccicose. Colavano dalle sue cosce fino al ginocchio, a contatto con il prezioso divano.

«Devo pulirmi, sono in condizioni pietose»
Levi iniziò a leccargli l'interno della gamba. Eren venne attraversato da un'altra scossa, che gli fece tremare le gambe sotto il tocco divino del corvino.

«Ora tocca a me». Con quelle parole il castano fece allargare le gambe del suo amante. Inglobò con la bocca il suo membro e iniziò a moversi sapientemente.

Il corpo del corvino si muoveva incontrollato. Sembrava sapesse già cosa fare. I loro ansimi crearono una sinfonia di suoni che lo eccitarono a dismisura.

Levi lo sentì pulsare sempre di più.
«Cazzo....E...Eren sto per...venire»

Collassarono entambi l'uno sull'altro. Stremati e consumati da una passione ormai remota ad entrambi ma che avevano poco a poco riscoperto. Si addormentarono esattamente in quella posizione.

*****

Levi si svegliò poco dopo, sapendo che sarebbero dovuti uscire per non destare sospetti. Diede un bacio ad Eren, che si svegliò e ricambiò un sorrsio soddisfatto.

«Tieni questi vestiti puliti». Levi gli porse una maglietta bianca e un paio di mutande nere a righe.

«Ehi, Levi, non è che mi aiuteresti ad alzarmi? Ho un po' male». Mentre pronunciava quella frase, l'uomo capì che il giovane si sentiva leggermente a disagio.

Lo prese sotto braccio e si diressero verso il bagno, dove li aspettava una doccia calda, preparata in precedenza dal corvino.

In corridoio incontrarono Jean che chiese loro «Vedo che vi siete stancati molto ad allenamento. Eren stai bene?»
«Oh sisi, stia stranquillo. Ho solo un leggero crampo alla gamba»

Levi sorrise al barista, sperando con tutto sé stesso che non avesse intuito nulla di quello che era realmente successo.

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*spazio autrice*
ciau ereristiiii! credo che questo sia tra i capitoli più impegnativi per me, perchè ho cercato di descrivere il tutto al meglio. spero di non essere stata ripetitiva❤️

The Stripper|EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora