sette

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Mi sentivo particolarmente spensierata, oserei dire serena.
Le cose tra me e Andrea stavano andando a gonfie vele, passavamo molto tempo insieme e quando ci vedevamo stavo bene.
Le chiacchiere e le risate non mancavano mai, mi sembrava che il tempo volasse quando ero con lui.
Non sapevo dare una vera e propria definizione di quel "noi".
Ci frequentavamo, si, ma non avevamo ancora affrontato l'argomento e speravo che non capitasse presto.
La situazione com'era mi metteva tranquillità, non c'erano bisogno di etichette, mi bastava stare con lui.
I ragazzi del gruppo l'avevano presa particolarmente bene, quando eravamo tutti assieme ci riempivano di complimenti e commenti.
Stavamo diventando una grande famiglia e con loro mi divertivo sempre da morire.
Sentivo che stavo riprendendo la mia vita in mano e non riuscivo ad esprimere a parole il sollievo che provavo.
Avevo di nuovo dei veri amici, che mi stavano affianco e mi supportavano.
Avevo ricominciato a uscire con regolarità e mi stavo godendo la mia vita da diciannovenne.

E poi c'era Andrea.
La quantità di emozioni che riusciva a farmi provare solo con la sua presenza mi spiazzava sempre di piu.
Era come se ogni volta che ci vedevamo i miei sentimenti per lui si facessero più forti.
Bastava passare un pomeriggio con lui, anche solo a guardare la televisione l'uno abbracciato all'altra, a migliorarmi la giornata.
Vedere anche le piccolissime cose che faceva per me, con premura.
Scostarmi i capelli dal viso, portandomeli dietro l'orecchio.
Accarezzarmi le guance e gli zigomi con il dorso dell'indice, darmi baci sulla fronte o sul naso.
Una cosa che avevo notato era che mi guardava, in continuazione.
Quando spostavo lo sguardo su di lui, i suoi occhi erano già puntati su di me e arrossiva lievemente.
Ogni volta che mi guardava riusciva a farmi sentire bella, bella davvero.
Mi ero totalmente dimenticata la sensazione del sentirsi amati e ricevere indietro ciò che dai, ma Occhi Verdi mi stava riportando alla normalità.

Mi sedetti sul sedile del passeggero e sorrisi.
"Ciao Ninni"si sporse verso di me lasciandomi un bacio sulla guancia.
Amavo quando usava quel nomignolo, mi inteneriva.
"Stasera c'è una festa, ci  vorremmo andare con tutti gli altri, per te va bene?"il suo sguardo preoccupato mi scaldò il cuore.
"Va bene" gli rivolsi un sorriso rassicurante.
"Sei sicura?"
Annuii con la testa e lui sorrise
Avvicinò la testa alla mia e mi stampò un bacio pieno sulle labbra.

Mentre mi preparavo per la serata sentivo l'ansia salire.
L'ultima volta che ero andata in discoteca, un ragazzo aveva iniziato a ballare con me e il tutto si era trasformato in un enorme rissa, finita con Lorenzo all'ospedale.
In quel periodo eravamo molto innamorati, la nostra relazione era stabile e stavamo bene insieme.
Dopo quell'episodio mi vietò totalmente di mettere piede in una discoteca.
Mentre le mie amiche andavamo alle feste e si divertivano, io stavo a casa con lui, che si stava trasformando in un mostro.

Passai una mano lungo il vestito che stavo indossando.
Non mi sentivo per niente a mio agio nelle cose attillate, mettevano in mostra il mio esile fisico.
Ero troppo magra, per un periodo avevo iniziato a mangiare pochissimo perché Lorenzo mi diceva che ero troppo in carne.
Da quel momento la mia alimentazione era scarseggiata, persi 30 chili in due mesi e ancora adesso, non riuscivo a riprenderli.
Il rumore della porta mi distolse dai miei pensieri.
La bionda entro nella stanza e si mise a guardarmi, mentre osservavo con schifo il mio riflesso nello specchio.
"Ei" posò le mani sulle mie spalle, stringendole leggermente.
"Va tutto bene?"
Scossi la testa e lei si parò di fronte a me.
Mi prese il viso tra le mani e mi accarezzò la guancia con il pollice.
"Andrà tutto bene stasera, questo vestito ti sta benissimo"mi guardava negli occhi cercando di trasmettermi tranquillità e, come sempre, ci riusciva.
Annuii convinta e lei sorrise, prendendomi le mani.
"Ti voglio bene M"sussurrai abbassando lo sguardo.
"Anche io, non sai quanto".

I ragazzi erano arrivati a casa, avremmo cenato tutti insieme e poi saremmo andati alla festa.
Stavo finendo di truccarmi, quando sentii bussare alla porta.
"Avanti" sbucò il faccino del moro dallo stipite.
"Ciao" sorrisi per poi continuare a passare il mascara sulle ciglia.
Si parò dietro di me e mi circondò il bacino con le braccia, attirandomi a se.
"Sei tesa?"il suo respiro caldo sul mio collo mi fece avvampare.
"Un pochino"sospirai.
"Andrà tutto bene, ci siamo noi con te ninni"mi posò un bacio sul collo che mi fece rabbrividire.
"E comunque sei bellissima"sospirò guardando le nostre figure riflesse nello specchio.
"Anche tu"mi girai verso di lui.
Era veramente bellissimo, indossava una maglietta bianca e dei jeans neri attillati, con sopra un giaccone nero.
Mi lasciò un bacio sul naso, poi, le sue labbra entrarono in contatto con le mie, finché il bacio non prese una piega più passionale.
Fortunatamente bussarono alla porta, interrompendo ciò che sarebbe potuto sfociare in altro.
"È pronto ragazzi"la voce imbarazzata di Antonio mi fece spuntare un sorriso.
"Arriviamo"sbuffò il moro guardandomi con la coda dell'occhio.
"Mi sa che ci stanno aspettando"un risolino venne fuori insieme alla frase, facendo alleggerire il suo sguardo infastidito.
Mi stampò un ultimo bacio e poi andammo entrambi in salone, dove tutti i nostri amici ci aspettavano seduti attorno al tavolo.

"Loro sono con me"mentre parlava con il bodyguard mi stringeva la mano, indicando con quella libera i nostri amici.
L'alto signore si fece da parte, lasciandoci entrare nel privé.
La musica e la puzza di alcool mi invasero immediatamente timpani e narici, facendomi strabuzzare gli occhi.
La presa salda di Andrea sulla mia mano mi rassicurava, mentre ci facevamo spazio tra il mucchio di persone sudate che ballavano, per raggiungere il privé.
Ci fecero salire delle scale e finalmente arrivammo in un area più appartata, decorata elegantemente e con divanetti in pelle nera.
Mi accomodai affianco al moro, mentre Matteo e la bionda mi costeggiavano.
Ci portarono dei drink e io rifiutai il mio, lasciandolo a Mavi, che se lo scolò in 2 secondi.
"Tu non bevi?"la faccia confusa di Andrea mi fece ridere.
"No, non mi piace tanto"sorrise annuendo e dandomi un bacio sulla testa.

Decidemmo di andare in pista e io e la bionda iniziammo a ballare, scatenandoci in pista.
Mi sentivo viva e finalmente dopo tantissimo tempo, ero in discoteca a divertirmi con i miei amici.
Ma si sa, che le cose belle durano poco.
Ad un certo punto mi sentii strattonare per un braccio e quando mi voltai, sentii il panico assalirmi.
Lorenzo era di fronte a me, con un sorriso sghembo e la presa stretta sul mio polso.
"Ciao bambolina, da quanto tempo"sussurrò al mio orecchio.
La nausea prese spazio nel mio stomaco e due secondi dopo non vidi più niente, il nero totale intorno a me.
Sentivo solamente delle voci che chiamavano il mio nome, sovrastando la musica.
Poi il nulla più totale.

SantanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora