dodici

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La mattina seguente aprì gli occhi, ma affianco a me non trovai nessuno.
Dopo aver realizzato che a svegliarmi erano state la luce e l'aria fredda provenienti dalla finestra aperta, scorsi Occhi Verdi sul terrazzino a fumare.
Mi stropicciai gli occhi, per poi guardare l'ora.
Erano le 9:30... chi cazzo si sveglia a quest'ora il sabato mattina?
Mi stesi a pancia in giù, mentre sentivo i passi del moro farsi sempre più vicini.
"Buongiorno ninni"sentii il suo corpo caldo affianco al mio, mentre cercava di tirarmi a se "ti ho svegliata?".
In risposta, mugugnai un "si"poco comprensibile che lo fece ridacchiare.
"Scusami"sussurrò stampandomi dei baci sulla testa.
"Andrea chiudi la finestra, fa un freddo cane" borbottai tirandomi il piumone fin sopra la testa.
"Ci siamo svegliate di cattivo umore?"sbuffò mentre si alzava per chiudere la finestra e abbassare la tapparella.
"Sono le nove e mezza di sabato mattina, di solito mi sveglio tra tre ore e mezza, se va bene"il mio tono scazzato diede fastidio anche a me, così mi scoprì la testa per vedere la sua reazione.
Abbassò lo sguardo, facendomi sentire immediatamente in colpa.
"Tu perché sei sveglio?"mormorai, cercando di tirare fuori la parte più carina di me.
Sul suo viso assonnato spuntò un piccolo sorriso e alzò lo sguardo, tornando a guardarmi.
"Sono in ansia per stasera. È una delle prime volte in cui salgo sul palco e sono troppo emozionato. Ho paura di non piacere alla gente o di fare brutte figure".
L'umiltà con cui parlava mi fece venire un tuffo al cuore.
Era incredibile come, un ragazzo così talentuoso, già abbastanza famoso e solitamente sicuro di sè, diventasse così indifeso davanti a un occasione del genere.
"Andrà tutto bene! Io e i ragazzi saremo tutti lì per voi, tu e Vincenzo spaccherete i culi, ne sono sicura"allungai una mano verso la sua, sotto il piumone.
"Davvero?" la strinse, portandosela poi al petto.
"Si"sorrisi, cercando di incoraggiarlo.
"Grazie bimba"mi stampò un bacio sulla testa, tirandomi poi a se.
"Adesso però possiamo tornare a dormire?"scoppiò a ridere, scuotendo la testa.
"Si Ninni, adesso possiamo dormire"posai la testa sul suo petto, intrecciando le mie gambe alle sue.
Alzai la testa per lasciargli un bacio sulle labbra e lui sorrise, ricambiando con uno più lungo.
Mi riaddormentai, con le grandi mani del moro che mi accarezzavano i capelli.

Aprì gli occhi verso l'ora di pranzo.
Mi trascinai con passo lento verso la cucina, dove trovai Occhi Verdi a petto nudo, intento a cucinare.
Mi appoggiai allo stipite della porta  a guardarlo.
Il suo viso concentrato, segnato dalle occhiaie e gli occhi gonfi gli conferivano un fascino maggiore.
Il suo fisico magrolino, ben distribuito su quel metro e ottantasette, faceva contrasto con i tatuaggi, che gli conferivano un aria da duro.
Non c'era niente da fare, Andrea era bellissimo.

Mi risvegliai dai miei pensieri, notando che si era girato a guardarmi.
"Buongiorno"sorrise facendomi segno di avvicinarmi a lui.
Mi misi tra lui e il bancone, rubandogli il mestolo per assaggiare il sugo.
Allacciò le braccia al mio bacino, per poi far passare le labbra sul mio zigomo.
Il fatto che si dovesse piegare per baciarmi mi faceva impazzire perché mi circondava completamente, stringendomi di più.
Avevo sempre odiato il mio essere così bassa, ma grazie a lui stavo iniziando ad accettarlo.
"Sei meno teso?"domandai con la bocca piena, mentre lo sentivo ridacchiare.
"Si, un po' si"mi girai verso di lui, facendo scontrare i nostri bacini.
Mi guardò con un sorriso sghembo, facendomi arrossire.
"Sei un po' sporca qui" passò un dito sull'angolo del mio labbro, facendomi rabbrividire.
"Se mi passi un tovagliolo mi pulisco"sussurrai senza staccare lo sguardo dai suoi occhi.
"Non ce n'è bisogno" avvicinò il viso al mio, iniziando a passare la lingua sulle mie labbra.
Mi sentii invadere da un forte calore nel basso ventre, mentre con la lingua, continuava a stuzzicarmi.
In quel momento Mavi fece il suo ingresso in cucina, facendomi immediatamente allontanare dal moro, che tratteneva a stento una risata.
"Buong.. Giuls perché sei rossa? Stai bene?"il viso preoccupato della mia amica mi fece arrossire il triplo.
Andrea scoppiò a ridere, facendo capire immediatamente la situazione alla bionda, che si unì a lui.
"Che cazzo ridete"sbuffai, facendoli ridere ancora di più.
Mi presi un momento per ammirare la scenetta che si era creata.
Vederle le due persone più importanti della mia vita ridere insieme, mi fece provare un senso di felicità  inaspettato.
Mi sentivo felice, finalmente.

Eravamo nel backstage del locale e i ragazzi si stavano preparando, eseguendo "i rituali pre live".
Andrea ci chiese di radunarci in cerchio.
"volevo ringraziarvi a tutti per essere qui, senza di voi ragazzi tutto questo non sarebbe possibile, davvero. Siete la mia famiglia e ci siamo dentro insieme: o tutti o nessuno"guardò negli occhi tutti i ragazzi, soffermandosi qualche secondo sul mio.
Tutti gli sguardi si puntarono su Vincè, che si grattò la testa imbarazzato.
"Siete 'a vita mij " improvvisò, facendoci scoppiare a ridere e beccandosi qualche schiaffo dai ragazzi.
Ci stringemmo tutti in un mega abbraccio di gruppo che esprimeva il bene che ci volevamo.

Occhi Verdi si avvicinò a me, avvolgendomi i fianchi con le braccia.
"In bocca al lupo, andrà benissimo"sussurrai unendo le nostre labbra in un bacio piuttosto passionale.
"Grazie per essere qui piccola, davvero" disse tra un bacio e l'altro "per me conta più di tutto la tua presenza".
"Ci sono sempre, lo sai" lo strinsi in un forte abbraccio.
"Andre, dovete salire sul palco"lo avvisò Marco raggiungendoci dietro 'le quinte'.
Nel locale doveva esserci parecchia gente, il rumore delle voci era piuttosto forte.
"Grazie Fra"Andrea lo baciò sulla guancia, facendolo sorridere.
"Spacca i culi ammò", stampò un bacio anche a me e se ne andò, lasciandoci da soli.
Mi tirò a se, facendosi più serio
"Giu, sei diventata in poco tempo la persona più importante della mia vita. A te ci tengo in una maniera spaventosa e non riesco neanche ad esprimere a parole quanto tu mi piaccia.
Nessuna ragazza mi ha mai preso così tanto, nessuna era mai riuscita a capirmi così bene.
È ormai un mese che ci frequentiamo e in questo tempo sono riuscito a capire che ho bisogno di te più di qualsiasi altra cosa.
Sei ciò che fa per me e averti con me è la cosa che voglio di più.
Vuoi essere la mia ragazza?"le sue mani stringevano forte le mie, mentre il cuore mi esplodeva nel petto.
"Ammò muoviti, dobbiamo andare" Vincenzo lo prese per un braccio, trascinandolo sul palco prima che potessi rispondere.

Il concerto era finito, ed eravamo fuori  dal locale a fumare.
Andrea e Vincenzo erano stati bravissimi, nella sala ci saranno state almeno mille persone, tutte riunite per cantare ed esaltare i due ragazzi.
Io non ero riuscita a concentrarmi troppo sul live, a causa della proposta del moro.
Sinceramente, aspettavo che arrivasse, ma adesso, sapere che fosse tutto in ballo in base alla mia risposta, mi faceva sentire carica di pressione.
Non che non mi piacesse Andrea, anzi, ciò che provavo per lui era qualcosa di veramente forte.
Ma dall'altro lato mi trovavo benissimo nella situazione in cui ci trovavamo e il trauma dovuto alla mia relazione precedente, mi bloccavano.

"Aandre.." mormorai , mentre parcheggiava  l'auto sotto il mio palazzo.
Avevamo passato il viaggio in silenzio, scambiandoci occhiate fugaci e cariche di tensione.
"Dimmi"il suo volto serio e teso, mi fecero mancare un battito.
"Voglio essere la tua ragazza"sussurrai con un piccolo sorriso.
Sgranò gli occhi, mentre sulle sue labbra si creava un enorme sorriso.
"Cosa?"
"Voglio stare con te"dissi con più decisione, guardandolo negli occhi "voglio essere la tua ragazza".
Mi prese il viso tra le mani, portandolo a qualche centimetro dal mio.
Senza dire nulla, posò le sue labbra sulle mie, dando vita ad un bacio che esprimeva tutto ciò che non riuscivamo a dire.
Le farfalle nello stomaco mi fecero capire che stavo facendo la cosa giusta.
Andrea era la cosa giusta.

SantanaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora