I mesi erano passati, e con loro lo stress.
Era metà agosto ed io e Andrea ci trovavamo in Liguria.
Avevamo passato tutte le vacanze insieme agli altri, facendo in modo di staccarci il minimo indispensabile.
A giugno eravamo stati ospiti della famiglia di Vincenzo a Napoli. Non l'avevo mai vista ed è una delle città più belle che abbia visitato nella mia vita. La famiglia del Riccio era deliziosa, si vedeva che aveva preso la generosità e la bontà d'animo dai suoi cari.
Successivamente, eravamo tornati a Milano per qualche settimana, per poi partire di nuovo.
La seconda meta fu la costa adriatica, Riccione, dove la famiglia di Mavi possedeva una villetta da sempre. Avevamo passati li quasi un mese, creando una routine che consisteva in sbronze, bagni in spiaggia e tante partite a Beach Volley.
Andrea e Vincenzo si erano anche esibiti in un paio di locali, si stavano facendo un nome e i ragazzini conoscevano le loro canzoni a memoria.
Spesso girando avevamo beccato dei fan che li avevano riconosciuti, chiedendo loro delle foto e fermandosi a fare due chiacchiere.
La soddisfazione e l'orgoglio dei ragazzi era qualcosa di inspiegabilmente bello.
Vedere dove il duro lavoro e la voglia di farcela li stavano portando era davvero emozionante.
Infine, avevamo passato le ultime settimane a casa, per poi, con malinconia, dividerci.
Mavi era in vacanza con Matteo, mentre Andrea mi aveva portato sulla costa ligure, facendomi una sorpresa.
Le cose tra me e il moro andavano da Dio, le sensazioni che mi faceva provare erano inspiegabili e insormontabili.Avevamo passato la giornata in motoscafo, facendo il giro delle spiagge più belle della costa.
Dopo aver fatto una sosta in hotel per fare la doccia e cambiarci, il moro mi aveva portato in un 'ristorante'sulla spiaggia, dove c'era una vista stupenda sul tramonto.
Sentivo lo sguardo di Occhi Verdi su di me.
"Che bella che sei", rivolsi il mio sguardo a lui, sorridendo come un ebete.
Le farfalle nello stomaco, mischiate alla fame, si facevano sentire, provocandomi un forte calore anche nel petto.
"Che bello che sei tu" mi allungai sul tavolo, per stampargli un bacio che prolungó, prendendomi la testa tra le sue mani.
Quella sera Occhi Verdi si era superato, e vederlo di fronte a me, immerso in quel panorama assurdo, mi mozzava il fiato.
Indossava una maglia larga bianca, che faceva contrasto con la sua abbronzatura e i tatuaggi.
Sorrisi pensando al panico che mi aveva assalito inizialmente, quando mi aveva detto che mi avrebbe portato in un ristorante.
Non eravamo tipi da luoghi eleganti o di lusso, il mio armadio non conosceva vestiti adeguati a certe situazioni, e neanche il suo.
Io mi ero limitata ad indossare dei pantaloncini da basket, una maglia oversize e le sneackers.
Infatti, il ristorante consisteva in un baracchino fast food sul porto di Genova, con dei tavolini all'aperto.
Ci piacevano le cose semplici, ci bastava stare insieme.Dopo cena, il moro aveva iniziato a comportarsi in modo strano, facendomi piuttosto innervosire.
Si era allontanato un paio di volte per fare delle telefonate, suscitandomi molti dubbi.
Iniziai a pensare che fosse impazzito o ubriaco, perché quando salimmo in macchina mi bendò gli occhi con una bandana e mi mise le cuffie con la musica al massimo.
"Fidati di me e lasciami fare" era l'unica cosa che si era limitato a dirmi.
Così, mentre "Telefonate" di Tedua e Izi mi rimbombava nelle orecchie, mille domande si facevano spazio nella mia testa.
Mi fidavo del Moro,certo, ma il suo comportamento aveva iniziato a spaventarmi.Durante il tragitto, mi aveva preso la mano e l'aveva baciata un paio di volte.
Dopo quelle che sembravano ore, la macchina si fermò, e dopo qualche momento sentii le braccia di Occhi Verdi avvolgermi i fianchi, mentre mi aiutava a scendere.
Nonostante la musica altissima, di sottofondo sentivo che ci trovavamo in un luogo pieno di rumori e caos.
La presa salda di Andrea mi trascinava, finché non mi tiro davanti a se e iniziò a tenermi per i fianchi, facendosi spazio tra le persone.
Ero totalmente spaesata e confusa.
Che cosa stava succedendo?
Mi aiutò a salire degli scalini e successivamente mi fece sedere.
Mi tolse le cuffiette, ma non la bandana.
"Andre dove cazzo mi hai portato?" il mio tono risultò più scontroso di quanto volessi.
"Rilassati e aspetta, al momento debito ti potrai togliere la benda" sentii il suo braccio attorno alle mie spalle.Fu questione di un attimo.
Il moro mi sciolse velocemente la benda e la prima cosa che i miei occhi videro, iniziò a farmi battere il cuore a mille.
Tedua, era a pochi metri da noi, mentre salutava il pubblico e annunciava l'inizio del concerto.
Incredula, guardai Occhi Verdi che sorrideva.
Aveva mantenuto la promessa, che mi aveva fatto appena ci eravamo conosciuti.
Me la ricordavo come fosse accaduta qualche giorno prima, quella serata a casa di Leo.
"Non ci posso credere"mormorai , spostando lo sguardo dal palco al ragazzo di fianco a me, che mi sorrideva in modo sbilenco.
"Ne voglio approfittare anche per salutare un collega e ormai amico, che è presente questa sera. Volevo sopratutto salutare la fidanzata, che a quanto pare, è la mia fan n.1. Ciao Andrea e ciao Giulia! Grazie per essere qua" il pubblico si girò nella nostra direzione, mentre il mio idolo incontrastato rideva sul palco, salutandoci con la mano.
Dal vivo era persino più bello di quanto non lo fosse in foto.
Era tutto perfetto.
Ancora incredula continuavo a guardare il mio ragazzo, matto.
"Allora? Non sei contenta?" mi guardava con gli occhi spalancati, mentre il concerto che aspettavo da tutta la vita iniziava e il pubblico iniziava ad agitarsi.
Mi buttai su di lui, iniziando a riempirgli il viso di baci, suscitando le risate di Mario.
"Dio Andrea, ti amo così tanto".
Iniziai a piangere di gioia.
"Ti amo anche io Ninni".
"Stasera apriremo le danze, sotto consiglio di Shiva, con una canzone particolare".
E fu così che il mio idolo, indicandomi iniziò a ballare sulle prime note di 'Pensa Se Piove Rmx', la mia canzone preferita in assoluto.
Strinsi forte la mano al moro, per poi baciarlo, cercando di trasmettergli tutte le emozioni che non riuscivo a descrivere con le parole.
Mi trovavo tra le braccia del ragazzo che mi aveva salvato, con in sottofondo la canzone più bella del mondo e il mio idolo che cantava per me.
Il cuore mi batteva all'impazzata, e mi convinsi che non potessi desiderare momento più perfetto di quello.—————————————
Ciao a tutti! Come state?
Eccomi tornata con un capitolo, anche se non è granché.
Vi avviso subito, non posso garantirvi che ricomincerò ad aggiornare in modo regolare.
Da settembre le cose non vanno bene , tra scuola e problemi personali non me la sono sentita di aggiornare.
Prometto però che farò del mio meglio per cercare di aggiornare appena ne ho la possibilità.
Voi come state?
baci
G
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Santana
FanfictionDopo la sua ultima relazione, La solare e allegra Giulia è diventata una ragazza spenta e triste. Ma quando incontra Lui, la sua vita cambia radicalmente.