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Siamo appena arrivati davanti ad un'enorme villa a più piani.

È interamente costruita con marmo bianco, tre imponenti colonne biancheggianti dominano l'ingresso in stile classico della grande casa.
Le vetrate del piano superiore al piano terra sono smisurate e sicuramente illuminano completamente gli ampi spazi chiari all'interno della dimora.
Di fronte ad essa si trova un immenso giardino verde, l'erba finta ricopre l'intero spazio e lo rende molto più elegante.

Scendo dall'auto seguita dai cinque ragazzi. Una volta toccato il suolo ci avviamo verso il bagagliaio per recuperare le valigie.
Con il peso dei miei enormi bagagli ricchi di vestiti e quant'altro addosso, mi avvio verso il sentiero che porta all'uscio.

"Non ti preoccupare, ti posso aiutare io a portare le valigie" Harry mi raggiunge riuscendo ad affiancarmi.

Mi rivolge un bellissimo sorriso mostrando le fossette, la sua testa è inclinata verso le mie membra stanche.

"Oh grazie mille Harry" lo ringrazio ricambiando il sorriso.
"Ma non devi assolutamente disturbarti" gli rispondo con le guance leggermente arrossate per l'imbarazzo.

''Esatto Harry, non c'è bisogno che ti disturbi" Zayn gli lancia un'occhiata infastidita, il suo tono è irritato.

Mi sento a disagio, come se fossi di troppo. Per questo motivo indietreggio poco a poco lasciandoli da soli a guardarsi in cagnesco.

"Signor Styles è il mio lavoro portare i vostri bagagli, non si preoccupi " afferma uno dei nostri muscolosi assistenti superandomi.
Si avvicina passo dopo passo ad Harry e subito gli strappa violentemente i bagagli dalle mani spingendolo a fare una smorfia di dolore.

Dopo qualche minuto veniamo raggiunti dai nostri due manager.

I due, presi da un'enorme affinità e un forte sentimento di simpatia nei confronti dell'altro, hanno viaggiato in una limousine separata.

Una volta arrivati Cindy e Simon decidono di non indugiare e di assegnarci immediatamente le camere da letto.

Ognuno si dirige alla propria stanza correndo a tutta birra. L'atmosfera è enormemente rumorosa: i pesanti passi di tutti noi ragazzi sulle scale somigliano alle zampate di una mandria di elefanti, le risatine imbarazzate dei nostri due manager fungono da colonna sonora per la nostra corsa verso le camere da letto.

Io e uno dei due grossi scagnozzi a noi assegnati saliamo rapidamente la scalinata in marmo. Egli porta le valigie senza fare alcuna fatica mentre io mi appoggio alla ringhiera in ferro battuto dipinto di nero pece.
Intanto ammiro il resto della casa totalmente incantata dalla sua grandezza ma soprattutto dall'eleganza dell'intera villa.

Entriamo assieme nella stanza e, una volta appoggiati i numerosi bagagli sul pavimento in parquet, vengo lasciata sola nel mio nuovo piccolo rifugio.
So che sarà difficile abituarsi ad una nuova vita ma avrò bisogno di accostumarmi a questo nuovo modo di vivere.

Le quattro mura dell'ampia stanza sono di una stupenda tonalità di rosa, sembra rosa cipria o rosa antico. Non so che colore sia ma so che mi affascina totalmente questa delicata atmosfera.
Una delle pareti è interamente occupata da una vetrata luminosa dalla quale si può vedere un panorama meraviglioso.
Essa è collegata ad una grande terrazza grigio ardesia munita di un tavolino di una diversa tonalità di grigio e due poltrone beige.

È presente una grande scrivania sormonata da uno di quei particolari specchi circondati da piccole lampadine dorate e estremamente potenti che quasi mi accecano.

Appena dopo aver posato lo sguardo su un puff color pastello mi ci butto senza pensarci un secondo. Con lo sguardo perso da una parte all'altra del soffitto bianco sorrido stiracchia domi, non vedo l'ora di cominciare la mia bella esperienza con i ragazzi.

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