C'è la neve nei miei ricordi

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C'è la neve nei miei ricordi, c'è sempre la neve e mi diventa bianco il cervello se non la smetto di ricordare...
Tanto qua sotto nulla è peccato.

Sorrideva Fabrizio, continuava a tenere sulla faccia quell'espressione felice mentre osservava il mare buio in lontananza dalla veranda di casa.
Tirava un venticello leggero che muoveva le foglie degli alberi intorno all'abitazione, la luna splendeva in alto contornata da milioni di stelle; erano più luminose di quelle che poteva vedere a Roma, gli sembrarono anche più belle del solito.
Era felice di essere tornato al Circeo, si diede quasi dello stupido quando si accorse che quel posto era l'unico capace di farlo sentire finalmente bene con se stesso eppure, aveva smesso di andarci da un giorno all'altro.
Sarà che a quella casa erano legati i più bei ricordi della sua famiglia, sarà perché in quella cucina Chiara gli disse di aspettare Ilia e sempre in quella casa avevano festeggiato il loro primo anniversario di matrimonio.
Lí dentro c'erano solo bei ricordi, felici, indelebili ma al contempo estranei al suo presente.
Aveva fissato Chiara per tutta la cena e nei suoi occhi aveva visto, per un solo istante, la parvenza di alcune lacrime alla visione dei tre fratelli abbracciati, si era ricomposta istanti dopo ma a Fabrizio non era sfuggito quell'attimo di malinconia che l'aveva assalita destabilizzato anche lui.
Vedere Ilia felice gli riempiva il cuore di gioia, da quando si era separato le sue priorità erano cambiate ed al primo posto non esisteva più la sua carriera come aveva fatto negli anni passati, ora c'era il benessere dei suoi figli in particolare di Ilia.
Dei quattro era colei che aveva risentito di più il cambiamento, passare dal vivere in aperta campagna alle mura bianche ed anonime dell'appartamento che Chiara aveva comprato ai Parioli era stata una sfida per la ragazza. Per quanto il divorzio fosse stato lampo poteva scorgere ancora attimi di panico mei suoi occhi, gli stessi che aveva il giorno in cui presenziò alla causa per il divorzio decidendo con chi dei due genitori avrebbe vissuto.
Non si sarebbe mai perdonato quelle lacrime copiose che scesero giù una volta presa quella decisione, aveva scelto sua madre eppure la devastazione che comportò quella scelta fu enorme; sensi di colpa e rancore nei confronti di chi l'aveva messa in quella posizione scomoda.
Avrebbe preferito che qualcun altro prendesse quella decisione al suo posto, si sarebbe adattata con più facilità piuttosto che decidere fra le due persone più importanti della sua vita.
Aveva chiesto perdona al padre pochi giorni dopo, stava riempiendo uno scatolone in camera sua quando il Moro passò a salutarla; gli corse incontro stringendolo forte a se continuando a sussurrargli quanto fosse mortificata per non aver scelto lui.
Fabrizio sapeva che la ragazza non avrebbe mai voluto ferirlo, andare a vivere con la madre significava avere più stabilità ed un figura genitoriale sempre presente, cosa che lui non poteva assicurargli e poi il liceo che frequentava era in quella zona, le sue amiche vivevano nei dintorni cosí da evitare che prendesse lo scooter anche in piena notte dopo una serata passata con loro.
Comprendeva le sue motivazioni, non serbava rancore anzi, era felice solo se lei fosse stata felice ma questo Ilia non lo comprendeva.
"Ti sei dato all'astronomia?" La voce squillante di Chiara interruppe il suo flusso di pensieri. Si voltò a guardarla mentre si sedeva sul divano accanto a lui, si accese una sigaretta lasciandosi scrutare attentamente dal suo ex marito.
"Pensavo..." Confessò Fabrizio continuando ad osservare il suo profilo, non era cambiata, ai suoi occhi era sempre la ragazza più giovane per la quale aveva perso la test anni prima; i capelli biondi sempre perfetti, le labbra carnose che amava baciare e gli occhi azzurri come l'oceano. Era sempre Chiara ma più matura, alla soglia dei cinquant'anni con un bagaglio infinito di esperienze che aveva collezionato nel tempo trascorso insieme. Riusciva ad inorgoglirsi facilmente tranne con lui, proprio non riusciva a non cedere davanti all'uomo, molte volte negli anni di relazione in cui molto spesso il lavoro e la loro vita privata erano divisi da un sottile filo invisibile era sempre lei a cedere la presa; lo stesso era accaduto con il divorzio anche se, in quel caso, aveva impiegato anni prima di decidersi a lasciare andare via tutto quello che avevano costruito.
Fabrizio ricordava quanto avesse tentato in ogni modo di convincerlo a non buttare tutto all'aria, avevano sacrificato tanto per raggiungere le vette tanto ambite e soprattutto si erano quasi distrutti pur di stare insieme a qualunque costo; come poteva chiederle il divorzio. Eppure, dopo anni di guerre silenziose decretate in angoli remoti della casa aveva ceduto, forse per stanchezza o forse perché ogni metodologia applicata affinché suo marito cambiasse idea sulla decisione presa gli sembrava vana.
"Pensavi..." Gli fece il verso gettando fuori dalle sue labbra una nuvola di fumo grigia.
"La cosa ti sorprende?" Chiese divertito lui voltandosi definitivamente verso di lei, poggiò un braccio sotto la nuca e sorresse la faccia per poterla guardare meglio.
Chiara sorrise alla sua domanda scuotendo lievemente il capo.
"No, sei sempre stato silenzioso davanti alla Luna, ricordo che passavi intere serate sull'amaca ad osservare le stelle mentre mille pensieri ti balenavano per la mente..." Confessò voltandosi anche lei verso di lui.
"Forse fu proprio in una di quelle sere che decidesti di mettere fine al nostro matrimonio." A quelle parole Fabrizio strabuzzò gli occhi, nella piena tranquillità delle sue parole aveva fatto crollare le mura di protezione costruite intorno al suo cuore.
"Chià..." Provò a dirle qualcosa ma la bionda fermò il flusso delle sue parole posizionandogli la mano sulla bocca.
"Shh.." Sussurrò.
"Tanto ora non servirebbe a nulla, sai l'hai detto stesso tu. Il nostro è un amore che non sa stare al mondo." Gli ricordò prima di spegnere la cicca della sigaretta nel posacenere già pieno davanti a se, si alzò e fece per andarsene.
"Chiara!" La richiamò lui alzandosi a sua volta, le afferrò il polso costringendola a voltarsi.
"Tu sei la cosa più belle che mi sia mai capitata, l'amore più grande che abbia avuto." Si avvicinò a lei sfiorandole il profilo, inspirò il profumo di fiori che emanava e fece sfiorare i loro nasi.
"Sei mia moglie, l'unica a cui io abbia giurato amore eterno davanti a tutti..." Sussurrò a pochi millimetri dalla sua bocca, Chiara continuava a scrutarlo ma non riusciva a proferire parola per controbattere alle sue.
"Io ti amo." Professò congiungendo le loro labbra in un bacio disperato e desiderato da entrambi.
"Fabrizio." Mugugnò sulle labbra del Moro, afferrò fra le dita i suoi capelli mentre i loro petti si scontravano con forza. Si desideravano, si volevano, bramavano quel contatto represso per mesi e fu cosí che in un impeto di foga Fabrizio prese fra le sue braccia la donna che allacciò le sue lunghe gambe al bacino del Moro. Con qualche difficoltà raggiunsero il tavolo di vetro in veranda, i loro corpi sudati e gli ansimi interrotti da baci rubati fecero ardere il fuoco della passione che per molto tempo era stato spento.

Buongiorno ❤️
non sono sparita ma ho molti esami da preparare per la sessione estiva 😭, vi lascio dunque questo meraviglioso capitolo sui miei adorati #Chiarizio.
Fatemi sapere cosa ne pensate, voglio un vostro commento su ciò che sta accadendo nella nostra storia e fra i nostri protagonisti.
Vi invito a seguire il profilo Instagram @iliamobrici per contenuti extra.
Giux ❤️

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