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La festa di quella sera sarebbe stata l'ultima da organizzatore, aveva deciso di cedere il testimone al suo migliore amico e concentrare maggiormente le sue energie su Ilia: colei che gli aveva stregato il cuore e la mente.
Era passato dal portarsi a letto una ragazza diversa ogni weekend ad aspettare prima di concedersi a qualcuno.
Non voleva bruciare le tappe ed inciampare durante il percorso insieme alla ragazza, così, di comune accordo avevano deciso di aspettare che arrivasse il momento giusto.
Quella mattina si era svegliato prevalentemente presto ed aveva passato gran parte del tempo ad osservarla dormire sul cuscino al suo fianco, accarezzandole il viso rilassato mentre si stringeva di più fra le lenzuola grigie del suo letto.
Era la prima volta che dormivano insieme, poiché la sera precedente i due in compagnia di Thomas avevano speso tempo ed energie ad organizzare la planimetria dei tavoli per la festa che si sarebbe tenuta quel giorno; ma quando Thomas  era scappato per raggiungere la sua ragazza i due si erano pian piano addormentati l'una nelle braccia dell'altro sul divano di casa di Federico e solo verso le tre, resosi conto dell'ora tarda, il ragazzo aveva preso fra le sue braccia il corpo esile della mora e l'aveva portata a letto in camera sua.
"Buongiorno ..." Biascicò Ilia raggomitolandosi un pò di più nelle coperte.
"Che ore sono?" Chiese ancora mezz'addormentata.
"Ciao bellissima, sono quasi le dieci." Rispose lui avvicinandola di più a se.
"Mhm..."Mugugnò accucciandosi sul suo petto, inspirò fortemente il profumo di bergamotto che emanava il ragazzo e subito un sorriso si fece largo sul suo viso; quella pelle era diventata casa per lei.
"Cosa vuoi per colazione?" Chiese Federico accarezzandole i capelli sparsi sul cuscino accanto a lui, era rilassante per entrambi restare accoccolati con gli occhi chiusi dopo essersi svegliati.
"I biscotti che hai comprato ieri, sono buonissimi." Rispose Ilia tenendo ancora gli occhi chiusi.
"Perchè sono rimasti? Pensavo te li fossi mangiati tutti." La prese in giro il ragazzo bofonchiando una mezza risata.
"Cosa stai insinuando?" Chiese lei mettendosi a cavalcioni su di lui, aveva indossato una vecchia maglietta di Fede il pomeriggio precedente e quel movimento repentino aveva fatto si che il suo fondo schiena non fosse più coperto dal sottile strato di cotone ma bensì solo dalle sue striminzite, ma al contempo tanto amate dal ragazzo, mutande di pizzo nero.
"Che hai fatto abuso di cookies ieri sera." La sfidò lui ribaltando la posizione in cui erano, si abbassò lentamente sfiorandole con il naso il perimetro del suo viso, il respiro s'infranse sul suo collo e poi sulla clavicola destra lì dove aveva iniziato a posare languidi baci che ripercorse al contrario tracciando nuovamente in percorso fatto in precedenza.
"Fede..." Si lasciò fuggire Ilia affondando le mani fra i suoi capelli ricci, il ragazzo sorrise sornione accarezzandole il fianco lasciato scoperto dalla maglia raggiungendo poi il seno coperto dal reggiseno; poteva sentire i capezzoli diventare turgidi sotto il suo palmo e la pelle rabbrividire a quel contatto.
"Fe..." Interruppe il suo ansimo con un bacio percorrendo tutto il suo corpo fino a raggiungere il monte di venere su cui appoggiò la sua mano a coppa.
Un ansimo lasciò la bocca di Ilia che chiuse gli occhi mordendosi il labbro, Federico sorrise lasciandole un bacio a fior di labbra.
"Dovremmo fermarci..." Le sussurrò all'orecchio.
"Forse hai ragione tu..." Mormorò lei imbarazzata destandosi da quella posizione.
"Ti desidero cosí tanto, ma non voglio che sia una scopata mattutina la nosta. Con te voglio molto di più."Disse stringendola ancora qualche istante a se prima di lasciarla andare in cucina per raggiungerla dopo poco ancora provato dal momento passato pochi istanti prima.
"Per questa sera è tutto pronto." La sentì mentre parlava al telefono "Certo Giulia." Rise armeggiando con la moka del caffè. "Abbiamo tappezzato la scuola di volantini e ieri sera Thommy ha accennato al fatto che fossero un centinaio di persone a venire, forse qualcosa in più..." Spiegò addentando un biscotto con le gocce di cioccolato.
"Mhm mhm." Si schiarì la voce Federico giungendo alle sue spalle, le cinse i fianchi con le sue braccia e poggiò la testa nell'incavo del suo collo.
"Ehm... tesoro ti chiamo più tardi, okay?" Informò l'amica prima di riagganciare frettolosamente la telefonata.
"Potrei abituarmi a vederti in giro mezza nuda per casa..." Confessò il ragazzo schioccandole un bacio sul collo, Ilia chiuse gli occhi lasciandosi andare sul suo petto tonico.
"Potremmo renderlo abituale, potrei passare i miei weekend qui con te." Suggerí lei voltandosi per guardarlo negli occhi, un sorriso illuminò il viso di entrambi, le spostò una ciocca di capelli dal viso prima di avventarsi sulle sue labbra rosee e carnose.
"Ne sarei felice." Ammise senza smettere di sorridere.
"Mi piace questo Federico Corradi, maturo, dolce, premuroso... Sei quasi irriconoscibile." Lo schernì la ragazza incastrando le dita fra i suoi riccioli arruffati, lasciò un bacio all'angolo delle sue labbra, uno sulla guancia, uno nella fossetta fra le due sopracciglia.
"A me piaci tu." Ammise lui fissando i suoi occhi in quelli sorpresi della ragazza.

Quello Che C'è Fra Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora