Non lo so

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Dopo aver passato l'intera mattinata a casa di suo fratello non si sarebbe aspettata di trovare il riccio seduto sulle scale nell'androne del suo palazzo al suo ritorno, avrebbe preferito scappare piuttosto che affrontarlo. Si sentiva debole, vulnerabile davanti a lui e non poteva permettersi di fare qualche sciocchezza, non poteva compromettere ancor di più il suo rapporto con Sarah e rovinare per sempre quello con Thomas.
"Possiamo parlare?" Le chiese alzandosi ed avvicinandosi a lei che indietreggiò scontrandosi con il portone di legno.
"Cosa abbiamo da dirci?" Chiese retorica "Quello che è successo fra di noi è sbagliato, facciamo finta che non sia successo nulla e torniamo ad ignorarci come facevamo fino a poco fa." Rispose provando a superarlo ma si frappose nuovamente fra le e le scale.
"Ti prego..." La supplicò.
"Va bene."Acconsentì ed un flashback la riportò al giorno prima sulla spiaggia di Fregene.

"Come siamo passati dal guardarci in cagnesco a tutto questo ...?" Chiese Ilia indicando loro due, stesi sulla sabbia a fumare come se fossero amici da una vita.
"Potrei dire che la tua presa di posizione nei confronti dei ragazzi dell'Esquilino mi ha fatto vedere un lato nuovo di te, in quel preciso istante ho visto una donna forte che voleva difendere il fratello incurante del fatto che quel coglione volesse colpirti con una scheggia di vetro ". Spiegò avvicinandosi un po' di più a lei "Sei stata incosciente ma coraggiosa,ripeto, forse è stato quello il fattore scatenante che mi ha fatto vedere una te diversa o forse mi sei sempre piaciuta ma l'ho saputo tenere nascosto." Aggiunse avvicinandosi lentamente sempre più al suo viso. "Mi piaci Ilia, più di quanto voglia ammettere e non mi va di lasciarti andare via." Confessò fermandosi a guardarla bene negli occhi: era sorpresa da ciò che aveva appena detto, stentava a crederci e quasi non gli scoppiò a ridere in faccia.
Lui la baciò prima ancora che potesse accorgersene, poi ancora ed ancora fini a quando le loro labbra doloranti non implorarono pietà.
"Okay ..." Sospirò staccandosi leggermente dal riccio accanto a lei, sorrise accarezzandogli i capelli scompigliati a causa del vento, Federico sorrise scuotendo leggermente la testa contrariato.
"Cosa hai combinando Mobrici ..." Mormorò prima di baciarla nuovamente.

"Io voglio te!" Le confessò "Non mi basta più averne una diversa se nella mia mente ci sei sempre tu, non ho mai sentito quello che sento per te con altre. Mi hai completamente fritto il cervello." Disse avvicinandosi a lei per spostarle una ciocca di capelli dal viso "Non ti farei mai del male, lo giuro. Ma non voglio rovinare i tuoi rapporti con Thomas o Sarah ed è per questo che io ti aspetterò." Aggiunse prima di stamparle un bacio sulla fronte ed andare via.

Raccolse lo zaino dal pavimento e afferrò il portafoglio dalla scrivania prima di lasciare la sua stanza

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Raccolse lo zaino dal pavimento e afferrò il portafoglio dalla scrivania prima di lasciare la sua stanza.
"Mamma io vado, c'è papà di sotto." Salutò Ilia passando in cucina dove sua madre stava facendo colazione leggendo alcune mail al computer, Chiara le sorrise salutandola senza aggiungere altro; conosceva sua figlia e sapeva che quando avrebbe voluto parlare si sarebbe aperta a lei.
"Buona giornata." Le disse prima che la ragazza chiudesse la porta alle sue spalle.
Scese le scale velocemente per paura di poter incontrare suo fratello, aprí il portone trovandosi davanti l'auto di Fede davanti e quella di suo padre a marciapiede opposto. Lo salutò frettolosamente non riuscendo a trattenere un sorriso e quell'intesa di sguardi scambiati tra i due ragazzi non sfuggì a suo padre, sperò che non le facesse domande quando lo raggiunse in auto.
"Ciao papà!" Lo salutò lasciandogli un bacio sulla guancia ed allacciandosi la cintura di sicurezza, prese il libro di letteratura inglese ed iniziò a ripetere così da non dover subire le sue domande.
"Ciao amore, come stai?" Chiese rivolgendo un' occhiata al ragazzo di fronte seduto nella sua macchina e poi a sua figlia prima di partire.
"Mhm...Bene." Rispose senza aggiungere altro, quando si fermarono ad un semaforo Fabrizio pensò che fosse quello il momento giusto per chiederle qualcosa in merito agli accadimenti dei giorni passati. Tamburellò con le dita sul volante prima di rivolgersi alla ragazza.
"Hai parlato con Anita?" Chiese.
"Papà... Ti prego chiedimi tutto ma non parliamo di lei, guarda preferisco tu mi chieda delle foto con Federico anziché di mia sorella." Rispose stizzita chiudendo il libro sulle sue gambe, il padre le rivolse una breve occhiata contrariata prima proseguendo per il viale che li conduceva alla scuola.
"Bene allora mi vuoi parlare di Federico?" Chiese ancora, Ilia lo guardò rossa in viso abbassando la testa imbarazzata.
"Cosa c'è da dire?" Chiese retorica.
"State insieme?" Domandò il padre mostrandole un mezzo sorriso, lo divertiva vederla in imbarazzo in quelle occasioni.
"Non abbiamo un titolo..." Sintetizzò posando il libro nello zaino "Non so cosa siamo." Si affrettò a dire.
"È cosí che se dice ora?" Rise lui fermandosi davanti al cancello della scuola, la ragazza non rispose e si limitò a salutarlo prima di uscire dalla sua macchina.
"Ciao pà!" Si lasciò sfuggire prima di dargli le spalle e proseguire verso l'entrata della scuola, rivolse un breve sguardo alle sue amiche che parlottavano fra loro ma si fermarono quando lei le fu accanto; decise di non fermarsi ma rivolse un saluto generale che soltanto Giorgia e Giulia ricambiarono, mentre Sarah le diede le spalle continuando a parlare con le altre due.
Entrò in classe e vi era soltanto Martucci seduto al suo banco che ripeteva per la lezione d'inglese.
"Ciao Lorenzo." Salutò, le sorrise di rimando tornando poi al libro e alla rivoluzione americana.
Ilia prese esempio da lui e decise di ripassare anche lei, si sedette al solito posto e mise sul banco tutto ciò che le sarebbe servito per la lezione.
"Scricciolo!" La richiamò suo fratello con accanto Federico, il riccio entrò in classe andandosi a sedere accanto al suo posto lasciando da soli i due.
"Non mi parlerai più?" Chiese Thomas alzandole il viso per poterla guardare negli occhi, percepì la pura in quelle pozze versi cosí simili ai suoi, uscirono fuori dalla classe per avere più privacy.
"Non voglio litigare con te." Rispose tirando su col naso per non piangere, temeva che qualcosa fra lei e suo fratello si fosse rotto e non voleva perdere anche lui.
"Neanche io e non ne vedo il motivo, certo eh che avresti potuto dirmelo che ti piaceva Federico..." Alluse indicando con la testa il ragazzo che scribacchiava sul suo quaderno, Ilia sorrise a quell'immagine tornando a guardare suo fratello.
"Non è come pensi." Si giustificò arrossendo facendolo ridere di gusto.
"Andiamo..." Insistette dandole una piccola spinta "Tu gli piaci, ed anche lui ti piace!"Ammise il fratello.
"E tu come lo sai?" Chiese esterrefatta da quella dichiarazione.
"Davvero me lo stai chiedendo?" La prese in giro Thomas.
"Doppiogiochista hai finito!" Intervenne Federico raggiungendo i due, cinse con un braccio i fianchi della ragazza stringendola un po' di più a se.
"Non vi lascerò casa per scopare, Sappiatelo!" Esordí il maggiore dei due fratelli facendo ridere i due.
"Thommy!" Lo riprese Ilia dandogli un colpetto sul braccio ma fu allontanata dal riccio che la strinse fra le sue braccia e la baciò in piena libertà; la stessa che aveva scaturito una tempesta di farfalle nel suo stomaco.
Allora erano una coppia? Iniziò a chiedersi osservando il ragazzo accanto a lei che scherzava con suo fratello.
"Possiamo parlare?" Ad interrompere l'idillio di quel momento fu Sarah che a braccia conserte si era avvicinata ai tre.
"Certo." Rispose l'altra tossicchiando imbarazzata allontanandosi dai due ragazzi, seguí la rossa su per le scale sedendosi sul solito muretto che occupavano durante la ricreazione.
"Sarah io..." Provó a parlare per prima Ilia ma fu interrotta dall'amica.
"Non voglio che tu ti giustifichi, non voglio cazzate ne tantomeno scuse che non serviranno a farmi stare meglio. Voglio sapere se state insieme, da quando e perché non me l'hai detto?" Il tono tagliente con cui aveva pronunciato quelle parole gelò il sangue nelle vene della ragazza, sospirò fortemente chiudendo gli occhi prima di parlare.
"Cosa vuoi che ti dica? Non te l'ho detto perché non c'è nulla da dire..." L'interruppe nuovamente.
"Nulla da dire?" Chiese in tono stizzito la rossa.
"Cosa vuoi che dica, avresti preferito che ti chiamassi dicendoti: ciao mi sono paccata Federico sulla spiaggia di Fregene?" Quasi urlò Ilia attirando l'attenzione di alcuni ragazzi che salivano le scale e si ricompose immediatamente.
"Quante volte è successo?"Chiese, la mora abbassò lo sguardo non riusciva a sostenere il peso che la stava attanagliando.
"Un paio." Disse tirando su col naso, aveva ceduto alle lacrime; sentiva di aver perso la sua migliore amica e quella consapevolezza divenne pian piano dolore che si dilaniò nel cuore.
"Un paio..." Sussurrò l'altra "Quindi state insieme?" Chiese
"Sarah..." Supplicò Ilia sperando terminasse il suo interrogatorio.
"Rispondimi." Le impose.
"Non lo so..." Mormorò la ragazza asciugandosi le lacrime sul viso non riuscendo a guardare la sua amica negli occhi, l'aveva persa e non poteva tornare indietro.

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