Ho molta paura. Non so cosa mi vogliono fare.
Lo zio prende un piccolo lenzuolo con cui copre la saponetta.
Poi viene verso di me pronto a tirarmela addosso ma all'improvviso Clarissa entra.
"Sebastian cosa stai facendo?!"
"Clarissa io te l'ho detto che se la ragazzina non ci avesse aiutato con le buone sarei passato alle cattive!"
"Ti ricordo che è stata in ospedale un sacco di tempo, se dovesse tornarci mi toglieranno il suo affidamento."
"Perché ti interessa tanto, fra qualche mese sarà maggiorenne".
"Tu non capisci, se me la portano via sparisce l'eredità che Lorenzo mi ha lasciato".
"Allora cercherò di non ucciderla" ride maliziosamente.
Razza di schifoso.
Viene verso di me e inizia a colpirmi con quella saponetta.
Inizia a tirarmela addosso. È una tortura. Un dolore assurdo.
"Allora Ellen, vuoi parlare? O devo colpire più forte per fartelo capire"
"Sei uno schifoso, non lo so dove mio padre ha nascosto King, non so neanche chi sia. Perché è così importante? Ditemelo forza vi prego, vi aiuterò ma spiegatemelo."
Piango per il dolore. Papà, perché mi hai fatto questo?!
"Ellen tua padre è ancora vivo, si sta nascondendo e King ha le coordinate del luogo in cui si nasconde, pensaci, dove e cosa ti potrebbe aver lasciato?"
"Cosa? Come è vivo? Si sta nascondendo da cosa? Non lo so, ci devo pensare"
"Io vado a lavoro" annuncia Clarissa.
"Mi raccomando Sebastian non fargli del male" si rivolge allo zio ed esce.
"Ellen lo sai che però hai un bel fisichino magari un pensierino lo potrei fare"
Si avvicina ancora di più a me e gli sputo sulla faccia.
"No no tesoro, questo non lo dovevi fare, ti va se ci divertiamo un po'?" Mi chiede con aria provocante.
Bleah, mi fa davvero schifo.
Provo a liberarmi in tutti i modi dalla corda con cui sono legata ma non ho via di scampo.
Mi fa sdraiare sopra al mio letto poco distante e mi blocca le gambe. A quel punto chiudo gli occhi e prego che non mi faccia del male.
Mi toglie i vestiti e mi sento strappare la pelle, violare la mia intimità.
Mi tratta come un oggetto. Come se la mia vita non avesse valore.
Piango e tremo mentre quell'essere si diverte.
Provo ripetutamente a dimenarmi ma senza successo.
Provo solo disprezzo per l'essere che ho davanti, non è nemmeno degno di essere chiamato uomo. Non riesco a pronunciare una parola che quel brutto bastardo mi ha messo un nastro sulla bocca.
Un pervertito, questo è. Ride ride come se stesse facendo una cosa normale da tutti i giorni mentre si prende la mia libertà, il mio corpo e la mia anima. Idiota.
Dove avermi usato mi lascia lì tutta dolorante e senza più un briciolo di dignità.
Ritorna e mi libera. Non ci sono vie di uscita. Sono bloccata qui con questo schifoso.
Quanto dolore devo sopportare per ottenere la felicità con Jason? Con lui mi sento benissimo ma se anche lui un giorno mi violentasse? E se tutti mi stessero mentendo? Forse sarebbe stato meglio se fossi morta.
Mi sento vuota.
Mi guardo allo specchio poco distante da me, faccio schifo. Ogni parte di me fa schifo.
Capisco perchè mi abbandonano tutti. Perché dovrei vivere?
Tiro un pugno allo specchio. La mia mano è piena di sangue e lo specchio e tutto rotto.
Ciao a tutti🥰
Ecco a voi un nuovo capitolo.
Ellen riuscirà a scappare?
Prossimamente il continuo
Baci😘
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Una Ragazza Difficile
ChickLitEllen, la protagonista, è molto fragile. Ha 17 anni. In passato ha avuto molte delusioni e ferite. Lei, prima che morisse il padre era una ragazza solare; disponibile, stava simpatica a tutti ed era la prima della classe. Da quel momento si chiuse i...