3 Febbraio

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Era ormai il terzo giorno che Andreas permetteva a Michael di accompagnarlo in ospedale ogni mattina, per poi fargli compagnia fino a che le sedute di terapia non fossero finite.

Anche quella mattina di fine Gennaio Michael passò nella stanza di Andreas, si assicurò che avesse mangiato per colazione e lo accompagnò in auto.

"Sorridi un po' troppo" gli disse il biondo.

Il cantante non poté fare altro che ingigantire il suo sorriso, felice che Andreas lo avesse notato.

"Sono contento" ammise.

"Per cosa?"

Michael alzò le spalle, non aveva una motivazione in particolare: erano insieme, non stavano litigando, Andreas era tranquillo; che altro poteva desiderare?

"Sono solo contento" Rispose.

"Solo contento?" Andreas era palesemente scettico.

"Tu no?" Ribatté il riccio.

Andreas mugugnò qualcosa, facendo ridere il ragazzo di fianco a sé.

"Dai, fammi felice! Ammettilo"

Il sorriso luminoso sulle labbra di Michael non scomparve quando si sentì toccare il polso, neanche quando sentì la presa farsi forte e poi improvvisamente debole.

Si spaventò, invece, quando Andreas lo implorò di fermarsi. Inchiodò in mezzo alla strada, mentre il biondo sembrava stesse per svenire dallo sforzo: cercava in tutti i modi di respirare lentamente, ma qualcosa glielo impediva.

"Andy, che ti succede?"

Le mani premurose e tremanti di Michael provarono a trovare una soluzione, ma, memore di quella volta nella stanza d'hotel, si rese conto che a niente sarebbero serviti i suoi tentativi.
Ripartì, quindi, a una velocità folle verso l'ospedale.

"Ti prego resisti, siamo arrivati"

I respiri del biondo erano rumorosi e poco regolari, quando Michael voltò l'angolo ed entrò nel pronto soccorso.

Lo caricò di peso sulle spalle ed entrò, chiamando a gran voce chiunque potesse aiutarlo. Venne subito raggiunto da due infermiere e un dottore. Insieme aiutarono Andreas a sdraiarsi su una barella, per poterlo visitare meglio.

"Ce ne occupiamo noi" disse un'infermiera a Michael, voltandosi poi subito per correre nella direzione opposta.

"Non morire okay? Ti aspetto qui, non morire!"

Michael ebbe solo il tempo di sfiorare la mano ad Andreas, che venne subito spinto oltre le porte del reparto. Si accasciò su una delle sedie della sala d'aspetto, completamente sconvolto.

La felicità della mattina scomparve del tutto, sostituita dalla più totale e incontrollabile paura.

3.7.14Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora