Tra notti insonni e pomeriggi più tranquilli, i due ragazzi erano riusciti a superare un'altra settimana. La salute di Andreas era sempre al centro dei pensieri del riccio, che per questo motivo aveva spesso trascurato il lavoro. Inutili erano stati i tentativi di Andreas di dissuaderlo dal fargli da balia, Michael non aveva voluto sentire ragioni.
"Se ti do fastidio allora vado via, ma se non mi cacci sono ben felice di prendermi cura di te" diceva il cantante, sempre con un tono premuroso.
Dal canto suo, Andreas non avrebbe mai potuto dire di volerlo fuori dalla sua stanza, le notti dell'ultima settimana non erano state facili, ma avere Michael al suo fianco sembrava alleviare il bruciore costante al petto.
"Cosa vorresti per cena?" Domandò il riccio, con il menù del servizio in camera tra le mani.
Andreas rubò la lista dalle sue mani e la lanciò via, sorridendo poi come se nulla fosse.
"Che ne dici di uscire?" Propose.
Il sorriso del riccio si fece da innocente a beffardo.
"Un appuntamento? Mi stai invitando ufficialmente?"
Andreas gli rispose con una sberla sul braccio, nascondendo le guance per l'imbarazzo.
Michael non poté fare altro che sorridere il doppio."Allora?" Domandò, alzandosi in piedi. "Dove ti porto?"
"Da Flowers" rispose Andreas, alzandosi anche lui.
"Aggiudicato"
In meno di venti minuti si erano preparati entrambi.
"La prendo io, lascia"
La mano attenta di Michael aveva anticipato quella di Andreas, allungandosi a recuperare la bombola d'ossigeno da portare in caso di necessità, come aveva raccomandato il dottore.
In pochi minuti raggiunsero il ristorante e si sedettero al tavolo. Solo quando si furono sistemati, Michael si accorse degli occhi lucenti del ragazzo, come mai prima di quella sera.
"Sei felice?" Gli chiese.
In risposta ricevette un sorriso altrettanto luminoso.
La cena andò meglio di quanto si aspettassero, Andreas non sentì mai i polmoni bruciare e Michael si godette gli sguardi spensierati del suo amato.
Quando fu l'ora di pagare il conto il riccio tentò di prendere lo scontrino, ma il biondo lo anticipò, rubandoglielo."Che fai?" Chiese sorpreso Michael.
"Mi sembra il minimo" commentò Andreas.
Subito dopo si alzò, estrasse il portafogli e la carta di credito. Si avvicinò poi al riccio, gli mise una mano sotto il mento e si abbassò.
"Mi era mancato questo."
"Noi." aggiunse.Si sporse ulteriormente e appoggiò le sue labbra sulla guancia di Michael, che per l'emozione non muoveva un solo muscolo.
Quando il riccio si accorse davvero di cosa stava succedendo Andreas si stava già allontanando, riuscì ad afferrargli il braccio e a tirarlo verso di sé, accogliendolo tra le sue braccia. Senza lasciargli troppo tempo per rendersi conto della situazione, allungò il collo e unì le sue labbra con quelle del ragazzo, mischiando i loro respiri come non facevano ormai da fin troppo tempo.
Si baciarono finché sentirono il fiato mancare.
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3.7.14
FanfictionTre. Sette. Quattordici. Tre, i mesi per affrontare i demoni che ci appartengono. Sette, i mesi per innamorarsi di nuovo della vita. Quattordici, il giorno in cui tutto cambia. Come si cancella qualcosa di indelebile? "Perché io ti voglio ancora And...