May we meet again

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*BELLARKE AU, NON CONTIENE SPOILER*

<< Bellamy attento! >>
quelle parole risuanarono troppo tardi nella testa di Bellamy. Clarke non poteva, no ovvio che non poteva, non di nuovo, non poteva perdere Bellamy un'altra volta.
Si precipitó sopra di lui, ma ormai era troppo tardi, il coltello era già penetrato nell'addome di Bellamy, vicino lo stomaco.

Clarke sentì un brivido percorrerle la colonna vertebrale, era colpa sua, lui la stava proteggendo, stava proteggendo una ragazza che non ebbe mai avuto il coraggio di esprimere i suoi sentimenti, lui stava proteggendo la ragazza che amava da più di 130 anni.

In un attimo Clarke si sfiló il cappotto e lo accartocció per formare un "cuscino" che accompagnò dietro la testa del ragazzo.
Ella tremava e aveva il viso rigato di lacrime, la paura di perderlo un'altra volta la fece sussultare, quella volta non avrebbe potuto resistere. Se Bellamy fosse morto lei sarebbe caduta in un baratro di angoscia e disperazione dal quale non sarebbe più potuta uscire.
Le venne in mente quando non la lasciò tirare quella leva a Mount Weather da sola, dividendo la responsabilità.
Quando si buttò in mezzo ad un esercito nemico rischiando la vita, soltanto per lei.
O quando le diede la forza di continuare a combattere e non arrendersi contro Josephine e l'immortalità.

<< No.. >> un sussurro uscì dalle labbra di Clarke, pensando a tutte le volte che avrebbe potuto parlargli, capire. A tutte le volte che avrebbe potuto lasciarsi trasportare dal cuore ma non l'ha fatto, ha preferito usare la testa per sopravvivere,
la dannata sopravvivenza.

Clarke cominció a respirare affannosamente, il suo petto si abbassava e alzava in modo sincopatico.
<< E-ehy. >> disse Bellamy prendendole il mento con l'indice e il pollice.
Clarke sussultò a quel tocco, un contatto che le provocò troppe sensazioni.

<< Vai non c'è più tempo.. se l'anomalia si chiud- >> tentò, ma fu interrotto dalla bionda chinata su di lui, quella ragazza splendida e disperata che faceva pressione sulla ferita.
<< No. Non ti lasceró qui, non ti lasceró morire, non dopo tutto quello che abbiamo affrontato, non può finire così. >>
un'altra lacrima le cadde sulla guancia.
Bellamy l'asciugò subito con il pollice, iniziando ad accarezzarle i capelli, non voleva smettere di toccarla. Sapeva che quelli erano gli ultimi minuti della sua vita e voleva soltanto passarli con quella ragazza, la sua principessa.
<< Non possiamo modificare il destino, Clarke. >>

<< Ma l'abbiamo sempre fatto Bell.. >>
Egli sorrise e le prese la mano incrociando le sue dita a quelle tremanti di lei.

<<Clarke. >>
lei alzò lo sguardo.
<< Ti amo,>> sorrideva sforzandosi
<< ti ho sempre amato dal primo giorno in cui ti ho vista, dalla prima volta in cui ti ho chiamata Principessa. E non riesco a credere  che stia servendo la morte per dirtelo. >>
rise piano mentre parlava giocherellava con le mani della ragazza.
<< Quando mi hai detto di non aprire il portellone della navicella perchè l'aria sarebbe potuta essere tossic- >> fu interrotto.

Clarke prese tra le mani il viso un po' sudato di Bellamy, e con le lacrime agli occhi si chinò verso di lui e lo baciò delicatamente. Lasciando che fosse il suo bacio a rispondere al posto suo. A confermare i sentimenti reciproci e a sigillare l'amore.  Bellamy le accarezzó i capelli e sorrise sulle sue labbra, spostò la mano dietro il suo collo e l'attirò più a se, voleva sentirla vicina.
Improvvisamente Bellamy si spense, donando a Clarke anche il suo ultimo respiro.

Clarke si staccò dalle sue labbra spaventata, quando non lo sentì più ricambiare, lo guardò.

<< No no no. >> Bellamy smise di respirare e Clarke si portó mani alla fronte sporcandola del sangue del ragazzo, non poteva essere vero, non poteva sentirsi così persa un'altra volta.

Era giunta la fine del ragazzo stronzo che rimorchiava tutte le ragazze dell'accampamento.
Era giunta la fine del co-leader che avrebbe fatto di tutto per proteggere sua sorella.
Era semplicemente giunta la fine di Bellamy Blake.

Un urlo disperato, seguito da dei singhiozzi uscì dalla gola di Clarke. Aveva imparato ad amare, aveva sperimenteto l'amore con Finn o Lexa, ma mai si sentì completa come quanto lo era con Bellamy, con il suo cuore.

Accarezzò il volto del ragazzo e gli posó un leggero bacio sulla fronte, avvicinò le sue labbra al suo orecchio.
<< May we meet again. >>

Due fari le illuminarono la schiena, il rover.
Dopo qualche secondo si giró, fu straziante.

Vide Octavia scendere dal Rover e accasciarsi a terra sprofondando in un limbo di dolore, la quale sarebbe potuta uscire soltanto a pezzi.
Kane si portó le mani alla testa.

Lanció un ultimo sguardo a Bellamy, consapevole di non poter mai più perdersi in quei due occhi color ossidiana che la rassicuravano con un semplice sguardo, si asciugó le lacrime e si alzó.
Si alzó consapevole di aver perso la sua metà, consapevole di essere stata divisa da quella che sarebbe potuta essere una fantastica storia d'amore. Lentamente si incamminó verso la foresta, ancora incapace di pensare. Camminava con uno sguardo perso, senza una destinazione precisa. Stava risorgendo dalle ceneri di ció che era stata, o meglio, di ció che erano stati. Sta volta Clarke promise a se stessa che non avrebbe perso più nessuno.

Ciao amici, come va? Questa è la mia prima "storia" bellarke se si puó definire così. Spero vi sia piaciuta.

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