Non l'avrebbe mai fatto

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Ormai da più di mezz'ora i Soli si erano eclissati.
La tossina iniziava a fare effetto, tutti stavano impazzendo, c'era gente che piangeva o urlava. Altri tentavano il suicidio.
Clarke era infuriata con Bellamy, l'aveva tradita, aveva lasciato che la torturassero e lei non poteva accettarlo. Non dopo tutto quello che erano stati, dopo esserci sempre stati l'uno per l'altra.

Lo vide a distanza, la lucidità mentale della ragazza svanì in un istante, quello che rimaneva della sua parte razionale era ormai andato in fumo.

Stranamente, le emozioni ebbero il sopravvento su di lei. Colpa dei Soli.

Con un gesto veloce, la bionda afferró un pezzo di vetro affilato, proveniente da una di quelle vetrate colorate di Sanctum, ormai la maggior parte andate in frantumi.
Con passo deciso si diresse verso Bellamy ancora cosciente e, con uno spintone lo fece cadere a terra.
Bellamy abbastanza scosso, fece per rialzarsi, ma venne bloccato da Clarke che gli saltó letteralmente addosso. Lo spinse, questa volta più forte e l'obbligó a ricoricarsi, mettendosi a cavalcioni sopra di lui.
Gli occhi di Clarke erano fissi nei suoi, emanava odio da tutti i pori, Bellamy era paralizzato di fronte a quello sguardo, mai la vide in quello stato.

Con un gesto improvviso cercó di colpirlo, ma quei dannati riflessi di Bellamy riuscirono a bloccarle saldamente il polso.
<< Clarke! Ferma! Questa non sei tu, la tossina sta facendo effetto! >> esclamò cercando inutilmente di controllarla.

Clarke inizió a tremare, davvero non lo capiva? Non c'era nessuna maledetta tossina! Quella era la vera lei, nessuna maschera e nessun imbroglio!

Lo ingannó, fece finta di rilassarsi e lui allentò la presa. Ma lei con un movimento si liberò dalla sua stretta, cercando di colpirlo nuovamente.
<< Clarke ma che cavolo, ma sei impazzita?? >>

Bellamy schivó un altro colpo.

<< Clarke ascoltami, so che non vuoi farlo. >> la supplicò.
La vera Clarke non l'avrebbe mai fatto.

<< Oh si invece, voglio ucciderti eccome Bellamy. >>
esclamò con le lacrime egli occhi.

Lui si arrese, le lasciò i polsi, dandole il controllo della situazione.
Voleva ucciderlo? Che lo faccesse pure.
Bellamy sapeva che stava rischiando troppo a fidarsi di una Clarke sotto l'effetto di una tossina, ma in cuor suo sapeva che non l'avrebbe mai fatto. Quello era un gioco di ruoli, e in quel momento Bellamy era la testa e Clarke il cuore.

Ella impugnó meglio il vetro e fece per colpirlo, Bellamy rimase immobile ad osservarla, ad osservare i suoi splendidi occhi la quale amava perdersi ogni volta che poteva. Non l'avrebbe mai fatto.
La mano di Clarke tremó, si bloccó istintivamente. Strinse quell'arma tagliente con più forza, fino a fare gocciolare un rivolo di sangue nero sopra Bellamy.

Una lacrima.
<< T-tu mi hai lasciata, >> balbettó.

Bellamy continuó ad osservarla, stavolta con un'espressione confusa in volto.

<< tu te ne sei andato. >>
ormai stava piangendo.

Ma di che diavolo parlava? Lasciata?

<<.. e poi.. >> continuó aumentando ancora di più la stretta del vetro, il sangue continuava a scendere lungo l'avambraccio.
Quel dolore era nulla in confronto a ció che stava rivivendo.
<< .. t-tu hai scelto Echo. >>

Bellamy la guardò sorpreso.

<< Hai scelto lei, mentre io ogni cazzo di giorno, ti chiamavo da quella stupida radio rotta. >>

Silenzio.

<< Hai preferito lei.. quando a farmi andare avanti ogni fottuto giorno era stata la speranza di rivederti! >> Clarke concluse respirando affannosamente e singhiozzando.
Distolse lo sguardo dai suoi occhi, non si rese neanche conto della verità che rivelò.

Bellamy la guardò accennando un sorriso che lei non vide, con le lacrime agli occhi.

<< Clarke. >>

<< Ma sai una cosa Bellamy? Forse è meglio così. Mi sono illusa per anni di un'illusione fittizia. Qualcosa che non esisterà mai. >>
Ormai le parole uscivano come fiumi, non badava più al controllo di se stessa. Lasciò cadere il vetro a terra e si sedette tra le gambe di bellamy, all'altezza delle sue caviglie, esausta, guardandosi la mano insanguinata.

<< Forse non avrei dovuto chiamarti per 2199 giorni alla radio per dirti che ti-.. per dirti che ti-.. che io ti- >>
si interruppe più volte, non riusciva a dirlo.

<< Che ti amo. >> concluse sorridendo Bellamy. Lei alzò lo sguardo sconvolta.

Un movimento veloce e all'improvviso il mondo gira. Bellamy si sporse in avanti e facendo incontrare le loro labbra.
Clarke esita, sconvolta e felice allo stasso momento, poi ricambiò socchiudendo gli occhi.
Bellamy le mise una mano dietro la nuca e la spinse delicatamente su di lui.
Clarke cadde sul suo petto e con la mano ferita accarezzò i riccioli del ragazzo.

Bellamy le mise una mano sul fianco per tenerla più stretta a se, non voleva lasciarla mai più.
Le sue labbra erano su quelle di Clarke.
Intorno a loro il caos aumentava, ma loro erano lì, fermi, insieme. Sdraiati sul pavimento di Sanctum con un'elissi Solare sul loro capo.
Fu un dolce bacio pieno di parole e scuse non dette.
Comprensioni profonde e promesse eterne.


Buongiorno amici! Questa è un'ipotetica scena della 7x13 ahaha, spero vi sia piaciuta.

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