L'amore impossibile pt. 2

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la storia contiene uno spoiler
dei vari libri di the100
buona lettura.


*1 anno dopo*

Era passato un anno da quando Clarke se ne era andata. Il giorno dopo quella notte, trovarono una lettera da parte sua sopra il tavolo, chiaramente quelle erano scuse inventate. Non erano arrabbiati con lei, o meglio, all'inizio si, ma piano piano col tempo, Octavia riuscì a farli ragionare su quelle che fossero le scelte personali. Bellamy per tutti quei mesi non disse niente a nessuno oltre ad Octavia, pensò qualche volta di andarla a cercare, ma fu sempre fermato dalla sorella con la scusa del 'le serve tampo', gli mancava terribilmente tanto. Avrebbe voluto così tanto abbracciarla e portarla con se, sussurrandole all'orecchio che Echo non era realmente incinta, e che era stata soltanto una menzogna causata dalla gelosia.
Bellamy era infuriato quando lo scoprì, per precisione, due settimane dopo quella notte. Gli cadde letteralmente il mondo addosso quando capì di aver commesso uno degli errori più grandi della sua vita: lasciarla andare via quella sera.
Ormai la relazione tra Echo e Bellamy si ruppe molti mesi prima e il maggiore dei Blake ogni notte scriveva una lettera che appoggiava in una roccia al confine del bosco, nella speranza che lei la trovasse. Un gesto a dir poco troppo romantico per i gusti di Bellamy, ma per lei avrebbe fatto questo ed altro.

Il pranzo arrivò presto, quel giorno concludeva i 12 mesi senza Clarke, e tutti ne erano consapevoli. Stavano appolaiati intorno al fuoco per il pasto, un silenzio fastidioso si era insinuato sin dall'inizio tra di loro.
<< Voglio provare a cercarla. >> Disse Bellamy voltandosi verso la sorella che scosse la testa in senso di disapprovazione.

<< Bellamy non possiamo costringerla, ha preso la sua decisione. >>

<< Raven, lei potrebbe essere in pericolo, magari ha solo paura di tornare! >>

<< E come vorresti trovarla? Ti sei per caso dimenticato che ci troviamo sulla Terra, Bellamy? Lei potrebbe essere dall'altro lato del pianeta! >>

Bellamy sentì le lacrime agli occhi, la verità faceva male.

<< Non sappiamo neanche se sia viva.. >> Concluse in bellezza Murphy guadagnandosi una brutta occhiata da tutti.

<< Lo è. >>Esclamò Bellamy nella speranza di convincere più se stesso che gli altri.
<< Lo deve essere. >>

-

Quel pomeriggio Jackson chiese ad Octavia un favore, quello di cercare diverse foglie selvatiche per degli infusi medicinali.
La giovane Blake accettò e preparò il suo zaino, si incamminò nel bosco, non sapendo quanto tempo per trovare quelle piante avrebbe impiegato.

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Clarke sfrecciava ormai nei boschi con una tale naturalezza da far paura, sapere che i suoi amici erano al sicuro la tranquillizzava molto rispetto agli anni durante il Praimfaya, avrebbe così tanto voluto tornare da loro.
Quando pensava ogni giorno a Bellamy, lo immaginava seduto tra l'erba con un neonato tra le braccia, con suo figlio, con la sua ragazza e la sua famiglia.
Una ragazza che non fosse lei ed un figlio che non fosse loro.
Ogni tanto ricordava quella notte, una notte stupenda per via di quei baci, ma anche talmente triste da spezzarle il cuore ogni volta.
Il suo più grande terrore era quello che Bellamy si dimenticasse di lei, che riuscisse ad andare avanti scordandosi completamente di ciò che erano stati, non avrebbe mai potuto sopportare una sensazione del genere. Non dopo quando le sue ultime parole furono una preghiera verso di lui, Non ti scordare mai di me

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Era già pomeriggio inoltrato quando Octavia trovò le piante selvatiche, Jackson sarebbe stato molto orgoglioso di lei. Nel periodo di caccia quelle foglie erano veramente importanti per la cura delle ferite, per evitare le infezioni. Si abbassò cauta ed attenta a non calpestarle, fece per strappare qualche rametto che si bloccò improvvisamente sentendo dei passi dietro di lei.

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