Bellarke One-shots

Adesso ci sono io

Se per Clarke quei 6 anni sulla terra furono un inferno, per il Wonkru ci fu un collasso totale. Octavia, o meglio Blodreina, uscita vincitrice quattro anni prima dal conclave, divenne la regina di quel popolo che visse per anni sottoterra. Da poco, Octavia scoprì la vera natura di Madi, la "figlia" di Clarke, anche lei una Natblida sopravvissuta al Praimfaya 2. Clarke era terrorizzata, spaventata da quella insanità mentale di Octavia, aveva timore che l'ira della Blodreina potesse scagliarsi su Madi, sulla sanguenero più giovane, se il popolo ne fosse venuto a conoscenza, avrebbero smesso di seguire Octavia per ritornare sui propri passi e seguire la fede che sin da bambini era stata loro insegnata.
Clarke non poteva perderla, non dopo aver passato sei anni con lei ed averla cresciuta come una figlia, la persona più importante della sua vita. Doveva andare via, ma prima sentiva il bisogno di parlarne con Bellamy, lui, l'unica persona che ostacolava il suo intento. Non voleva andarsene infondo, non voleva separarsi da lui, dall'unica persona con cui ha parlato per 2199 giorni alla radio.

Si diresse verso la sua tenda ed entrò piano, cercò il suo sguardo, ma lui era seduto con un'espressione grigia in volto.
<< Tutto okay? >> gli chiese, nella speranza di non dargli fastidio. Alzò lo sguardo e incrociò i suoi occhi.
<< Si, tu? >>
Lei lo guardò poco convinta, stava palesemente mendendo ma decise di non farci caso.
<< Non proprio.. in realtà. >> Lui la guardò peroccupato e la invitò a sedersi accanto a lui.

Gli spiegò tutta la situazione con sua sorella e Madi, approfondendo nei minimi dettagli, si interruppe quando vide la sua espressione incredula sul viso.
<< Cosa? >>
<< Credi davvero che ti lascerò andare? >>
Clarke sospirò.
<< Bellamy io non voglio litigare con te, ma devo farlo, ne ho bisogno. Non posso perdere Madi, non voglio perdere più nessuno! >>
<< Quindi invece di trovare un'altra soluzione insieme, decidi di andartene lasciandoci qui. Te ne vai quando ci sono due navicelle dell'Eligius che sparano a vista, quando siamo circondati da vermi assassini che uccidono più di dieci persone al giorno. Clarke io non voglio lasciarti andare di nuovo! Non posso farlo! >> respirò affannosamente per l'agitazione provocata dal rievoco di quegli atroci ricordi, dalle sensazioni che stava provando, dalle emozioni che Clarke gli trasmetteva.
<< ..non di nuovo, Clarke. >> concluse sussurrando.
Clarke sentì le gambe tramare scossa da quelle parole, neanche lei voleva perderlo, ma era l'unico modo.
La bionda si mise in ginocchio davanti a lui e gli prese le mani, entrambi si fissavano con le lacrime agli occhi. Gli posò un leggero bacio sulla guancia, avvicinandolo con una mano tra i capelli ricciolosi. Bellamy fremette a quel contatto, ripensò a quando otto anni prima, subito dopo Mount Weather, lei se ne andò, se ne andò via lasciandogli un bacio sulla guancia, non poteva lasciarla andare, non di nuovo, non poteva farcela senza di lei.
Clarke uscì dallo zaino una piccola radio, gliela porse.
<< Prendila, potremo parlare molto con questa. >>
La voce le tremava, era la stessa radio che utilizzò in quei 6 anni. Le loro mani fredde ancora unite e i loro occhi che cercavano di trattenere le lacrime, per non scoppiare e non riuscire più a ricomporsi, lei sapeva che se l'avesse visto piangere avrebbe ceduto. Lui era la sua debolezza.
Bellamy la prese esitante senza lasciarle le mani, non poteva interrompere quel contatto, perché se l'avesse fatto, lei sarebbe andata via da lui e si sarebbe sentito perso un'altra volta.
<< Ci rincontreremo Bell. >> Gli accarezzò le dita e si alzò, lui fece resistenta non lasciando la presa ma, poi, rassegnato la lasciò andare, conscio di star commettendo un grosso errore, di nuovo.
<< Fai attanzione. >> Le disse morendosi un labbro per non urlare dalla rabbia, prima che lei potesse uscire, si voltò,
<< Lo farò. >> Bellamy fece per raggiungerla ma lei, prima che potesse muoversi, uscì dalla tenda per cercare Madi e partire.

* 2h prima *

<< Bellamy basta! >> Gli urlò contro Echo.
<< Smettila di cercare scuse e dí la verità, una volta e per tutte! >> sbraitò.
<< Echo cosa diavolo dovrei dirti? Dovrei chiedere scusa soltanto perché sto con lei? Soltanto perché sto in compagnia della donna che credevo morta? Dimmelo Echo, forza! >>