Capitolo 18

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-quindi sono tutti e quattro qui?- chiese il re Zilean a Caleb e Brenda che erano andati ad avvisarlo del loro ritorno, anche se il re aveva detto di averlo capito visto che aveva avvertito l'apertura del portale della sala degli elementi.

Erano andati solo i due guardiani ad avvisare il re perché entrambi avevano imposto anche a Viktor di riposarsi un po' visto che non solo aveva corso come un pazzo per la città, ma si era anche caricato addosso il peso di un'altra persona.

-si, anche se l'Elementa dell'aria non è tanto propensa a collaborare- spiegò Brenda.

-la cosa importante per il momento è che siano qui tutti e quattro, alla fine anche lei si unirà a noi. Ne sono sicuro-

-vorrei avere la vostra sicurezza ma c'è anche un altro problema: la ragazza e Viktor non sembrano andare molto d'accordo- spiegò Caleb. Dovevano assolutamente mettere il re al corrente di tutto quanto, non potevano permettersi di tralasciare dettagli.

-anche voi sembrate non andare molto d'accordo con Viktor ma siete i suoi migliori amici. Andrà tutto bene- rispose l'uomo sospirando. In realtà non ci credeva nemmeno lui a quelle parole. -sono tutti nelle loro camere?- chiese poi cercando di cambiare argomento. Era pur sempre un grande giorno visto che erano arrivati a Sinfade tutti e quattro gli Elementa.

-si-

-bene, andate ad avvisare: stasera ci sarà una festa in loro onore. La città deve sapere- disse il re che con un gesto congedò entrambi i ragazzi che uscirono subito dalla sala per andare verso le camere degli Elementa.

-io entro in quelle delle ragazze, tu avvisi i ragazzi ovviamente- disse Brenda prima di bussare freneticamente alla porta di Dalia che le aprì subito dopo.

-non potevamo avvisarli insieme?- borbottò Caleb che decise di partire da Viktor che aprì la porta ancora prima che il ragazzo iniziasse a bussare.

-che ha detto? Ho sentito e vostre voci arrivare- disse il biondo.

-dovresti riposarti e non origliare. Comunque stasera ci sarà una festa per voi-

-che nervi- borbottò il biondo per poi richiudere la porta facendo sospirare Caleb che si diresse spedito verso la camera del suo ragazzo aprendo la porta senza bussare per poi chiuderla a chiave una volta entrato.

-ehi!- disse Varus che si era leggermente alzato da sopra il letto dopo aver sentito il rumore della porta aprirsi.

-ehi, posso stare qui?- chiese Caleb che già si stava avvicinando al letto.

-e me lo chiedi?- fu la risposta del moro facendo spazio al ragazzo nonostante non ce ne fosse tanto bisogno visto che era un letto matrimoniale. Caleb si buttò a peso morto sul letto anche lui stanco per via di quella giornata pesante. Lui e Brenda avevano deciso di andare al supermercato proprio nel momento peggiore ed erano stati costretti a correre come parecchio per poter fare il loro lavoro.

-tutto bene?- chiese Varus iniziando ad accarezzare i capelli ricci del castano.

-si, stasera ci sarà una festa in vostro onore.-

-dobbiamo partecipare per forza?- chiese Varus che non sembrava avere tanta voglia di festeggiare.

-si, è in vostro onore-

-che nervi- borbottò il moro tirandosi più vicino il ragazzo.

-pensa che dopo saremo tutta la serata insieme- sussurrò il castano.

-ma domani non dovrei allenarmi? Da quanto ho capito dalla discussione di quei due oggi dobbiamo diventare forti per proteggere Sinfade- Caleb alzò un sopracciglio.

-non trovare scuse-

-la mia era solo una curiosità, non stavo cercando scuse-

-ce li siamo fatti scappare tutti quanti! Potevamo prenderne tre e invece ci troviamo con un pugno di mosche!- gridò l'uomo facendo sobbalzare coloro che non erano riusciti a portare a termine la loro missione.

-ci dispiace, non pensavamo che i guardiani conoscessero...-

-non trovare scuse! Almeno su uno ne eravate più che sicuri!-

-quella è colpa di Erik- disse uno dei ragazzi ottenendo un'occhiataccia da parte del biondo appena nominato.

-volevo che si fidasse completamente di me!- si giustificò il ragazzo. Si era spezzato la schiena per riuscire ad ottenere la fiducia di Dalia non appena aveva capito che Elise non era l'Elementa della terra. E tutto quello che aveva fatto non era servito a niente visto che Varus si era rivelo essere anche lui un Elementa e che era già in contatto con i guardiani. Era stata tutta colpa di Varus.

-perché non l'hai presa e basta?-

-avremmo attirato troppo l'attenzione Sett!-

-tu dovevi...-

-Sett il ragazzo ha fatto la cosa giusta. Se il suo piano fosse andato a buon fine avremmo avuto l'Elementa della terra dalla nostra parte- la donna dai lunghi e ricci capelli biondi sorrise in direzione del ragazzo che aveva appena supportato.

-va bene Charlotte. Ora lasciamo stare il vostro fallimento e pensiamo ad un modo per poter conquistare definitivamente Sinfade- disse Sett sbuffando. Non poteva contraddire quella donna, di certo non davanti a tutti i Marton. Lei era lo loro dea visto che era stata proprio Charlotte ad aver dato inizio alla morte di tutti gli Elementa. Charlotte era l'unica dei Marton che era riuscita ad entrare indisturbatamente a Sinfade, era riuscita ad ottenere la fiducia del re Zilean e di tutti e quattro gli Elementa. Poi in pochissimo tempo aveva sposato uno di loro, in quel periodo era stata maledetta da tutti i Marton: come si permetteva una donna del genere di tradirli? Poi però erano riusciti a capire il piano della donna. Era stata proprio Charlotte colei che aveva ucciso Julian, quello che in realtà era suo marito.

Era così che si era guadagnata parecchio rispetto tra i Marton. Era anche per quello che la donna con una sola parola poteva tranquillamente condannare o salvare un qualunque Marton da giudizio sicuro, come aveva fatto poco prima con Erik.

E Sett non poteva fare niente contro il potere che quella donna era riuscita a crearsi praticamente dal nulla.

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