Capitolo 3

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-spiegatemi perché dobbiamo fare questa pagliacciata- disse Viktor guardando con sguardo truce la struttura difronte a se.

-perché vanno ancora tutti a scuola- gli rispose pacatamente Brenda. Nemmeno la ragazza sapeva da dove gli era uscita quella tranquillità, forse dall'abbondante colazione che aveva fatto quella stessa mattina. La loro vicina aveva fatto una crostata al cioccolato e l'aveva portata anche a loro. Brenda non se l'era fatto dire due volte fregandosene altamente della dieta che stava seguendo per perdere quei due chili in più.

-ma io non ci sono mai andato e non mi sembra possa piacermi-

-per come sei fatto non ti piace niente a prescindere, però se ci vuoi aiutare devi venire qui con noi altrimenti torni dritto dritto a Sinfade- lo minacciò Caleb. Il castano non aveva minimamente voglia di litigare per delle sciocchezze con Viktor.

-ma di solito a diciannove anni non si dovrebbe finire?- chiese Viktor curioso, o meglio voleva trovare un modo per scamparsela.

-siamo tutti e tre all'ultimo anno, non te la scamperai tanto facilmente- gli disse Brenda per poi mettere in atto uno dei suoi migliori sorrisi e fare la sua passerella nel cortile della scuola sotto lo sguardo scioccato di Viktor e quello esasperato di Caleb nel mentre tutti gli esseri di sesso maschile presenti nel cortile puntavano i loro occhi sulla bionda.

-ora capisco perché ci state mettendo così tanto tempo- borbottò Viktor.

-sai che lei ama essere al centro dell'attenzione- gli disse Caleb per poi iniziare a guardare un punto fisso davanti a se cosa che non sfuggì al biondo che cercò di seguire lo sguardo dell'altro cercando di capire cosa stesse guardando per averlo fatto bloccare in quel modo. Ma davanti a lui vide solo un gruppo di ragazzi che stavano guardando a loro volta Brenda che camminava. Viktor alzò gli occhi al cielo raggiungendo in men che non si dica la bionda prendendola sottobraccio e facendo girare verso di loro anche gli occhi delle altre persone che non avevano guardato in precedenza Brenda.

-basta giocare donna! Chi sono le due?- chiese il ragazzo guardandosi intorno una volta raggiunto l'ingresso della scuola.

-non avrai informazioni da noi tanto facilmente. Dovrai ricavarle da solo- gli disse la ragazza schioccandogli un bacio sulla guancia per poi allontanarsi da lui entrando all'interno della scuola dopo aver sentito la campanella suonare.

-ti stanno guardando tutti male- furono le parole di Caleb che aveva raggiunto i due ragazzi non appena si era accorto dell'assenza di Viktor al suo fianco.

-sono troppo bello- disse il biondo sorridendo mentre Caleb ruotava gli occhi.

-c'è gente molto più bella di te- rispose a tono Caleb cosa che fece sgranare gli occhi a Viktor che non si sarebbe aspettato una risposta del genere.

-ma li hai visti questi? Ma che gusti hai?- chiese il biondo che non aveva visto persone un gran che. Ovviamente per quello che aveva visto che era praticamente niente.

-fa come vuoi- borbottò il castano tirando il biondo per un braccio. Infondo dovevano andare in classe per seguire le lezioni ovviamente.

-scusa se sono tutti più piccoli di noi perché dobbiamo subirci queste lezioni inutili?- chiese il biondo mentre si guardava intorno osservando sia il lungo corridoio pieno di gente stanziata li a chiacchierare.

-perché non possiamo mica entrare qui dentro senza frequentare. Attireremmo troppo l'attenzione-

-mi stai dicendo che in questi ultimi tre anni avete frequentato la scuola?- chiese sconvolto Viktor che sono il quel momento aveva pensato a quella possibilità.

-certo che si e ci hai anche complicato la vita quindi che dobbiamo spiegare la tua presenza qui- borbottò il castano aprendo la porta della loro classe dove Brenda si era già posizionata a quello che doveva essere il suo posto: infondo vicino alla finestra. Viktor non ci pensò due volte e andò a sedersi vicino alla ragazza fregando quello che era sempre stato il posto di Caleb che sbuffò per la milionesima volta in quella giornata per poi sedersi al banco davanti al loro lasciando il posto al suo fianco libero.

In quel momento oltre al professore entrarono in classe il resto degli alunni e uno dei ragazzi, che Viktor riconobbe come uno di quelli del gruppetto che Caleb aveva fissato quella mattina, fu costretto a sedersi proprio affianco al ragazzo visto che era l'unico posto rimasto libero.

E Viktor si accorse anche che Caleb si irrigidì leggermente per la presenza e si girò subito verso la bionda al suo fianco.

-chi è quello?- chiese a bassa voce indicando con la testa il moro che aveva davanti e che stava cercando qualcosa all'interno della sua borsa. La sua pelle era ambrata cosa che catturò subito l'attenzione di Viktor visto che era raro per i ragazzi di quella città avere la pelle così scura visto che il mare era lontano chilometri.

-Varus Soler, ha la pelle così scura solo perché ha vissuto gli ultimi dieci anni con il padre nella più grande città costiera della zona- gli rispose Brenda a bassa voce. Non aveva minimamente intenzione di farsi sentire dal ragazzo davanti a se.

-okay e perché Caleb sembra strano?- chiese ancora il biondo non capendo perché il guardiano piano piano si stava sempre di più spiaccicando vicino al muro. Sembrava come se volesse mettere più spazio possibile tra se e Varus.

Brenda gli rispose ridacchiando facendo confondere ancora di più il povero Viktor. Il ragazzo non ebbe il tempo di insistere con la ragazza che il professore iniziò a parlare per poi presentarlo come il cugino di Brenda e Viktor fu costretto ad alzarsi e presentarsi alla classe che per il biondo consisteva solo nel dire nome, cognome ed età. Si risedette sentendo su di se lo sguardo di tutti i presenti e anche quello infastidito del professore, ma di certo non avrebbe detto altro su di se.

Alla fine l'uomo lasciò perdere e iniziò la sua lezione ignorato completamente da Viktor che si guardò intorno in cerca di qualche segno della presenza di un Elementa nella sua classe conscio che era davvero impossibile visto che quello più grande degli altri tre doveva avere sui diciott'anni e quindi impossibile per lui essere li.

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