Capitolo 15

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-hai provato a parlare con i tuoi?- chiese Dalia che era comodamente sdraiata sul letto di Varus mentre quest'ultimo stava trafficando con delle piante, cosa abbastanza strana ma la ragazza non aveva voglia di farglielo notare.

-no- rispose lui.

-e quando hai intenzione di farlo? Partirai presto e, okay che il tuo ragazzo ha detto va bene alla vostra relazione a distanza, non sarebbe meglio restare qui con lui?- chiese ancora la rossa questa volta alzandosi sui gomiti per cercare contatto visivo con il moro che sembrava non considerarla minimamente.

Varus aveva realizzato solo una volta tornato a casa dopo aver parlato con Caleb e gli altri che se Dalia non fosse risultata l'Elementa della terra lei si sarebbe completamente dimenticata di lui e non voleva. Non voleva sapere che la sua migliore amica non sapeva nemmeno chi fosse. Era per quello che era andato subito a comprare una piantina e poi aveva trascinato la ragazza nella sua camera.

-ho una proposta da farti ci stai?- chiese il ragazzo evitando accuratamente di rispondere alla domanda precedente cosa che fece socchiudere gli occhi a Dalia.

-cosa?- chiese alla fine lei assecondandolo.

-non credo di essere l'unico ad avere poteri particolari quindi che ne dici di provare a vedere se ce li hai anche tu?- chiese il ragazzo cercando di sembrare il più naturale possibile.

-dovrei averli già sviluppati- borbottò la ragazza non capendo come mai il ragazzo se ne fosse uscito con quella cosa. E poi sembrava si stesse arrampicando sugli specchi.

-oh dai Dalia! Cosa ti costa?- chiese Varus sedendosi sul letto di fronte alla ragazza e poggiando la piantina in mezzo a loro. Cosa che non sfuggì alla ragazza.

-perché hai messo la pianta qui?- disse Dalia abbastanza confusa.

-per testare se hai o no i poteri-

-tu sei uscito di testa. Caleb ti ha fatto assumere droghe pesanti?- chiese la ragazza abbastanza confusa. Perché dovevano fare ciò su una povera piantina?

-certo che no! Dai Dalia! Fallo per me- il ragazzo cercò di fare gli occhi da cucciolo bastonato e alla fine la ragazza si arrese alzando gli occhi al cielo.

-okay cosa dovrei fare?- chiese sedendosi decentemente ed osservando la piantina.

-prova a farla crescere o anche a muoverle le foglie- disse Varus che non sapeva minimamente cosa un'Elementa della terra dovesse saper fare.

-okay, ma non rimanere deluso se non succede niente- la ragazza si concentrò sulla piantina.

Rimasero entrambi immobili per più di cinque minuti, ma la piantina non si muoveva di un millimetro e alla fine la ragazza alzò lo sguardo stropicciandosi gli occhi stanca.

-non funziona. Tu hai idee davvero strambe tesoro- disse la ragazza mentre vedeva chiaramente un'ombra di delusione negli occhi di Varus. Il ragazzo aveva sperato nella ragazza, ma a quanto pareva non era lei l'Elementa della terra. Doveva avvisare Caleb.

-okay, scusami- disse il ragazzo con tono triste.

-ehi sei tu il supereroe qui! Dovresti esserne contento e non volere rivali- cercò di tirarlo su di morale la ragazza, ma sembrò non funzionare. Allora la rossa decise di prendere un po' di terra dalla piantina per tirarla in faccia al ragazzo. Avvicinò la mano alla terra della piantina, ma essa si mosse di sua volontà prima ancora che la ragazza potesse fare qualcosa e si andò a spiaccicare sulla fronte del ragazzo.

-EHI!- gridò lui che non si era minimamente accorto di quello che era successo mentre la ragazza aveva gli occhi completamente sgranati.

Dalia guardò intensamente la terra della piantina pensando che voleva sollevarla e poco dopo la piantina, con tutta la terra, si sollevò dal vaso dove era contenuta fino a posarsi di fronte ai due ragazzi.

Questa volta anche Varus sgranò gli occhi per poi sorridere.

-la fottuta terra!- disse il ragazzo scoppiando a ridere pensando di aver fato un grosso sbaglio nel credere che l'Elementa della terra potesse dominare le piante.

-Varus- disse la ragazza con gli occhi ancora sgranati. Che significava tutto quello?

-tranquilla tesoro- disse lui ridendo.

-non mi fai tranquillizzare se inizi a ridere- gridò lei che non sapeva veramente cosa fare.

-scusa, è che sono contento- disse lui calmando la propria risata e prendendo la piantina per rimetterla nel suo vaso. Aveva paura che i suoi genitori potessero entrare da un momento all'altro, visto che erano entrambi in casa, e non voleva che vedessero una pianta volante.

-bene adesso siamo in due, che si fa?- chiese Dalia che doveva ancora riprendersi.

-semplice ti...- ma il ragazzo non finì di parlare perché la finestra della sua camera andò in frantumi. I due si voltarono sconvolti verso la finestra vedendo un ragazzo che non avevano mai visto vestito di nero e che li stava guardando con un ghigno stampato in faccia.

Varus non ci mise molto a fare due più due e capire che quello che aveva difronte era un Marton. Il potere di Dalia lo aveva attirato li e non era per niente una buona cosa visto che nessuno dei due sapeva dominare decentemente il proprio elemento. Varus agì in pochissimo e prese per un polso Dalia aprendo la porta della sua camera e correndo velocemente verso la porta d'ingresso per scappare da quel ragazzo che li stava già seguendo.

-Varus cos'era quel rumore? Avete rotto qualcosa?- chiese la madre del ragazzo vedendolo correre come un matto.

-non ora- disse il ragazzo uscendo di corsa dall'abitazione tirandosi appresso Dalia.

-Varus chi è quello? E perché ci sta seguendo?-

-qualcuno che ci vuole morti. Corri e basta- le disse il moro correndo sempre più spedito verso la casa di Caleb, almeno li avrebbero potuto aiutarli e Viktor avrebbe potuto fare qualcuno arrosto.

-Varus quei due davanti a noi sono con il tipo che ci sta seguendo?- chiese dopo un po' la ragazza indicando i due tizi che stavano davanti a loro con le braccia incrociate.

-merda- fu l'unico commento di Varus. Non sarebbero mai riusciti ad evitarli a meno che lui non avesse usato l'acqua. Ma non sapeva come dominarla. Il moro si morse l'interno delle guance non sapendo cosa fare. Alla fine si arrese e pregò di riuscire a fare quello che voleva. Distese il braccio libero verso la fontana che era li vicino e poi lo ritrasse sperando che in quel modo l'acqua inondasse i due davanti a loro e l'acqua fece proprio quello che aveva pensato.

-come hai fatto?- chiese sorpresa Dalia.

-pensando- rispose lui.

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