Capitolo 6

193 18 1
                                    

Viktor stava mordicchiando la matita velocemente per il nervosismo. In quel momento aveva solamente voglia di andare da quell'Ann Lois e trascinarla a forza con loro. Anche lui non desiderava minimamente essere un Elementa, ma era stato trascinato in quel mondo a tre anni e non aveva minimamente potuto opporre resistenza. Lei non poteva fare di certo la bambina viziata che deve sempre averla vinta. Anche Zilean non aveva per niente aiutato visto che aveva detto che andava bene l'assenza della ragazza. Ma cosa aveva in mente quello?

-consumerai la matita- fu il commento di Brenda al suo fianco. La ragazza era arrabbiata proprio come lui, ma cercava di farlo vedere di meno.

Viktor diede un'occhiata veloce a Caleb che vide abbastanza tranquillo. era sempre a una distanza esagerata da Varus, però almeno non sembrava preoccupato per la questione di Ann. Ci aveva di sicuro messo una pietra sopra prima di loro.

Poi lo sguardo del biondo si spostò subito verso la folta chiome mora davanti a lui. Non riusciva minimamente a capire cosa ci trovasse in Varus Caleb. Sembrava il solito ragazzo sciupafemmine che come unico scopo ha quello di uscire, e farsi, l'intera scuola.

Varus sentiva chiaramente su di se lo guardo di fuoco del nuovo arrivato che era seduto precisamente dietro di lui. Non aveva la minima idea del perché lo stesse fissando con così tanta insistenza, sapeva perfettamente di non aver fatto niente di male. Almeno per il momento! L'unica possibilità era che Brenda avesse detto al ragazzo che le aveva chiesto di uscire, ma era una cosa successa ormai due anni prima.

Alla fine il moro non ce la fece più, anche perché iniziava a sentire stranamente caldo, e si girò verso il biondo cercando di non farsi vedere dal professore.

-hai bisogno di qualcosa?- chiese a bassissima voce mentre notava di aver attirato anche l'attenzione di Brenda che li stava guardando con la coda dell'occhio.

-no- disse semplicemente Viktor continuando a guardarlo leggermente male.

-okay, allora potresti smetterla di fissarmi? Mi da leggermente fastidio- disse ancora Varus sperando che dirlo con calma facesse decidere al biondo di smetterla. Viktor non rispose e Varus decise lo stesso di girarsi di nuovo verso il professore, non poteva stare tutta la lezione girato verso di lui.

Purtroppo per lui, però, Viktor non smise di fissarlo e sospirando si arrese ad avere quello sguardo di fuoco su di se. Alla fine fu costretto a togliersi la felpa per il troppo caldo che iniziava a sentire ringraziando il fatto di essersi messo anche una maglietta a maniche corte sotto.

Appena suonò la campanella della ricreazione Varus si alzò di corsa e uscì da quell'aula che stava diventando sempre più calda. Maledizione a lui quando, tra tutti i posti liberi disponibili in classe, si era andato a sedere proprio vicino a Caleb, non tanto per il castano ma perché lo sguardo fisso di Viktor lo stava davvero facendo innervosire.

La differenza di temperatura si fece sentire quasi subito e Varus si rimise subito la felpa mentre starnutiva.

-ma sei pazzo ad andare in giro solo con una maglia a maniche corte?- chiese una voce che Varus conosceva fin troppo bene e sorrise mentre poneva il suo sguardo proprio verso la rossa che lo stava raggiungendo con un sorriso stampato sulle labbra.

-in classe si crepava di caldo- si giustificò Varus anche lui ricambiando il sorriso della ragazza.

-le solite scuse tesoro- disse lei lasciandogli un leggero bacio sulla guancia.

-se continui così alimenterai ancora di più le voci secondo le quali noi due stiamo uscendo insieme- borbottò il moro guardandosi intorno sperando che nessuno gli avesse visti.

-e falli parlare, noi sappiamo la verità- disse lei con un'alzata di spalle e un sorriso che non prometteva niente di buono. -comunque come sta andando il tuo piano di conquista?- Varus alzò gli occhi al cielo. Doveva aspettarselo.

-non è manco iniziato Dalia- le rispose il ragazzo sbuffando.

-non puoi ideare piani e poi lasciarli marcire nell'armadio!- disse Dalia incrociando le braccia al petto.

-non l'ho fatto perché l'altro giorno mi ha chiamato mio padre- borbottò a bassa voce il moro. Non voleva darle quella notizia così, ma non vedeva alternative.

-e che ti ha detto?- chiese la rossa che aveva sentito tutto quello che il ragazzo aveva porbottato.

-che devo ritornare da lui-

-ma...-

-non dirlo nemmeno. Non posso ragionarci, ha già deciso tutto-

-quando dovresti partire? Spero non a breve-

-fra due settimane- Dalia sgranò i suoi occhi verdi completamente incredula.

-ma perché? Sei all'ultimo anno e mancano pochissimi mesi! Non puoi andartene adesso! Non può aspettare almeno la fine della scuola-

-è quello che ho cercato di spiegargli anch'io, ma non ha voluto sentire ragioni- disse sempre più sconsolato Varus.

-ed è anche per questo che ti stai allontanando sempre di più dai tuoi amici?- chiese Dalia che in quegli ultimi giorni aveva visto il ragazzo quasi sempre da solo.

-in realtà sono stati loro a farlo non appena saputo del mio trasferimento prossimo-

-aspetta, mi stai dicendo che a loro avevi detto tutto e a me no?- chiese arrabbiata la riccia. Si stava sentendo esclusa come amica.

-non l'ho fatto perché tu sei l'unica persona che si è rivelata veramente mia amica in tutti questi anni e non volevo perderti-

-la nostra amicizia non smetterà mai di esistere, nemmeno a chilometri di distanza- disse lei abbracciando di slancio il ragazzo che ricambiò felice quel contatto. -questo però è anche un incentivo in più per provarci, se va male poi non vi rivedrete più!- disse lei staccandosi tutta felice.

-e se va bene mi sentirò malissimo- borbottò lui.

-quindi adesso credi che possa andare bene tra voi?-

-non sto dicendo questo, anche perché sono sicuro riceverei un due di picche colossale, ma voglio comunque mettere sul tavolo tutte le possibilità-

Dalia stava per partire alla carica, ma la campanella la fece desistere. Doveva assolutamente ritornare in classe. Ciò comunque non le impedì di dare un ultimo consiglio al ragazzo davanti a se.

-secondo me dovresti provarci, se non lo fai potresti pentirtene per il resto della tua vita- e poi la rossa sparì così com'era arrivata.

ElementaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora